Abito a meno di dieci chilometri dal mare, e lavoro in ufficio che dista dai moli del porto poche decine di metri. Per arrivare alla scogliera più vicina, quella della foto a sinistra, devo fare meno di un chilometro. In pratica mi trovo in una situazione logistica per cui la maggior parte dei pescatori subacquei proverebbero una sana invidia.
Tuttavia i miei ritmi familiari e lavorativi non mi consentono più di tre o quattro uscite mensili, e in inverno anche meno, che tra l’altro raramente si protraggono per più di tre ore. In queste condizioni ho sempre avuto la tentazione di ricavare qualche altra ora da dedicare alla pesca in quel breve lasso di tempo che intercorre tra l’aurora e l’entrata in ufficio, alle nove in punto. Bene, quest’anno ho messo la pigrizia da parte e mi sono organizzato per tentare l’esperimento.
I requisiti fondamentali per mettere in pratica questo proposito sono: 1) riuscire ad alzarsi molto presto; 2) farlo nei periodi in cui le giornate sono più lunghe; 3) abitare e lavorare vicino al mare.
Analizziamo questi requisiti. Alzarsi molto presto la mattina non è particolarmente impegnativo. Certo non bisogna andare a dormire troppo tardi. Un minimo di ore di sonno ce le dobbiamo concedere, anche perché dormire poco è deleterio per il fisico in generale, e per l’apnea in particolare. Anche la cena deve essere leggera, e bisogna ridurre al minimo il consumo di alcolici. Il rispetto di queste regole è sempre auspicabile, ma diventa indispensabile in caso di “levataccia”. Ovviamente, se dobbiamo trovarci a lavoro per le nove, il luogo prescelto per la nostra battuta deve trovarsi poco lontano da dove prestiamo i nostri servigi. Bisogna dire che c’è chi al lavoro deve andarci alle otto, o anche alle sette. In queste condizioni le cose diventano ovviamente più difficili, e i tempi si restringono. Ma ci si può sempre organizzare per riuscire a stare un’ora, un’ora e mezza in acqua. Dobbiamo pertanto scartare quei periodi in cui le giornate sono particolarmente corte. Il periodo perfetto è quello che va da fine maggio a fine agosto, ma volendo ci si può spingere fino a tutto settembre.
Fatte salve queste premesse, vediamo di organizzare per bene la nostra battuta di pesca.
L’attrezzatura dobbiamo caricarla in macchina la sera prima: borsone, fucili, muta, asciugamano, sacca stagna. In macchina dobbiamo metterci anche i vestiti e le scarpe da indossare per andare al lavoro.
Come già accennato, la cena sarà leggera, magari ci concederemo un film, e poi a letto presto. Io lascio il tavolo già apparecchiato per la colazione. La mattina sveglia prestissimo. Quando le giornate sono lunghissime sono arrivato ad alzarmi alle quattro del mattino. Una volta svegli si fa velocemente colazione, ci si fa la barba, e subito dopo ci si organizza per uscire.
Riempio d’acqua calda due contenitori da quattro litri di detersivo per lavatrice. Mi serviranno per fare la “doccia” una volta usciti dall’acqua. Io uso i pantaloni con becco d’anatra, quindi rimango “più pulito e profumato” di chi ne fa a meno, e con otto litri di acqua calda vi assicuro che riesco a lavarmi perfettamente e a farmi anche lo sciampo (non ho moltissimi capelli, e per giunta li tengo molto corti). Come si fa? innanzi tutto per indossare la muta uso un po’ di sapone ultra delicato, insieme ad acqua di mare se fa caldo, o ad acqua calda che mi sono portato da casa se fa fresco. Quando fa molto freddo la muta la indosso a casa.
Lo stesso sapone, che porto dentro il borsone, lo uso per lavarmi una volta svestita la muta. Per sfruttare adeguatamente la poca acqua che mi sono portato appresso cerco prima di insaponarmi per bene “a secco” o, ancora meglio, subito dopo aver levato la muta, con la pelle ancora umida. Durante le giornate particolarmente calde si può usare anche l’acqua tiepida o addirittura fredda. Per mantenere l’acqua ad una temperatura adeguata da maggio a tutto giugno, e da settembre in poi, è bene avvolgere i contenitori in un telo spugna, o addirittura infilarli dentro un frigo da spiaggia. Lo stesso potete utilizzarlo poi per riporvi il pescato, avendo l’accortezza di evitare di conservare i ghiaccioli insieme all’acqua calda…
Il frigo è indispensabile se non ne avete uno nel posto di lavoro, dove poter parcheggiare il pescato (sempre che i colleghi ve lo lascino fare).
La sacca stagna serve per poterci mette la muta, i guanti e i calzari, ed evitare che questi possano bagnare i rivestimenti del bagagliaio, oltre a contenere il cattivo odore che, inevitabilmente, scaturisce da una muta bagnata che rimane in macchina molte ore. Una volta tornati a casa la muta andrà lavata con maggior accortezza, usando magari un po’ di napisan o prodotto analogo.
Dei vestiti pronti da essere indossati vi ho già detto. Quindi non vi rimane che vestirvi di tutto punto e andare allegramente a lavorare. Prederete qualche caffè in più per evitare di crollare davanti al computer o agli attrezzi da lavoro, e magari sfruttate la pausa pranzo per una pennichella.
Per chi può usufruire di una pausa pranzo più lunga, come minimo due ore (che comunque ti permettono di fare davvero poco), ci si può organizzare per uscire a pesca in questo breve lasso di tempo. Personalmente, ho sfruttato una sola volta la pausa pranzo per effettuare alcuni test sulle attrezzature.
Tengo fuori da questo articolo le uscite che un po’ tutti organizzano, prima o poi, dopo il lavoro. A me, per via del fatto di avere due bambini piccoli da accudire e una moglie che rientra dal lavoro dopo di me, vengono abbastanza scomode. Fortunato invece chi ci riesce. E a quel punto la doccia ve la fate a casa…
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19 Comments
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Io sono originario della Pianura Padana dove lavoro e frequento regolarmente la casa dei miei genitori( la casa dei miei è quella dove sono nato e cresciuto ). Ma nel 2003 quando ero ancora un’accanito praticante di Soft Air Padano spinto dalla mia all’epoca nuova fidanzatina Siciliana appena immigrata in Pianura ( oggi la mia compagna di vita ) ho cominciato a frequentare l’appartamentino all’epoca dei miei genitori in liguria…. scoprendo un mondo senza nebbia, gelate e neve e soprattutto con il Mare !!!!. Nel 2007 l’appartamentino è diventato il mio ed ormai sono quasi 10 anni che la mia vita e quella della mia compagna è divisa tra la Pianura ed il Mare, quindi riesco a pescare tutto l’anno e quasi tutti i fine settimana ( di solito passo in Liguria il venerdi, il sabato e la domenica ed in pianura il resto della settimana )ma la voglia di trasferirmi completamente al mare è tanta !!
Dalla porta di casa alla spiaggia ho 15 minuti a piedi ( purtroppo in pendenza ! )e se in un futuro dovessi trasferirmi completamente in Liguria farei di tutto per pescare quasi tutti i giorni anche prima di andare al lavoro !
Bè, una situazione invidiabile anche la tua. La casa al mare è il sogno della mia vita. Fino a 18 anni ho vissuto a 5 minuti, a piedi, dal mare. Poi mi sono trasferito con la famiglia qualche chilometro nell’entroterra, e li ho costruito casa. Penso anch’io che abitando così vicino al mare andrei spessissimo in acqua.
beati voi,
per me il mare vuol dire minimo 2 ore di auto. Infattibile quindi durante la settimana. A vote ho provato a dedicarmi un alba nel tetro lago, ma anche stando in acqua solo un ora è risultato infattibile a causa dell’inteso traffico stradale. Poche decine di km a Milano vogliono dire 2 ore di auto. Impensabile arrivare in ufficio dopo le 10:30.
Se sei di Milano allora per pescare al Mare scendi in Liguria Stefano, immagino che frequenti quella di Ponente; io pesco nell’estremo Levante Ligure al confine con la Toscana zona Tellaro – Bocca di Magra ( provincia di La Spezia ), pensa che tutti i Venerdi all’andata e tutte le domeniche al ritorno ( inverno compreso ) mi sparo 3 ore di strada statale transitando per il Passo Della Cisa ( 1050mt ) che collega la Pianura al Mare perchè odio la costosissima Autostrada !!.
Ma peschi al Lago d’Iseo ???..
In questi 10 anni tra Dicembre e Febbraio mi sono beccato certe nevicate e gelate su al passo al ritorno da La Spezia da far paura ragazzi !! mi ricordo un Gennaio dopo una bella pescata siamo partiti dal Mare con 11 gradi e sole ( mi ero addirittura cambiato in spiaggia ) , arrivati a Pontremoli sotto alla catena Appenninica a cominciato a piovere ed a soffiare un vento tramendo….. su al passo era tutta NEVE !!! ad un certo punto non vedevo neanche più la strada !!! pazzesco !!!… dopo 5 ore di viaggio ho raggiunto la casa dei miei ( fortunatamente in Pianura pioveva ).
la fortuna delle isole………
non che io mi lamenti, abito ad una decina di Km dal mare e facendo i turni al lavoro giorno – notte ho la possibilità di organizzarmi alla meglio…… vado in acqua circa (almeno) una volta a settimana da settembre a maggio compatibilmente con salute e moglie\figli— adoro l’alba anche se quest’anno mi ha dato molto di più il tramonto ma non riesco a concentrarmi se devo pescare solo due ore…… se lavoro, lavoro…… se vado a pescare devo pescare…. non riuscirei ad andare in acqua col pensiero di dover far altro dopo un’ora….. metti che quando ormai dei uscire inizi a trovar pesce uno dietro l’altro che fai?????
Rinunci. Oppure arrivi in ritardo e dici di aver bucato…
Scherzo. Ovviamente chi riesce a organizzare uscite normali abbastanza frequentemente questo articolo non deve neanche leggerlo. Però ci sono quelli che si trovano nella mia condizione, e se non fosse stato per questi accorgimenti ad agosto sarei andato a pescare soltanto una volta, durante una maestralata tremenda. Tra l’altro non è che si esce per fare provviste. Ma anche riuscire a stare in acqua per poco tempo per me è una soddisfazione.
Beh una passione è una passione ed i sacrifici sono sempre ricompensati da grandi soddisfazioni . E’ il primo articolo del vostro blog che leggo e devo farvi i complimenti…continuerò a leggervi ! A presto…
Grazie per i complimenti Maurizio, e benvenuto tra noi.
Ciao a tutti,sono Marcello, mi sono appena iscritto al Blog, anche se lo seguo da molto tempo. Gli articoli sono ottimi davvero e, se negli ultimi tempi, la mia tecnica e’ migliorata e’ anche grazie agli splendidi articoli sulla tecnica! La mia ultima pescata dell’anno e’ stata a meta’ agosto ( finalmente un bel Serra) e nell’ultimo mese (meta’ Luglio-meta’ Agosto) riuscivo ad andare a pescare praticamente ogni giorno. Questo anche merito della mia ragazza con la quale vivo a Genova durante le ferie e oltre alle due uscite settimanali “profonde”, quasi ogni giorno appunto riuscivo a fare qualche pescatina nel sottocosta con un arbalete 75 da me costruito: le uscite inizialmente erano di collaudo e sistemazione dell’arbalegno, ben presto pero’ sono diventate un divertimento pazzesco!!! Cefali, corvine e una bella orata in 4/5 metri d’acqua per circa un’ora e mezza di pesca (lei faceva 2 ore al giorno ripetizioni di inglese a due bambini che ho iniziato, guarda un po’, ad adorare)!!!! e le modalita’ di preparazione prepesca erano molto simili alle tecniche descritte nell’articolo!!!! Insomma: BASTA VOLERLO e si puo’ pescare anche con pochissimo tempo a disposizione!!!
Ciao Marcello, grazie per i complimenti e per la tua bella testimonianza. Andare a pesca tutti i giorni, come hai fatto tu, è il miglior metodo per affinare la tecnica e bruciare le tappe. Complimenti per le catture!
il tempo, il mare, la pesca, la famiglia, il lavoro, tutto quello che ci vuole per vivere oltre le donne che ogni tanto ti fanno sparire tutto ciò. a parte gli scherzi trovare tempo è diventato un pò difficile con moglie e due figli, esco al mare con un gommone e non pesco per ora mi godo solo vederli i pesci con mio figlio e fare qualche tuffo nel blu o celeste perchè non scendo mai sotto 8 10 mt massimo, l’apnea, il mare mi libera la mente e mi mette di buon umore. un saluto a tutti!!! ah dimentico anche io abito vicino al mare a Palermo.
Stessa mia situazione, tranne che per il gommone. Io riesco ad andare due o tre volte al mese, quando va bene (questo mese, ad esempio, dovrei riuscire ad entrare in acqua, se Dio vuole, nell’ultima settimana), ma va bene così. Ci sono cose più importanti. La pesca viene dopo.
Io praticamente vivo e lavoro a 3 km dal mare. Tutte le mattine o quasi esco per andare ad immergermi. Praticamente mi sveglio alle 4.30 alle 5.15 sono in acqua e ancora è buio, sto fino alle 8, esco vado a casa, doccia e uffico per le 9.30. Nello spacco pomeridiano riposo anche un oretta.La sera vado a letto verso le 23.00 Bisogna organizzarcisi, ma con la buona volontà si riesce a fare tutto 😉
E fai bene. Io non sopporterei il riposo pomeridiano (mi rende nervoso, purtroppo). Però, avendo un bel po’ di ferie arretrate, sto pensando che fino a fine ottobre mi prenderò un bel po’ di pomeriggi liberi. Lavoro a 20 metri dal mare e a meno di un chilometro dai primi posti praticabili…
Che dire…io sono livornese e adesso abito a Genova (quindi decisamente sempre vicino al mare).
Lavoro da casa e, da ottobre quando mia figlia comincerà a frequentare il nido, potrò permettermi uscite in mare a piacimento (compagna e lavoro permettemdo, si intende).
Io, poi, ci metto del mio per “complicarmi” la vita: ho ripreso a fare pescasub dopo tanti anni di inattività, quindi ho voglia di recuperare, ma la bicicletta è un’altra mia grande passione… dovrò riuscire a organizzarmi con almeno 3 uscite in bici e una in acqua ogni settimana.
Se tra qualche tempo vedete ai margini di una strada uno con una bici, qualche fucile e la faccia disperata, sapete di chi si tratta. 🙂
Qui da me purtroppo il nido è ancora in costruzione, e per mio figlio piccolo dovrò aspettare l’asilo regolare. A quel punto, con un figlio all’asilo e l’altro a scuola, dovrei riuscire a organizzare qualche uscita in più.
anche io l’estate vado in mare prima di andare al lavoro
abito a 5 minuti di macchina dal mare e lavoro a 3 minuti da dove entro in acqua
quest’anno a dire la verita’ sono andato poco ma gli altri anni praticamente tutti le mattine entrata alle 5:30 e uscita alle 7:30
al lavoro per le 8:00 con segno della maschera e odore di nettuno LOL
Pennichella pomeridiana per recuperare?