L’agguato in superficie è sicuramente la tecnica più usata nella pesca subacquea, è relativamente semplice, quasi priva di rischi o fatiche, potenzialmente buona per tutto il pesce del bassofondo e che con un pizzico di fortuna e tanta pratica può regalare anche delle prede importanti. Tutti i pescasub principianti partono con l’agguato in superficie, ma anche i pescatori più esperti fra un aspetto e l’altro si concedono una sessione di riposo in superficie, muovendosi silenziosi e guardinghi nel bassofondo.
Anche se a prima vista può sembrare sempliciotta anche questa tecnica ha le sue regole e particolarità, che se non seguite con metodo e intuito non vedrete alcun pinnuto da catturare, o nella migliore delle ipotesi vedrete solo delle ombre schizzare via veloci senza la possibilità di puntare tempestivamente.
Molto importante per l’agguato in superficie è la scelta del posto, dobbiamo cercare un tratto di costa abbastanza frastagliato e che magari ci sia una buona parte di bassofondo, sono da preferire i luoghi ricchi di grandi massi, vanno bene anche le barriere artificiali o tutti i posti dove vediamo molti scogli affioranti. Tutti questi luoghi sono importanti perchè dobbiamo necessariamente trovare il modo di avanzare nella nostra perlustrazione e rimanere quanto più coperti possibile.
Ecco alcune immagini di come si può presentare da fuori il nostro luogo ideale:
La tecnica principalmente consiste nel procedere con cautela, cercando di non farsi sentire o vedere, fino a sorprendere l’eventuale preda a una distanza utile per tentare il tiro. Sorprendere un pesce nel bassofondo è una delle cose più difficili in assoluto, ci sono però alcuni momenti in cui le nostre prede sono distratte perchè sono così intente a cibarsi o a cacciare che non si accorgono del pericolo incombente (l’uomo con un fucile), per realizzare questa magia ci vuole però molta pratica e pazienza.
Cominciamo intanto nello scegliere il momento giusto, è infatti risaputo che alle prime luci dell’alba o al tramonto molte specie di pinnuti sono intente al banchetto, ma per esperienza personale so che il mare è la cosa più imprevedibile in assoluto quindi non fate di questa regola un comandamento. Giusto per farvi capire com’è il mare, un mio amico nel bel mezzo di un giorno d’agosto era su una spiaggia ghermita di bagnanti con tutta la famiglia, decise di fare un giretto passatempo con il fucile e finì per catturare una aguglia imperiale di quasi 2mt (se non ci credete ho le foto).
Comunque alcuni espedienti invece sono da ricercare se vogliamo un vantaggio tecnico, come ad esempio muoversi con il sole alle spalle in modo da confondere le prede che guardano nella nostra direzione, oppure scegliere il giorno in cui il mare sia leggermente arzillo in modo da occultare le vibrazioni dei nostri movimenti con il trambusto generale della onde. Le giornate di mare piatto e calmo invece sono le peggiori, in quanto un nostro minimo e impercettibile movimento sarà percepito dai pesci anche a notevole distanza, rischiando quindi di non vedere proprio nulla da insidiare.
Per condurre con successo una battuta di pesca all’agguato dobbiamo procedere con il massimo silenzio, evitate quindi di schiaffeggiare l’acqua mentre pinneggiate, magari usate la mano libera per tirarvi avanti, evitate tutti gli urti fra fucile e scoglio o fra le pinne, e infine non usate moschettoni metallici o altri oggetti che producono rumore. Volendo esagerare dobbiamo anche evitare le parti di gomma che producono rumore da sfregamento, come a volte succede con i piombi gommati o alcuni tipi di schienalino.
Quando siamo riusciti ad essere silenziosi, dobbiamo concentrarci sull’invisibilità, cioè dovete trovare il modo di procedere verso un bersaglio prefissato rimanendo sempre coperti fino al raggiungimento del tiro utile, per fare questo dovrete sfruttare tutti gli aiuti che il luogo vi permette, quindi qualunque scoglio o masso può diventare la vostra protezione.
Se avvistate con anticipo una preda, studiate rapidamente la zona e se possibile evitate l’approccio diretto e preferite un percorso più lungo ma più coperto, altre volte invece ci troveremo all’improvviso a pochi centimetri da un pesce inaspettato, per questo durante l’agguato dobbiamo essere sempre pronti al tiro, sempre vigili e attenti. Il modo corretto di gestire il fucile infatti è avere il braccio sempre un po’ teso e il dito pronto sul grilletto, inoltre giriamo sempre l’arma dove stiamo guardando, cioè occhio e fucile devono essere sempre collegati e allineati.
Ogni angolo, scoglio, punta o masso è potenzialmente un riparo, è quindi importante affacciarsi con cautela e spiare se dietro all’ostacolo visivo si nasconde la vostra futura preda ignara e intenta alle sue attività.
Per l’agguato si usano tutti i fucili dal corto al medio, a seconda della visibilità, ma mai le misure lunghe perchè quasi sempre dovremo agire in pochissimi istanti ed è quindi necessario più il brandeggio che la potenza. Io consiglio di usare fucili dal 70 al 90 massimo, infatti il mio preferito per questa tecnica è un 85 con asta da 6mm, dove per i miei gusti ho un’eccezzionale velocità e un potenza sufficiente fino a 3mt. Prima di questo però ho usato con successo un 75, che era ancora più brandeggiabile.
Per l’agguato in bassofondo non serve potenza, quindi lasciate perdere le configurazioni pesanti a doppio elastico, un arbalete leggero con un solo elastico va benissimo. Anche perchè in questa tecnica è facile colpire lo scoglio e rovinare l’asta.
La muta non fa molta differenza fra il nero o il mimetico, comunque basta che sia un modello sobrio e privo di grandi contrasti o colori sgargianti, invece secondo me è più importante maschera e tubo opachi, cioè in materiale non lucido.
I pesci da insidiare con questa tecnica sono, potenzialmente, quasi tutti però diciamo che le normali prede consistono in saraghi, orate, cefali e salpe. Spesso pure le spigole, a patto però di avere dei riflessi da ninja. Di media difficoltà sono i saraghi, un po’ meno il sarago pizzuto perchè si spinge più sotto costa e quando si ciba con foga è molto distratto. L’orata invece è in assoluto la preda più difficile, secondo me perchè ha i sensori più sviluppati di altre specie ed è in genere un pesce molto diffidente. Il cefalo al contrario è il più facile da prendere, ha un movimento abbastanza prevedibile e quando è chino sul fondo diventa molto vulnerabile dalle minacce che arrivano dall’alto.
Un capitolo a parte ci vuole per le salpe, da me considerato il pesce scuola dell’agguato, queste possono essere molto facili come quasi impossibili da prendere. Mi spiego meglio, la salpa si muove in gruppo a tappe, fermadosi spesso per mangiare ed è questo il momento buono per sorprenderle, bisogna però fare attenzione alle sentinelle, se ti vedono loro scappa via tutto il gruppo. Quindi se non abbiamo un riparo buono e che ci porti vicino senza essere visti possiamo dimenticarci di prenderle nel sacco. Posso tranquillamente dire che quando arriverete a pianificare e concludere con successo voluto un agguato alle salpe sarà come aver preso il diploma dell’agguato in superficie.
Questo è tutto, riepilogando per l’agguato in superficie ci vuole un fucile di media potenza, assoluto silenzio, movimenti lenti e sempre pronti al tiro. All’inizio non vi darà grandi soddisfazioni, ma con il tempo e la pratica farete gli stessi carnieri di qualunque altro metodo. Vi consiglio di cercare i vecchi video di Dapiran sull’agguato a spigole e cefali, all’epoca mi sono stati molto utili per capire tante cose, e ancora oggi mi piace rivederli.
Ecco un buon video di un agguato in pochissimi centimetri d’acqua:
Related posts
77 Comments
Lascia un commento Annulla risposta
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Ciao Ivan,
interessantissimo questo tuo blog che ho appena scoperto! Tanti articoli da leggere e rileggere.
Mi sto riavvicinando da pochissimo alla pesca sub con la voglia di riprovare a prendere qualcosa.
Pescavo una decina di anni fa prevalentemente in tana in basso Adriatico con un Seac Asso 65 pneumatico. Un po’ troppo potente ma qualcosa prendevo stando attento alle padelle 😉
Adesso vivo poco a sud di Roma e volevo riprendere a pescare. Complice un amico che chiude il negozio e svende tutta la rimanenza, mi sono voluto avvicinare agli arbalete che mi hanno sempre affascinato per la loro silenziosità e semplicità.
Il mio amico mi ha consigliato un bellissimo Cressi Geronimo 60 con gomme da 16 e asta da 6 ma io sono molto indeciso perché temo sia leggermente corto…
Ha anche un Seac Thunder 75 che, da quello che leggo, dovrebbe essere maggiormente polivalente ma mi sembra di qualità inferiore come struttura e finiture (anche se ho letto la tua recensione molto positiva sul modello da 85)
Poi ha anche un fantastico Geronimo Pro da 95 ma quello mi sembra decisamente “troppo” per iniziare con gli arbalete non avendo mai praticato l'”aspetto”…
L’idea era quella di gironzolare tra le tane come anche tentare qualche agguato partendo dalla superficie…
Che ne pensi? Geronimo 60 o Seac Thunder 75 (a meno che tu non mi dica di buttarmi direttamente sul 95, il che mi sorprenderebbe non poco 😉
Io ho cominciato dal 75, e te lo consiglio perchè è la misura ideale per i primi tiri, e anche dopo fra qualche anno che avrai tutte le misure, il 75 ritornerà utile per la pesca invernale. Ricordo molto bene il mio battesimo alla pesca sub quando un amico mi regalò un modello molto economico di 75, appena scesi in mare per provarlo centrai una aguglia (che botta di c…), ho usato quella misura per un anno abbondante prima di passare a fucili più lunghi.
Il 60 è corto, ma è comunque ottimo per la pesca in tana o in acqua torbidissima, altro non puoi fare. Invece il 95 sarà il tuo prossimo acquisto, che se continui assiduamente ti farai il regalo a settembre, il mese migliore per un 95.
ciao ivan posseggo un geronimo elite 95 e per l’agguato in superficie vorrei apportare delle modifiche: togliere l’elastico da 18 e l’asta da 6.5 e metter su una asta da 6.3 ed elastici da 14.5, è una scelta ottimale e sensata? e la misura dell’asta in cm quando dovrebbe essere?
IL MARE E’ VITA… VIVILO
La scelta è giustissima, inoltre la mia preferita.
Non ti so dire con precisione la misura in lunghezza, devi provare e vedere quale sta meglio, in teoria dovrebbe essere una 125 o 130.
Wow grazie mille per la risposta velocissima e per la passione che metti in questo blog e nella pesca sub…
75 dunque? In particolare il Seac Thunder 75 lo vedi bene?
Pensi che sia un buon fucile con cui iniziare?
Dovrebbe essere il vecchio modello e non il TwinTunder che fanno ora…
Mi piange un po’ il cuore a lasciare il bellissimo Geronimo… ma se mi consigli il Seac 75… Vado e cambio… Purtroppo non c’è molta scelta trattandosi di rimanenze… Ma chi si contenta… 😉
Ti confermo il thunder 75 (uguale al mio che è 85, con cui ho pescato oggi e lo farò anche domani), è un buon acquisto anche se è un prodotto economico ha un’impugnatura veramente azzeccata. Comunque se il prezzo è buono devi prenderli tutti e due, tanto il geronimo 95 più in là lo devi comprare lo stesso, digli al tuo amico di farti un ulteriore sconto considerando l’acquisto in coppia e che sono modelli vecchi (di poco) 🙂
Confermo quanto riportato da Ivan, il 75 è la misura ideale per iniziare ed è molto versatile equipagginadolo, in funzione del periodo e dell’acqua, con elastici differenti. Io uso un Mares Phantom 75 FV (del mio amico Ivan) attualmente con un elastico da 16 ed è un gioillino.
Naturalmente tutto è soggettivo al tipo di pesca e alle proprie abitudini.
Spero di poter scrivere un nuovo articolo sui miei nuovi acquisti (Pinne scarpette Mares e pale Devoto in carbonio e arbalete Seatec Snake 85), speriamo bene…Buon Mare a tutti.
Grazie Stefano e Ivan per i consigli che ho prontamente seguito!
(tranne per il Geronimo 95 che non ho preso per ora: voglio prima capire se riesco a sfruttare questo 75)
Commenti “a secco”:
Il Geronimo 60 era fatto molto meglio come cura e finiture.
Sul Seac (modello preciso: “Thunder T 75”) manca la regolazione della sensibilità del grilletto.
Manca anche la regolazione dell’impugnatura e si nota un progetto più spartano.
Preferivo anche la testata del Geronimo con braccetti oscillanti che assomiglia a quella del nuovo Seac Twin-Thunder… Quella che ho io assomiglia invece alla testata del Seac Bolt adesso in catalogo…
La testa del Thunder T ha le due molle parallele da 17,5mm già montate e possibilità di montare un’ulteriore circolare e questo mi piace. Però non mi piace troppo il foro fisso attraverso cui passa l’asta che è molto più largo della stessa e le permette di “ballare” (non mi sembra il massimo per tiri precisi.
Le testate del Twin-Thunder e del Geronimo sono oscillanti e si “chiudono” sull’asta serrandola meglio (se non capisco male).
Che ne pensate? Devo usare la sagola per bloccare l’asta facendocela passare intorno?
Non capisco bene come fare…
Altra cosa che non ho ben capito è la lunghezza della thaitiana…
Il fucile viene con una 115cm ma sul manuale c’è scritto 105cm e nel catalogo conferma 115cm… Mi sembrano piuttosto indecisi 😉
Tutte cmq da 6,25 (verificate col calibro come anche le molle)
Secondo me 105 poteva essere meglio e rendere più compatto il tutto, i 115 sporgono non poco dalla testata…
Le gomme poi da 17,5 sono forse eccessive, voi consigliate le 16 se non capisco male e, in effetti, queste riesco a caricarle solo fino alla prima tacca per ora…
Consigli e suggerimenti sono molto bene accetti 😉
PS
Vedo che siete salentini, io vivo e lavoro a Roma ma sono di Bari, se vi va, qdo sono giu ci sentiamo e magari usciamo insieme per mare 🙂
Ti confermo che un fucile da 75 ha l’asta da 115cm, infatti tutte le aziende forniscono questa asta sui loro 75, comunque questo non vuol dire che non puoi metterne un’altra, c’è a chi gli piace avere un’asta più corta e a chi invece più lunga.
La regolazione del grilletto è una cosa bella ma non tanto utile quanto può sembrare, è una finezza che poche aziende fanno a prescindere dalla qualità, infatti certi fucili molto costosi e ricercati non hanno questa particolarità. Per quanto riguarda invece la testata la cressi è stata l’unica a fare quel sistema basculante che blocca l’asta, ed è stata molto criticata per questo, infatti nell’ultima versione “elite” hanno usato la classica testata aperta, cioè come fanno tutte le altre aziende. La testata Seac Twin non ha un meccanismo blocca asta, ma semplicemente si possono mettere gli elastici a coppia, molto simile ad alcuni modelli omer.
Pare che comunque la soluzione vincente sia sempre la stessa, cioè una testata aperta e libera da ponticelli, dove l’asta viene semplicemente bloccatta dal monofilo facendolo girare sull’asta e passando dal dentino sporgente di lato (ecco un esempio).
Se il tuo fucile è un Thunder la testata dovrebbe essere aperta, cioè come il mio, nel Bolt invece è chiusa.
Gli elastici da 17,5mm sono giusti per un’asta da 6,3mm invece quelli da 16mm vanno bene per l’asta da 6mm.
Ciao Ivan,
sì, avevo visto male, il Twin non ha l’archetto che chiude l’asta ed è quindi una testata aperta.
Ti confermo invece che il mio fucile ha la testata “chiusa” come il bolt.
Si tratta infatti del modello “Thunder T” e non solo “Thunder”.
Ecco un link dove si vede bene la testata (come si fa ad inserire un immagine nel testo?).
http://shop.akvasport.com/catalog/product_info.php?manufacturers_id=51&products_id=3469&osCsid=47d7f5f42936b439e1f85af6d45
La mia perplessità è che in questa testata il foro passante è abbastanza largo da far “ballare” l’asta in brandeggio. Temo di perdere precisione nei tiri “al volo”…
Ma magari è tutta una mia pippa mentale 😀
Non riesco a capire come far passare la sagola per tenere ferma l’asta… Sempre che si faccia…
Grazie per la pazienza…
Caspita, è orribile quella testata!! Se cerchi online puoi trovare la testata di ricambio per thunder o x-fire, comprala e cambiala, oppure chiedi ad un negozio in zona.
Ecco quella a doppio foro:
http://www.seaandmore.it/store/index.php?main_page=product_info&cPath=12_67&products_id=733
e questa è quella singola thunder:
http://www.seaandmore.it/store/index.php?main_page=product_info&cPath=12_67&products_id=732
Eh eh 🙂
Sapevo che lo avresti detto! È esattamente quello che ho pensato appena l’ho vista…
Contavo di usarla un po’ finché non trovo quella dell’X-Fire qui intorno ad un prezzo ragionevole…
Finché non la trovo, e torno alla domanda di partenza, con una testata chiusa (orribile) come la mia, cosa si fa?
Si passa cmq la sagola sull’asta per bloccarla oppure no?
Nel caso, come dovrei far girare la sagola secondo te (vedendo la foto della testata)?
Grazie,
Lorenzo
PS
mi ricordo dalle tue parti, dopo un giro a Porto Badisco, Punta Palascia…
Che posto spettacolare per la pesca… e non solo!!!
No! asta e relativa sagola si infilano nel buco, poi da lì la sagola gira sotto e torna indietro fino allo sgancia-sagola. Cioè non c’è niente che tiene ferma l’asta se non la forza di gravità, comunque il gioco dovrebbe essere minimo e la precisione può avere un deficit nei tiri lunghi.
Anche se brutta quel tipo di testata l’avevamo su tutti i fucili fino a pochi anni fa e molti pescatori sono ancora legati a quella filosofia.
Caro Loenzo, non per eccesso di salentinità essendo nativo del luogo, ma il Salento è tutto bello sia il sul versante Adriatico che su quello Ionio.
Hai ben detto, il posto è spettacolra sia per le vacanze estive che invernali e sia per la pesca o il diving. Ti consiglio di visitare le nostre zone.
Per quanto concerne la testata, bè come al solito condivido l’espressione di Ivan: “E’ orribile”, però con un pò di “fai da te” ed un ulteriore spesuccia potrai avere un arma personalizzata, che spesso fa la differenza, d’altronde in questo Blog si cerca di consigliare dalla propria esperienza che ogni acquisto non vada rimpianto.
Un Buon Mare a tutti…
Caro Stefano ma io il salento lo conosco molto bene ed in modo esteso…
Se leggi pochi interventi sopra, sono nato e vissuto a Bari fino ad una decina di anni fa.
Da sempre amo la tua terra:
il barocco leccese;
la costa tutta meravigliosa (tante immersioni fatte a Santa Caterina e dintorni, porto Badisco, ecc);
Il mare di Gallipoli, Porto Cesareo, Otranto, ecc. giù fino a Leuca
e vogliamo parlare dei negramaro e del primitivo?! 😉
Insomma se qualcuno del resto d’Italia e del mondo ci legge: fidatevi, il Salento è un luogo meraviglioso, sottoscrivo!
un caro saluto e la speranza di pescare insieme una volta o l’altra!
Ti leggo solo ora Ivan perché ieri abbiamo scritto in sincrono.
Grazie del chiarimento, immaginavo qualcosa del genere.
Lego quindi la sagola al foro a fine asta (la mia ha solo quel foro) magari con un occhiello rivettato, faccio scorrere la sagola lungo l’asta e la faccio uscire dal foro della testata insieme a questa.
La sagola scende quindi e torna indietro verso lo sganciasagola e poi di nuovo verso l’occhiello sotto la testata dove viene legata.
Tutto chiaro!
Sono pronto ad impiombare, devo solo decidere se usare i rivetti o fare dei bei nodi (meno ingombranti e dannosi per la testata passando)…
E poi manca un bel giro in mare ovviamente 😉
Grazie mille, vi farò sapere come va…
Ciao Lorenzo, volevo darti un parere se usare i rivetti o i nodi sulla sagola.
Penso che tu ti riferisci al monofilo di nylon: In questo caso ti consiglio di usare i rivetti o di alluminio o quelli in ottone a canna di fucile, da serrare bene senza rovinare il monofilo, con l’apposita pinza impiombatrice. Quanto alla testata non ti preoccupare perchè i rivetti non la rovinano affatto. I nodi, sul monofilo, lo indeboliscono molto e in genere si fanno quando ci troviamo in mare in condizioni di emergenza…
Sulla sagola tradizionale, invece, i nodi sono la cosa più indicata.
Ciao
Grazie Fabio, chiarissimo!
Mi riferivo proprio al nylon 1.40 incluso nella confezione.
Sul vecchio pneumatico usavo una sagola multifilo che è durata una vita ma leggo che il monofilo in nylon garantisce migliori caratteristiche di velocità e precisione dell’asta anche se tende a rovinarsi più spesso.
Cerco una pinza crimpatrice…
Ciao e buone pescate!
Ciao Lorenzo, per la pinza ti consiglio quella OMER che ho io, ed è discreta, ma la devi conservare in un luogo asciutto perchè non è inox. Magari ogni tanto gli dai una spruzzata di CRC marine.
Se ne vuoi una veramente ottima, visto che abiti a Roma, prendila da ISLAND PARADISE (ZIPPO):
ne ha una completamente in inox a 20 euro e secondo me è superiore a quella OMER!
Ciao
Grazie del consiglio Fabio,
credo che prenderò questa:
http://www.fishingevolution.com/mostra_prodotto.php?prodotto=1447&m_categoria_r=&categoria_r=Accessori
di cui ho letto buone cose online… Abito a Pomezia in realtà (20km a sud) e la catena che vende quella pinza ha proprio un negozio qui.
Magari può essere una buona dritta anche per altri… Hanno pure i rivetti a 8 in ottone 🙂
Ciao
PS
ma voi uscite con una 5mm da apnea ora come ora vero?
Caro Lorenzo……..SCHERZI??? Io vivo a Taormina e qui, vicino allo stretto di Messina, la 5mm la uso da luglio a ottobre! Ora uso giacca da 7 con sottomuta da 1mm e pantalone a vita alta da 6,5!!! Qui, purtroppo, l’acqua è molto fredda perchè le correnti fortissime sono una costante… Solo a luglio, certe volte si potrebbe usare una 3,5mm ma oltre i dieci metri si battono i denti e quindi uso sempre giacca da 5mm e pantalone da 3,5mm da luglio a settembre.
La pinza è identica a quella che ti suggerivo! Perfetta! E in più costa qualcosina in meno… prendila senza esitare, è ottima e ti durerà una vita!
Ciao
ciao Fabio io sono di Santa Teresa, ho appena preso un a giacca da 7 e pantaloni da 5 in spaccato Cressi e per ora(Dicembre ) per di 2- 3 ore va bene…pensi che tra un po comincero’ a morire dal freddo?Sono un principiante ..magari mi potevi dare qualche consiglio su dove andare a pescare dalle nostre parti…prometto di non farti scappare i pesci:)..per ora vado sugli scogli sommersi a S. Alessio con un corto pneumatico..ma ho anche un arbalete da 75
la giacca da 7 è perfetta per l’inverno, in caso non basta puoi aggiungere un sottomuta da 2 o 3mm.
Eh eh…
non me ne intendo troppo di mute da apnea…
In quanto “pescatore della domenica”, sono sempre andato nei mesi estivi (nel caldo adriatico) con un mutino corto da 2mm o al max con una intera 5mm…
Pensavo, nella mia ignoranza, che il termoclino si facesse sentire solo intorno ai 15m: quota dove al max ci arrivo, guardo in tana e risalgo (senz’aria ;)…
Mi dicevo quindi che per stare per lo più a pelo d’acqua tra una discesa e l’altra bastasse una 5mm…
Mi rendo conto che sbagliavo non di poco.
Grazie del chiarimento!
PS
Ho fatto qualche immersione nello stretto lato Calabria e, in effetti, si sente parecchio il freddo e (sopratutto) la corrente. Però che fondali ragazzi!!!
Rieccomi…
Approfitto della vostra esperienza per un’altra domanda a cui non ho trovato risposta in giro per il web.
Come si realizza un’impiombatura “sganciabile”?
Mi spiego: pensavo di portare appresso in pesca almeno un’altra tahitiana di riserva (dovessi rompere la prima) e magari un’asta con fiocina. Tutte le impiombature con nylon 1.4 o 1.6 che ho visto consigliare sono però fisse e richiedono di rifare nodi in acqua…
Io pensavo di risolvere così:
1) un occhiello di nylon sulla coda dell’asta ben chiuso con un paio di rivetti
2) impiombatura classica di nylon lato fucile che finisce con un altro occhiello
Al momento di montare un ‘asta faccio passare l’occhiello finale del nylon che viene dalla testa del fucile “dentro” l’occhiello a fine asta, scorre lungo l’asta la ingloba e torna indietro.
I due occhielli si legano in una sorta di “8” e restano vincolati ma lasciando la possibilità di smontare tutto e tornare indietro…
È una bestialità??? 😉
La soluzione è buona, però non va effettuata dalla parte dell’asta bensì alla fine della sagola, dove si aggancia al fucile (o al mulinello). Per due motivi, il primo perchè il nodo ricavato fa molto attrito in quel punto e il secondo motivo è per scongiurare la fine della pescata in caso di rottura del monofilo invece dell’asta.
Invece ti propongo di preparare una o più aste impiombate normalmente con tutta la sagola necessaria che alla fine termina con l’occhiello, invece al terminale d’aggancio del fucile di fai il secondo occhiello. Così in qualunque caso sfortunato ti puoi permettere anche di tagliare la sagola e cambiare tutto in un unica soluzione. Le aste te le porti sulla plancetta con il monofilo arrotolato e fermato da un piccolo elastico.
Ciao Lorenzo, innanzitutto voglio farti i complimenti per la tua umiltà. Sai, molte persone, pur non essendo competenti su una determinata cosa fanno spesso i “professori”…
Allora, la tua idea non è assolutamente una bestialità, anzi potrebbe essere un sistema pratico, però a mio parere, dalla parte della coda dell’asta, non sarebbe per niente idrodinamico.
Ti spiego come faccio io e molti altri nostri colleghi pescatori: Sui corti da tana uso la sagola e non il nylon. Quindi lego la sagola in modo da fare un cappio chiuso su se stesso e lo passo attraverso il foro nell’ogiva in testata. A questo punto lo ripasso sulla testata a bocca di lupo. In questo modo, avendo un’altra asta con la lunghezza della sagola montata già pronta, sostituirla è un attimo.
Per l’arbalete è ancora più semplice: prepara l’asta di riserva con il monofilo di nylon già pronto e fai un piccolo cappio con una impiombatura classica con rivetto (o sleeve).
Se usi il mulinello, alla sagola di quest’ultimo, dopo averla fatta passare, logicamente, dall’anello inox (di cui sono dotati alcuni recenti fucili) o dal foro di testata, lega una bella girella inox da traina pesante completa di moschettone. A questo punto quando dovrai cambiare asta, non dovrai fare altro che sganciare il moschettone e, in un attimo, sostituisci l’asta.
Se invece non usi il mulinello, crea un occhiello di dyneema nel foro in testata o nell’anello inox dove scorre la sagola, applicando la solita girella inox con moschettone.
Il gioco è fatto!
Un saluto
quoto per la soluzione girella + moschettone
Grazie mille Ivan, Fabio e Viper per le risposte…
In effetti avevo immaginato che quella che prospettate potesse essere “la soluzione”” ed infatti avevo già fatto passare, nel foro passante in testata per la sagola, un bell’anello di acciaio largo a cui agganciare un eventuale moschettone rapido (come la girella-moschettone da traina che mi suggerite).
Poi mi ero fermato facendo le seguenti due considerazioni:
1) ma se impiombo tutte le aste e me le porto così in acqua, il sole e il mare non rovineranno e cuoceranno tutto il nylon anche sulle aste di riserva? Quando le userò, non rischierò di trovarmele già un po’ usurate nell’impiombatura?
2) non è meglio mettere meno nylon possibile sulle aste (e cambiarlo cmq una volta l’anno) e lasciare il grosso sul fucile in modo da averlo sempre in uso (e cambiare anche quello ai primi segni di cedimento)?
Per questo avevo pensato alla soluzione “rovesciata” che vi proponevo ben sapendo che un moschettone lato asta sarebbe stato improponibile.
Dite che il nodo a “8” tra le due sagole farebbe troppo attrito? Forse avete ragione…
Magari proverò la mia soluzione in futuro, per ora seguirò la via consolidata 😉
Ri-approfitto:
1)ma gli sleeve non rischiano di rovinare la testata (chiusa nel mio caso) passandoci in mezzo ad ogni colpo? Non sarebbe meglio un caro vecchio nodo lato asta?
2) meglio gli sleeve cilindrici o a cannocchiale (ho preso entrambi 😉 e quale pinza si usa per ognuno?
Ho preso questa alla fine:
http://www.fishingevolution.com/mostra_prodotto.php?prodotto=1447&m_categoria_r=&categoria_r=Accessori
È per sleeve a cannocchiale vero?
Quelli a cannocchiale si schiacciano sul lato largo e non su quello stretto come i cilindrici vero?
Grazie 😀
Lorenzo, meno male che ad alcune domande ti rispondi da solo :-), scherzo dai. Comunque per gli sleeves io cerco sempre quelli più piccoli possibile per non creare volume, con la testata chiusa magari noterai qualche graffietto ma non ti preoccupare per le prestazioni, io ancora non ho una pinza dedicata ma uso una di quelle comuni dove mi adopero a schiacciare lo sleeves anche di lato.
Per le aste, non ho mai avuto la voglia di portarmi appresso qualcuna di ricambio, la mia tecnica consiste semplicemente nell’andare a mare con due fucili, normalmente un corto e un lungo. Per fortuna mi è successo solo una volta di perdere l’asta, più spesso invece di piegarla, tuttavia avendo sempre due fucili pronti all’uso non ho avuto problemi.
Ciao Lorenzo, Ivan mi ha fatto ridere (in effetti sembri un pò Marzullo!!!) Scherzo, naturalmente!
Allora, esaminiamo i tuoi dubbi:
1) Non si può avere tutto! Un pò come la famosa botte piena e la moglie ubriaca… e’ vero quello che dici, cioè che nel tempo il sole rovina il nylon, ma se te le vuoi portare appresso non puoi metterti certo a farti l’impiombatura in acqua!!! Io, infatti, faccio come Ivan: preferisco portarmi due o tre fucili, che ritengo il sistema più pratico.
2) Il nylon non và cambiato a scadenza fissa, come dici tu una volta l’anno. Lo devi controllare sempre! Io ho fucili che uso al libero che il nylon saranno almeno due anni che non lo cambio, e altri che per un tiro occasionale in tana l’ho dovuto sostituire dopo una sola uscita! Sentilo sotto le dita se ci sono screpolature e controllalo visivamente in prossimità del foro nella coda dell’asta. Inoltre dipende molto dallo spessore del monofilo, io uso il 160 su tutti i miei arbalete e mi garantisce un’ottima affidabilità.
3) Per la testata non ci pensare! Prima che i rivetti dovessero rovinarla ( ma non è successo mai a nessuno) il fucile lo avrai buttato per mille altri motivi! Il nodo io lo faccio in condizioni di emergenza, se in acqua si dovesse rompere l’occhiello con lo sleeve. Il nodo, per me, indebolisce il monofilo in un punto di per sè già critico. Inoltre ogni volta, dopo ogni tiro, quando riagganci l’asta, bisogna avere l’accortezza di mettere il nodo fuori dal meccanismo di sgancio, altrimenti potrebbe non partire il colpo. Comunque diversi sub lo usano.
4) La pinza che hai comprato è ottima. Superiore alla mia (OMER) che al contrario della tua non è inox.
5) Gli sleeves a cannocchiale si stringono prima al centro e poi su se stessi fino a diventare un cilindro. Quelli piatti lisci si stringono in modo che diventano un perfetto cilindretto.
Spero di esserti stato d’aiuto.
Ciao
ciao ivan io siccome pratico un fondale cn più o meno 2 metri d’acqua x fare l’aspetto in poca acqua ho distribuitola zavorra in questo modo: 6 kg sulla cintura,4 nello schienalino e 1 nelle cavigliere il mio peso è d circa 65 kg. Io lo provato e pian piano risalgo è normale oppure devo stare completamente giù? Grz attendo la tua risposta..!!!
Secondo me stai pesato bene per quella profondità, cioè non devi diventare negativo ma quasi, se riesci a tenerti con 2 dita senza sforzo allora va benissimo.
Ciao Fabio, volevo dirti che ti ho risposto sulle cose che volevi sapere sulla maschera Look.
Ciao
ok grz mille..
Ciao Ivan.Sono due anni che vado in vacanza a SanFoca, Maggio e Settembre. Pesco da riva sia sub che con la canna pescatori tanti ma ancora non ho visto un pesce, polpi e qualche seppia. Cosa dici cambio posto? Saluti Renzo.
Ti conviene provare un po’ più a sud dove ci sono fondali misti, perchè a San Foca è quasi tutto sabbia.
cercavo informazioni sullo schienalino mares e mi sono imbattuto in questo fantastico blog! complimenti a tutti, io sono un novizio in cerca di spiegazioni, esperienze e racconti. la cosa che mi piace di questo blog è il vostro modo di raccontare, semplice e lineare. si nota la vostra passione dall’espressione umile ed esperta al contempo.
continuerò a leggere tutto, e vi do appuntamento a mancaversa per quest’estate. per ora devo accontentarmi del torbido gargano, insieme agli amici del corso di apnea che sto frequentando!
a presto, mario
grazie mario, se vieni a mancaversa può capitare di incontrarci.
Un grazie anche da parte mia a Mario. I complimenti fanno sempre piacere!
Se vieni in Sicilia, dalle mie parti (Taormina), fai un fischio!!!
Ciao
Scusate la mia ignoranza : in pieno agosto la mia compagna siciliana mi porta in Sicilia, la zona di mare più vicina alla sua abitazione è Sciacca.
Ho cercato su google maps dalle parti di Sciacca dei tratti di costa scogliosa dove praticare l’agguato in superficie; nella mia ignoranza a prima vista il tratto di costa compreso tra capo S.Marco e Capo Bianco sembrano molto interessanti.
Qualcuno di voi ha mai pescato dalle parti di Sciacca ? ( non riesco a stare 15 giorni senza pescare ).
Evidentemente no.
ahahaha, pare di no….
I genitori della mia compagna hanno la casa nell’entroterra Siciliano in Montagna !!, lei mi ha detto che in un’ora di macchina siamo a Sciacca mentre suo padre ridendo mi ha detto che a volte col traffico ci si mette anche 2 ore ! NOOOO!!!!!! SONO DISPERATO.
Mi viene da piangere a lasciare il mio appartamentino dal quale come mi affaccio Dalla finestra vedo la mia amata zona di pesca ( nelle belle giornate invernali si vede anche la sagoma della Corsica ).
Ivan buongiorno, e buongiorno a tutti gli iscritti, sono un nuovo iscritto, ma un assiduo lettore del blog, specialmente di articoli che potrebbero fare al caso mio. Ho notato la tua immensa disponibilità nel rispondere e dare consigli, che ho deciso, vista anche la tua esperienza, di ” romperti le scatole” anche io. Innanzi tutto sono di Roma ma vivo in calabria per motivi di lavoro. Ho praticato per molti anni la pesca subacquea al polpo, solo per il semplice motivo che mi ha sempre intrigato scovarlo, ( come ben sai non è sempre semplice vederlo) e stanarlo, conosco tutti gli imput che fanno presagire la sua presenza. C’era sempre una sorta di competizione con i miei amici,io ho per così dire….”occhio”,passavano loro e non li vedevano, passavo io e…..tac, quindi per questo motivo mi accorgevo che rimanevano sempre alle mie spalle, forse per imparare da me. Cmq bando alle ciance, ora come ora riesco a trovarli ovunque, ho gli incubi, non mi lasciano stare, sono dappertuttoooooooooo…….ehm scusa devo andare dallo psicanalista 😉 scherzo. Pensa che quando entro in mare con le mie bambine, mi diverto a prendere i piccoli esemplari per farli vedere a loro e poi li libero. Ora non è che disdegno la cattura medio-alta ma mi sono avvicinando da un po di tempo alla vera pesca subacquea. Apparte il fatto che non ho l’attrezzatura giusta, solo il fucile è discreto ( un hf75 della omer, quello mimetico 3d ), elastici accorciati seguendo il tuo schema ed archetto in dyneema da 2mm con asta sigalsub con perni per non rovinare il lavoro certosino fatto da me, ci sarebbero delle domande tecniche che avrei da porti. Pratico l’agguato in superfice con degli aspetti ma il tutto eseguito tra i 50cm ed i 3 metri, non sono un profondista.Domanda: dove vedo pesci di piccola taglia, dopo mi devo aspettare il bestione della stessa razza?, mi spiego vedo barracuda, ricciole, serra, spigole, saraghi se paziento mi può capitare di vedere il “papà” o la “mamma”? Scusami per il papiro che ho scritto e grazie per l’attenzione. Ah dimenticavo, i miei amici mi chiamano il polparo e per questo ho deciso di tatuarmi un polpo sul polpaccio, non ridete….polpo, polpaccio è il suo posto ideale, mi sto organizzando per rifarmi il guardaroba ed ho già le idee chiare. Spero di non avervi annoiato.
A presto
E il gronco dove te lo faresti tatuare… 🙂
Scusa ma non ho resistito… Benvenuto tra noi.
Ciao Fabio, ti invidio la capacità di scovare i polpi, che in cucina preferisco al classico pesce, purtroppo però non mi sono mai specializzato nell’individuarli e li prendo solo se superano una certa taglia e se, ovviamente, hanno avuto la pessima idea di muoversi quando mi vedono passare, altrimenti non li vedo proprio.
Rispondendo alla tua domanda, non c’è una regola fissa se non quella di essere discreto e silenzioso altrimenti i grendi non li vedi proprio, infatti tutti i pesci hanno dei “sensori” in grado di rilevare la presenza umana prima ancora del contatto visivo, più grande e adulto è il pesce e più è sviluppato questo sesto senso. Anche io nei primi tempi non vedevo mai i “genitori”, poi con l’esperienza ho imparato a muovermi in maniera occultata, dove la costa lo consente, e solo dopo ho cominciato quanto meno a vederli da vicino. E’ difficile da spiegare a parole, dovresti cercare di avere dei movimenti lenti e armoniosi, in modo da non essere avvertito come una minaccia, cerca di pinneggiare lentamente senza dare schiaffi sull’acqua e mantieniti a ridosso degli scogli cercando di muoverti da un riparo all’altro.
Se ti sembra di vedere qualcosa non procedere verso la preda in maniera diretta, ma fai sempre un percorso “tangente” dando l’impressione preda di non essere interessato a lei, quindi nel limite del possibile non fissarla con gli occhi sgranati. Ti sembrerà assurdo mai i pesci capiscono le intensioni, hanno lo spirito di conservazione così evoluto che a volte mi sembra che leggono nel pensiero, mi capita spesso di vedere alcune prede spostarsi dalla traiettoria del fucile proprio un secondo prima di sparare.
Qualunque pescatore ti può dare questi o altri consigli, in realtà devi andare a mare quanto più è possibile e con il tempo e gli errori imparerai da solo come agire, così è stato per tutti. Devi cominciare cercando le prede più facili, ad esempio salpe, cefali e spigole, poi verrà il momento di saraghi e orate (ci sono voluti 2 anni per capire come avvicinarli), infine prestazioni permettendo puoi dedicarti ai dentici (per me ancora in fase di studio). Considerà però che i pesci adulti preferiscono sempre i posti meno affollati di gente e gli orari al limite come il primo mattino e il tardo pomeriggio.
Tuttavia un botta di fortuna è sempre pronta dietro l’angolo, basta sempre andare a mare, senza particolari accorgimenti potrai insidiare qualunque preda, succede ogni tanto a me come a tanti altri pescatori non particolarmente esperti. Per farti un esempio, un giorno mi siedo sugli scogli e appena finita la vestizione guardo sotto e per puro caso stava passando da li un branco di ricciolette, sparo subito e faccio una bella coppiola. Il mare è imprevedibile!!!
Grazie Mytom per il benvenuto e….hai appreso in pieno il mio senso dell’umorismo….sentite questa…..io metto del dentifricio sulla maschera per non farla appannare, quindi mi dovrei aspettare l’avvicinamento di denti….ci? UUahahahahahahah…… ehm scusate 🙂 Ivan grazie dei consigli…..recepiti in pieno, anche perchè ho degli amici pescasub con i quali ogni tando andavo a terracina a pescare, lì acqua semitorbida o torbida del tutto, quì altro mondo…..Cmq poi con più calma vi racconterò anche io di incontri spettacolari…..senza catture…..e per attrezzatura non valida, e per situazioni non idonee alla pesca. Cmq io frequento il sottocosta, gli scogli frangiflutti e le praterie immense di scogli sommersi. Pescando tra i frangiflutti, ovviamente facendo attenzione ad avere sempre il sole alle spalle…..per evitare la “specchiata”, devo essere parallelo alle rocce o devo avvicinarmi perpendicolarmente? In attesa di tuoi preziosi consigli, mi lascio le altre domande alle prox volte e vi auguro un buona serata ed un buon mare a tutti.
A proposito una cosa simpatica che mi ha fatto ridere da solo….ero pronto per entrare in acqua…..tutto corazzato e armato fino ai denti, una signora in dialetto calabrese mi chiede se stavo andando a pesca…..io mi guardo perchè pensavo di essermi vestito per andare al torneo di bocce del paese…..ma Uff…meno male pensavo di essermi sbagliato…cmq dopo la verifica la vecchietta mi dice che in quei giorni non aveva visto pescasub e che quindi ci doveva essere pesce…..ma forse pentita della notizia bomba che mi aveva dato, mentre si congedava da me, si gira e mi fa…..cmq buona p……nnoooooo io allora da perfetto gentlemen gli dico signò mò così nun pigghiu na min…a……Ciao a tutti e grazie ancora.
Per evitare la specchiata basta non avere il volto rivolto in direzione del sole, indifferentemente se ti muovi in parallelo o in perpendicolare alla linea degli scogli. E’ preferibile avere la fonte luminosa di lato o dietro, in realtà poi dovremmo anche considerare l’altezza del sole dall’orizzonte, comunque non ti preoccupare troppo di questo aspetto, durante l’azione può capitare.
🙂
Grazie Ivan per la risposta, pensavo di sbagliare cacciando parallelo alla linea degli scogli, anche perchè qualche bel cefalone l’ho visto, ma appena loro vedevano me, c’era il fuggi fuggi generale. Forse anche xkè ero in superfice? e poco appostato sul fondo?….ke ne pensi?
Se vuoi fregare i cefali al pascolo ci sono due tecniche:
– li vedi qualche metro più in là che sono intenti a grufolare il fondo e ancora non ti hanno visto, ti mantieni a distanza, al limite del contatto visivo e prova a fare un aspetto sul fondo (capriola e discesa fatte lentamente e senza rumore) tenendo il fucile pronto nella loro direzione, spesso si incuriosiscono delle vibrazioni e vengono verso di te.
– oppure in superficie ti appiattisci lungo gli scogli affioranti della costa, magari cercando di nascondere almeno metà del corpo in qualche rientranza, rimani immobile e silenzioso ma con il fucile pronto e aspetti il loro passaggio, in genere se la zona è trafficata dai cefali bastano pochi minuti per assistere al passaggio di qualche esemplare.
L’importante è sempre l’immobilità, girare repentinamente la testa o il fucile viene avvertito dai pesci come un pericolo da cui allontanrsi. Questo vale per tutte le specie.
Delle tecniche suggerite da Ivan io uso principalmente la seconda, più che altro a causa della mia scarsa apnea che non mi consente lunghi aspetti, e la trovo efficace…
Grazie ragazzi, sempre esaustivi e veloci nel rispondere…..Invece su un fondale sommerso, pieno di scogli? Nel basso lazio non avevo problemi a pescare, xkè ci sono le cosidette “isole”, ovvero delle lingue di scogli sommersi, in veri e propri deserti di sabbia, quindi bastava ke con i miei amici ci si metteva uno a nord, uno est e, l’altro ad ovest dell’isola facendo attenzione a rimanere sul confine tra sabbia e scogli ed aspettare l’arrivo di qualke pesce. Invece quì, come dicevo ci sono praterie di scogli, con dei piccoli tratti di posidonia, sui quali non riesco ad avere dei punti di riferimento. Faccio aspetti cercando comunque lo scoglio più alto dove nascondermi?
Non c’è una regola, magari ci fosse, in realtà devi osservare il comportamento dei pesci e capire come si muovono. In genere alcuni risalgono la corrente altri invece la seguono, in entrambi i casi bisogna individuare la linea della corrente.
Ok farò delle prove e speriamo che vada bene…..Grazie ancora…..poi ti disturberò quando dovrò cambiare l’attrezzatura
Ciao Ivan, dopo qualche giorno di non domande, sono tornato a chiederti consigli ed informazioni. Un’informazione che voglio chiederti è questa: l’altro ieri sono andato ad allenare un po il fiato e la mira, mi sono capitate due cose…..una è che ho sparato ad un sarago non molto grande, ma sparato per vedere se la potenza e la mira erano giuste ed ho visto sfilare dopo la cattura degli esemplari decisamente più importanti, forse dovevo tirare un po di più il fiato ed aspettare? e l’altra, che più mi ha incuriosito, è che ho visto due lecce di circa 400-500 gr. in bassofondo. Ma mi devo aspettare l’esemplare più grosso?…..è da un po che vedo piccole lecce in poca acqua.
Grazie sempre della tua pazienza e delle risposte che dai molto velocemente.
Considera che i saraghi sono tra i pesci più difficili da centrare perchè visti da sopra o di fronte hanno un profilo strettissimo, quelli grandi poi sono ormai così abili con i pescatori che sanno perfettamente come fregarti. Spesso ho avuto la sensazione che sapessero esattamente la portata del fucile.
Comunque, succede sempre così quasi con tutte le specie stanziali, nei primi secondi di una apnea arrivano i piccoli esemplari nelle vicinanze, poi con calma vengono i grandi a curiosare. Ovviamente migliori sono le tue prestazioni e più occasioni avrai a disposizione, però l’apnea non va forzata altrimenti vai incontro a problemi di sincope e altri disturbi. Non puoi tentare la cattura quando ormai sei agli sgoccioli con il fiato, quindi scendi e se non vedi niente arrivare per metà della tua apnea, risali e dopo esserti riposato riprovi qualche metro più distante.
Cambiando discorso, come dice Nelide, o la trovi piccola o grande, non si è mai visto una grande leccia a seguito di una piccola. In mare tutto è possibile, e imprevedibile, però se vedi la leccia di una certa dimensione è molto probabile che tutti gli esemplari in zona o in branco siano della stessa misura, questo vale quasi per tutti i pesci soprattutto quelli stagionali o che si muovono in branco, come le ricciole. Fino ad una certa età questi pesci amano rimanere in branco con i propri simili, poi da adulti (e grossi) preferisco il più delle volte cacciare da soli.
attendendo il parere di Ivan ti dico la mia…..
per il primo punto:
non serve tirare l’apnea che è oltretutto pericoloso devi essere attento ai particolari se nell’arco di 30 40 50 secondi vedi i saraghi che si avvicinano puoi solo scegliere la preda….. è ovvio che se si avvicinano appena tocchi il fondo ed hai ancora tutta l’aria a disposizione tirare al primo che capita può esser controproducente perchè magari nei paraggi c’è il grosso, ma se sei nei tempi di apnea non crearti problemi che probabilmente gli altri si presenteranno nei tuffi successivi.
per il secondo:
inanzi tutto sono lecce amia o lecce stella???
differenza la stella arriva a scarso un kg e quindi quelle che vedi sono sparabilissime; la amia arriva anche a dimensioni notevoli e quindi lasciale crescere, in più non è regola che se vedi le piccole c’è anche la grossa anzi normalmente il branco è composto sempre da pesci della stessa pezzatura e difficilmente ci trovi pesci di dimensioni maggiori. ma non è legge tutto può succedere……
se le piccole lecce che vedi in poca acqua sono di solito in branchetti ed hanno le punte della coda nere, sono stella e quindi non troverai mai pesci grossissimi.
Grazie Ivan e grazie a te aspettatore…..rispondendo ad aspettatore, erano lecce amia e cmq nn gli ho sparato, xkè sò ke possono arrivare a svariati kg. quelle stella le vedo spesso, sfilano velocissime e ne ho viste solo di piccoline…..ma la cosa ke più mi ha stupito, le lecce ke ho visto (le amia appunto) sembravano camuffarsi tra le salpe ed una seguiva come un’ombra un cefalo di poco più grosso di lei. Altra cosa strana è ke prima nn mi capitava mai di vederne. E cmq quello ke volevo sapere, secondo le vostre esperienze o informazioni, visto ke è una novità vedere lecce nel bassofondo calabrese, (almeno per quanto riguarda questa zona) è possibile ke possano capitare anche i grossi esemplari in bassofondo? e ke condizioni di mare preferiscono? ( torbido, limpido ) Grazie ancora ragazzi e, consigli ed esperienze altrui sono sempre ben accette.
la mia esperienza anche calabrese mi insegna che le grosse leccie arrivano tranquillamente anche in pochi cm di acqua (ne ricordo una di quasi 13kg. che inseguendo cefaletti si era infilata in una caletta tra gli scogli affioranti dove la profondità massima era si e no 60 cm….. e non ti dico che peripezie ho dovuto fare per potergli sparare…..).
tolto questo periodo migliore????
QUESTO
in genere con mare mosso, e a caccia di pesci in difficoltà tra le onde… la visibilità è relativa perchè se hai acqua limpida e mare grosso le avvisti bene, ma è difficile portarle a tiro uno perchè il fucile specie se lungo è difficile da gestire tra le onde, due perchè attirate dalla molta mangianza spesso e volentieri ti ignorano; se l’acqua è torbida dovresti trovartele molto più facilmente faccia a faccia, ma è un tiro molto veloce ed istintivo perchè si materializzano in un attimo e in un attimo spariscono come le hai viste
Grazie aspettatore…..informazione utilissima
A presto
Ho sostituito i circa 30 metri di sagola di Nylon nero del 1,5mm che riempiva il mulinello da 30 con circa 40 metri di sagola di Nylon da 1,2mm ed ho fatto la montatura col monofilo del 120 sostituendolo al monofilo del 140.
Questo per rendere ancora più veloce il tiro, inoltre 2 settimane fa ho preso una Tahitiana da 6 x 115 della Seatec e sono rimasto molto colpito dalla sua leggerezza rispetto alla Devoto da 6 x 115 che ho sempre usato; questa asta con aletta incassata mi sembra più leggera e rifinita rispetto alle Devoto ( quindi dovrebbe essere più veloce ) ma purtroppo dato che non ha le tacche arretrate ho dovuto fare un’elastico più corto.
Domenica provo e poi vi faccio sapere.
Ho pescato tutti i sabati e tutte le domeniche, ho fatto strage di Cefali compresi tra 500 grammi ed 1,5 Kg e di Salpe comprese tra 300 grammi e 600 grammi di peso tutti in Agguato di Superficie e tutti messi al cartoccio; posso affermare con certezza che l’asta da 6 x 115 della Seatec è micidiale !! ho dimenticato cosa significa padellare !! Ho notato un incremento notevole della precisione e della velocità, con l’allestimento : asta Seatec TT 42 6 x 115 con mulinello pieno di sagola in Nylon da 1,2 e montatura con monofilo da 120 rispetto all’allestimento con asta Devoto da 6 x 115 con mulinello pieno di sagola in Nylon da 1,5 e montatura con monofilo del 140.
Ho apprezzato inoltre la seconda tacca più avanzata nell’ asta della Seatec rispetto alla seconda tacca dell’asta Devoto per i tiri in tana a qualche Saragho ( messo sl cartoccio pure lui ) che in questo modo risultano meno devastanti per la punta
( Il Fv 75 allestito in questo modo è ideale per il Razzolo e l’Agguato in Superficie ).
Ragazzi sono ancora molto indeciso sulla muta, ora ho preso un sottomuta per eliminare le fasidiose infiltrazioni di acqua gelata che ormai la mia vecchia 7mm lascia passare e provo ad arrivare ad Aprile poi mi devo decidere !! o prendo nuovamente una 3mm x l’estate ed una 7mm per l’autunno, l’inverno e la primavera o prendo una 5mm per tutto l’anno…..mah..??
è presto per parlare di 3mm, se la devi prendere ora è meglio una nuova giacca da 7mm e vai tranquillo fino ad aprile.
Hai ragione Ivan, ma con il sottomuta ( non credevo che questo accessorio fosse cosi efficace ) la situazione è migliorata notevolmente e sabato e domenica ho sentito freddo dopo 2 ore contro i 40 minuti della prima settimana di Novembre.
Ora entriamo in Dicembre e fino a Marzo le mie pescate passeranno da 6 – 8 al mese a 1 – 2 al mese.
Navigando su internet ho scoperto che molti pescatori usano la 5mm tutto l’anno; alcuni si lamentano per il freddo in inverno e dicono che in estate va bene, altri si lamentano per il caldo in estate e dicono che in inverno va bene, mentre altri dicono che è perfetta sempre; in poche parole un casino molto soggettivo !.
Comunque credo di essere l’unico pescatore a non avere mai usato una 5mm e sono molto curioso di provarla in tutte le stagioni per vedere se effettivamente si può classificare come spessore universale ! e soprattutto se far passare acqua dalle maniche e dal cappuccio in piena estate basta a risolve il problema caldo come il sottomuta ed i bermuda in inverno bastano a risolvere il problema freddo !.
per me, la 5mm è quella usata nei periodi di passaggio (primavera e autunno), adesso infatti mi trovo proprio a cavallo fra la 5 e la 7, cioè in alcuni punti del salento l’acqua è più fredda e uso la giacca da 7, fra circa due settimane la 7 diventa la divisa fissa fino a fine marzo.
Ovviamente con un sottomuta si può usare la 5mm anche molto oltre, però gennaio e febbraio sono troppo freddi anche per questa combinazione.
Si sicuramente,…..io con la mia 7mm ( quando era ancora buona ) non ho mai avuto problemi di sottomuta e bermuda ed ho sempre pescato al caldo ( fin troppo in autunno e primavera ) anche quelle 3 pescate di Gennaio e Febbraio.
Senti Ivan ma quando fai il cambio tra la 5mm e la 3mm in estate ?..cioè riesci ad arrivare almeno a luglio con la 5mm oppure il caldo a giugno è gia insopportabile ?
varia di anno in anno, a seconda del sole e delle correnti, normalmente a giugno sto già con la 3mm.
Ho deciso Ivan !, Questa a mio giudizio è la soluzione “economica” migliore per coprire tutto l’anno senza il rischio patire il caldo in estate ed il freddo in inverno :
1) Soluzione per Autunno, inverno e Primavera = giacca da 7mm + pantaloni da 5mm + sottomuta nei mesi più freddi ( Inverno ).
2) Soluzione per tarda Primavera, Estate e primi d’Autunno = giacca da 3,5mm + pantaloni da 3,5mm + sottomuta nei periodi più freddi ( primi d’Autunno e tarda Primavera ).
Non ho mai usato la 5mm e non mi spaventa il freddo durante l’inverno ( perchè tanto per quel poco pesce che gira quando l’acqua è gelata posso sempre non pescare in pieno inverno ), ma se con la 5mm in piena estate si muore dal caldo è un grosso problema per me insormontabile……soprattutto perchè la mia attività di pesca si intensifica parecchio in estate con i folti branchi di Salponi sottocosta alle 6:00 del mattino.
A fine aprile sicuramente mi prenderò una bella 3mm nuova mimetica per dare la caccia ai Salponi ed alle Orate, poi in autunno valuterò la spesa per una giacca da 7mm e per dei pantaloni da 5mm; grazie ragazzi….
ok, per me fai bene, anche io non sopporto il caldo estivo, mentre d’inverno riesco a “gestire” meglio il freddo.
Anche se certi giorni ho esagerato rimanendo in acqua più del dovuto, e sono uscito tremando con mani e piedi insensibili, infatti l’inverno è più efficace pensare al “dopo” pescata, cioè avere la cura di portarsi abbastanza acqua calda.
io sono un po’ più “medio” di voi. Sempre usato la 5 mm. d’estate, soffrendo un po’ il caldo, ma non troppo. Quest’anno ho preso per la prima volta i pantaloni da 3,5 e mi ci sono trovato bene.
Con la giacca in liscio/spaccato da 5 dovrei arrivare fino a fine dicembre, aiutandomi con i bermuda da 3.
Poi vedrò se “rifarmi” la giacca da 7 (non sono soddisfatto di quella attuale) o usare un qualche sottomuta/sopramuta.
[…] di approfondimento: l’agguato in superficie , la tana , […]
Buongiorno Ivan,
complimenti per il tuo blog!
ho praticato anni fa sporadicamente con amici la pesca subacquea.
quest’estate vorrei riprendere.
La tecnica ovviamente è stata e sarà per il momento l’agguato in superficie.
Mi hanno consigliato un SEAC ASSO 65 pneumatico senza regolazione.
Che ne pensi? mi piacerebbe avere un tuo parere prima di procedere all’acquisto.
Grazie,
Jacopo
Buongiorno Ivan,
complimenti per il tuo blog!
ho praticato anni fa sporadicamente con amici la pesca subacquea.
quest’estate vorrei riprendere.
La tecnica ovviamente è stata e sarà per il momento l’agguato in superficie.
Mi hanno consigliato un SEAC ASSO 65 pneumatico senza regolazione.
Che ne pensi? mi piacerebbe avere un tuo parere prima di procedere all’acquisto.
Grazie,
Jacopo
Ciao, rispondo al posto di Ivan. Per agguato di superficie, se vuoi utilizzare un oleo, indirizzati su una misura maggiore. Un 85/90 (standard mares) andrebbe meglio, preferibilmente con variatore.