Come per le mode del momento, oggi si parla molto dei fucili ad elastici Roller, in realtà non è una nuova scoperta perchè ho visto in rete delle versioni di questo fucile vecchie di molti anni. Il principio di un arbalete Roller infatti è semplice, grazie a delle pulegge possiamo sfruttare la corsa degli elastici fino alla testata.
In un normale arbalete l’elastico è agganciato alla testata e viene poi tirato (per circa il triplo della sua lunghezza originale) fino all’ultima tacca dell’asta, quindi la spinta è fino al momento che l’elastico ritorna alla sua forma originale, ovvero circa 2/3 del fusto.
In pratica sui nostri comuni arbalete non sfruttiamo tutta la lunghezza e quindi potenza realizzabile, per questo motivo ora stiamo rispolverando il vecchio progetto del Roller, che ha il beneficio di sfruttare tutta la lunghezza del fusto.
Il perchè del ritardo nella evoluzione di questo sistema è presto detto, un Roller richiede una testata più voluminosa e con gli elastici anche sotto, quindi tutto il fucile risulta leggermente più ingombrante dei classici arbalete. A molti pescatori piace avere un’arma minimale e pulita, suppongo che proprio per questo motivo il classico arbalete non verrà mai completamente rimpiazzato.
Per le prede di mole importante un roller ci ritorna davvero utile se vogliamo scagliare una freccia di 7mm, o 8mm, su un grande pelagico ed essere sicuri di arpionarlo. Grazie al roller possiamo farci un fucile per tonni più corto del 30%, e quando parliamo di armi da 120 in su, non è poco.
Tuttavia alcune aziende stanno cominciando a produrre fucili roller anche per le misure medio-piccole, e sui vari forum di pescatori è già partito il tam-tam sull’argomento. Ho visto belle realizzazioni di arba-geppetti che hanno provveduto da se a costruirsi il roller, poi la famosa casa francese Beuchat ha messo in catalogo un fucile roller commerciale e infine le aziende artigiane di casa nostra hanno cominciato la produzione di arbalete roller in legno.
A questo punto mi è scattata la scintilla della curiosità, quindi ho deciso di provare la tecnica del roller, ma non volendo spendere soldi e poi rimpiangerli mi sono buttato nell’autocostruzione di un prototipo senza grandi pretese, solo il minimo indispensabile per capire l’efficacia di questo sistema.
I miei ingredienti sono stati un vecchissimo Cressi Apache 90, una testata recuperata da un fucile seatec e una serie di minutaglia metallica da tagliare incollare ecc. ecc.. Non volevo usare la misura 90 come esperimento, quindi ho tagliato il fucile fino alla misura 70, dopo a colpi di Dremel e altri aggeggi sono riuscito a installare un testata roller semplice, senza sofisticazioni tipo cuscinetti a sfera, le mie pulegge erano semplici pezzi di plastica. Alla fine è nato il mostro, di bruttezza soprattutto, che evito di fotografare e farvi vedere, però funziona.
L’allestimento scelto è asta da 6,3mm per 115cm, elastici da 14mm, doppio giro di sagola. Come al solito, appena tutto pronto, vado a Gallipoli per provare l’artefatto, all’inizio ero un po’ scettico perchè non immaginavo che un elastico da 14mm potesse spingere con efficacia l’asta fino al limite della gittata.
In acqua invece ho trovato la sorpresa, le due passate venivano completamente stese e addirittura un piccolo strattone finale. Assurdo, quel 30% di corsa in più ha un’efficacia che non immaginavo. Figuriamoci se avessi usato elastici da 16mm e pulegge fatte bene. Purtroppo però riarmare il mio piccolo roller era tuttaltro che rapido, a ogni tiro dovevo rimettere in ordine gli elastici ballerini e stare attento a non accavallare la sagola che sotto il fusto correva insieme alle stesse gomme.
Leggendo sui forum alcuni pescatori affermano che nel Roller viè la possibilità di rompere gli elastici perchè posizionati sotto il fusto, zona che spesso urtiamo durante l’azione di pesca, problema che ovviamente non si pone per i fucili che hanno provveduto a incassare nella sagoma anche l’elastico sottostante.
Concludendo diciamo che il roller è un progetto esteticamente meno pulito ma decisamente più efficace, lo consiglio soprattutto a chi è specializzato nell’aspetto e che aspira a prede più importanti.
In rete ho trovato aziende come Alemanni e Seawolf che hanno dedicato molto spazio alla produzione di fucili roller in legno, giusto per citarne qualcuna, e mi piace molto l’idea di Alemanni per il Kit di testata roller per fucili commerciali, infatti ne ho ordinata una, vedremo il risultato in un prossimo articolo.
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7 Comments
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come brandeggio, l’arma rudimentale da te creata presenta complicazioni?
in ogni caso bisognerebbe fare un semplice test: prendere due arbalete da 90. il primo allestirlo come usualmente si fa, il secondo si dovrebbe accorciare in modo tale da usare l’elastico gemello al 90 poco prima allestito, con testata roller.
poi verificare. secondo me questa è l’unica comparazione “scientifica” per valutare se il roller è o meno superiore al classico sistema.
molti sul web comparano il 90 classico al 90 con roller. e secondo me è come comparare un 90 classico con un 130 classico. è chiaro che non c’è paragone. però a questo punto fatti due calcoli, è più conveniente acquistare un 130 classico che non installare un kit roller al 90. poi vabbè, de gustibus
A parità di lunghezza fusto il roller è più potente, questo l’ho verificato, nel brandeggio del mio proptotipo non ho notato differenze evidenti, poi è difficile da misurare questo parametro perchè dovrei avere due fucili identici (di cui uno modficato roller) per saggiare le differenze, tuttavia come hai detto tu un roller va confrontato con un arbalete più lungo di un terzo.
Ciao ivan, io mi sono fatto due anni fa un arbalete in legno da 80 poi quest’anno l’ho trasformato in roller montando le puleggie.
La differenza è enorme, con gli elastici da 16mm sparo a più di 4metri e il brandeggio è rimasto lo stesso.
Adesso ho un omer hf 90, posso montare il kit per trasformarlo in roller?
Credo di si, però prima di dire fesserie aspetto di riceverlo e fare una prova.
ciao…vedete che vi è anche per la seawolf una testata per fucili commerciali, stefano è un mio carissimo amico è il proprietario costruttore di fucili arbalete in legno nonchè compagno di pesca (quando può) della seawolf contattatelo vi darà ogni informazione a riguardo…ciao
si, infatti l’ho intravista di recente, aspettiamo di averne una a disposizione per scrivere un articolo.
Fo-to Fo-to Fo-to!!! A parte scherzi, il grande ciconat (al secolo Francesco Natale) usa un Alemanni e come scritto giustamente da Ivan le prede sono grossi dentici e tonni. Ciao!