La differenza tra un pescatore principiante e uno esperto è soprattutto la gestione delle emozioni dopo aver sbagliato una bella preda, magari tanto facile che non ci spieghiamo come sia stato possibile padellare (così si dice in gergo pescasub) in maniera così clamorosa. Rassicuriamo innanzi tutto i principianti confermando che sbagliare un tiro è da tutti, accade anche ai campioni.

Perchè sbagliamo? Molti tendono ad accusare il fucile come unico responsabile, in realtà questo è vero solo in rari casi e possiamo attribuirlo quasi sempre ad un’asta storta o a un mancato equilibrio di potenza e a un rinculo non gestibile. La verità è che siamo quasi sempre noi a sbagliare, per tanti motivi ma sopratutto per l’emozione nel momento prima dello sparo che ci fa dimenticare di puntare per bene la nostra preda. Altro fattore di sbaglio è la reazione fulminea del pesce, anche se non ci accorgiamo a occhio nudo molti pinnuti sono in grado di avere una reazione così veloce da schivare l’asta, fenomeno che si amplifica quando la preda è piuttosto lontana.

Come prima cosa dobbiamo essere certi che l’abbinamento uomo/macchina sia ottimizzato, mi spiego meglio, tutti noi abbiamo caratteristiche diverse per cui esite un fucile ed un allestimento ben preciso per la nostra attitudine. Vi propongo un esempio eclatante, ricordiamo bene gli anni d’oro della Ferrari in F1 con il famoso pilota tedesco alla guida, secondo voi se in quelle gare la Ferrari avesse avuto un’altro pilota ci sarebbero stati gli stessi risultati? O al contrario se quel pilota avesse avuto un’altra auto? Secondo me No! E’ stato il caso più famoso al mondo di perfetto connubio uomo/macchina.

Detto questo non siate precipitosi a sentenziare sulla bontà del vostro fucile, per mia esperienza diretta ho riposto in cantina i fucili che credevo sbagliati quando invece vi erano bravi pescatori che facevano carnieri importanti con la medesima arma. Da questo ho imparato che dopo un nuovo acquisto devo principalmente trovare l’allestimento giusto fra asta/elastici o pressione di carica, realizzare l’impionbatura per bene e infine equilibrare il fucile. Fatto questo ci vuole il giusto tempo per abituarsi e quindi andare più volte a mare,  provare i nostri aggiustamenti e annotare le eventuali opere da effettuare a casa.

Parliamo adesso di come corregere la nostra mira ed effettuare tiri precisi. Distinguiamo innanzitutto che tutti i tiri si possono dividere in due grandi categorie: il tiro piazzato e quello istintivo. Per quest’ultimo c’è poco da dire, vista l’imprevedibilità dei pinnuti che possono spuntarci all’improvviso siamo costretti spesso a sparare senza prendere la mira o in una posizione scomoda, come se il nostro indice sul grilletto fosse direttamente collegato all’occhio, quindi oltre ad una buona dose di “fortuna” ci vuole anche tanta esperienza. Infatti sono proprio questi tiri a darci il maggior numero di padellate.

Il tiro piazzato invece può essere allenato e controllato meglio, dandoci quasi sempre le migliori soddisfazioni. Seguite queste poche ma semplici regole e vedrete di volta in volta migliorare le vostre catture. Come prima cosa ricordate sempre di portare in alto il calcio del fucile in modo da avere la visione fucile perfettamente allineata fra occhio, calcio e punta, come se un’unica linea immaginaria unisse tutti e tre i punti. Altro fattore che aumenta la precisione è avere il braccio steso, saldo ma non rigido, questo espediente aiuta molto ad assorbire il rinculo dopo lo sparo.

Prima di cominciare la battuta di pesca effettuo sempre due o tre tiri di prova, prendo un riccio e lo poso sul sommo di uno scoglio, mi allontano di circa 2/3 metri e provo a centrarlo seguendo le indicazioni che vi ho descritto prima. Se i centri vanno a buon fine vuol dire che sono pronto e può cominciare la pescata. Nonostante questo purtroppo le padellate non mancheranno, ma qualcosa di buono la porterò a casa.

Cerchiamo di gestire le emozioni, una preda importante o improvvisa ci fa sempre perdere la lucidità necessaria a effettuare un tiro preciso, a volte anche quando il pesce di turno sembra quasi volersi suicidare. Tanti fattori come la reazione fulminea di alcuni pesci o il polso troppo morbido o la posizione scomoda contribuiranno a farci fare un tiro a vuoto, questo però non ci deve scoraggiare, anzi siate obiettivi e analizzate mentalmente come una moviola il vostro tiro per cercare quale sia stato l’errore da evitare nella prossima occasione.

Ovviamente queste indicazioni sono personali, non prendetele come l’uovo di colombo o la scoperta dell’acqua calda, cercate invece di scoprire il vostro metodo e, come sempre dico, più andate a mare e meglio è.