Al di là di quanto si possa immaginare, il TS è una vera e propria disciplina sportiva, praticabile anche a livello agonistico. C’è un regolamento Nazionale specifico ed è posta tra le Attività Subacquee sotto la FIPSAS.

Esiste un vero e proprio Campionato Italiano, che comprende un circuito di gare selettive Nazionali, utili per la qualificazione alla finale dei Campionati Italiani, di prima e seconda categoria. Esistono anche competizioni internazionali e quindi il relativo Club Azzurro.

Apparentemente ma poco a che vedere con la pesca subacquea, con cui in comune ha solo le attrezzature utilizzate, ma questo non vuol dire che il TS non sia utile al PIA, anzi, lo è molto.

Ad esempio si impara a conoscere i difetti insiti in ogni fucile subacqueo e si sa come intervenire per risolverli o migliorarli. Si capisce l’importanza di una corretta postura del polso e del braccio. Oltre che a mantenere il dito indice allenato non perdendo l’abitudine a sparare. Insomma a trovare il miglior setup per ogni fucile e per ogni condizione di pesca, oltre che a sparare al momento giusto, tenendo correttamente il fucile, evitando gli spostamenti indesiderati.

In 4 ore di pesca mediamente si fanno un paio di tiri, se va bene, in una seduta di TS se ne fanno almeno una trentina.

Diverse aziende produttrici di attrezzature subacquee, stanno ormai da tempo, sfruttando i feedback provenienti da collaborazioni derivanti da sponsorizzazioni tecniche e da test/sviluppi effettuati in collaborazione con atleti del  TS. Sigal, MatMas, Subdesign, Mares, Seatec, Tecnoblu, Leroi, Hunt carbon technology, Alemanni.

A sua volta il TS comprende tre distinte specialità: Il Tiro Libero, il Biathlon e la Staffetta a squadre. Ognuna di queste tre discipline ha delle caratteristiche particolari e richiede delle capacità specifiche, molto diverse tra loro. In ogni gara di TS, si svolgono tre prove, una per ogni specialità. Pur non essendo obbligatorio partecipare a tutte e tre le prove. Ogni specialità ha la sua classifica e il suo podio.

Bene, spero di essere riuscito a stimolare la vostra curiosità e quindi andrò a pubblicare tre diversi articoli, uno per specialità, relativi al TS.

Un po’ di storia:

Seconda Guerra Mondiale:

Gli incursori della Marina Militare Sovietica si addestravano nell’arte della guerra percorrendo in apnea 50 lunghi metri, e dai loro fucili subacquei ad aria compressa lasciavano partire una freccia che andava a colpire con estrema precisione la zona del cuore in una sagoma dalle sembianze umane …

Da disciplina bellica a sport:

Il Tiro al Bersaglio Subacqueo nasce e si diffonde proprio nei paesi dell’est Europeo e giunge a noi alla fine degli anni 70.

La prima manifestazione dimostrativa si è svolta nel 1981 al Foro Olimpico di Roma.

Il primo Campionato Italiano si è disputato ad Imola nel 1993 ed è stato vinto da un noto pescatore subacqueo … Giovanni Zito.

Cominciamo dal Biathlon, la disciplina più dinamica, emozionante e avvincente, in cui il gesto forse assomiglia maggiormente a quello praticato nella PIA.

A cosa si spara e come:

La sagoma è costituita da una sorta di cavalletto in acciaio, spesso auto costruito, con un pannello in materiale plastico tipo nylon, su cui viene posizionato un foglio in materiale plastico su cui sono stampati 5 centri. Questa viene posta e assicurata sul fondo della piscina ad una specifica altezza dal fondo.

Il pannello plastico fa si che l’asta buchi il foglio bersaglio, incida leggermente la superficie plastica, ma non si pianti, rimbalzando e cadendo sul fondo.

La distanza di tiro è di 3 metri, tra la punta dell’asta e il foglio bersaglio. Anche se nel Biathlon e nel regolamento internazionale si spara spesso da 4 mt di distanza.

La prova di Biathlon, consiste in un percorso di 10 metri in apnea, durante il quale avviene il caricamento del fucile in movimento, arrivo sulla linea di tiro, sparo, virata e percorso di 10 metri di ritorno, sempre in apnea.

Riemersione dietro la linea di partenza, si re-incocca l’asta, si fanno un paio di atti respiratori e si riparte per un altro giro, e così via per 5 percorsi =  5 tiri, da effettuarsi nel minor tempo possibile.

Esiste in gara un tempo limite, che se non rispettato, comporta l’annullamento di un tiro valido e così via.

In questa disciplina non è fondamentale la precisione, nel senso che è sufficiente colpire ognuno dei 5 bersagli presenti sul foglio, nell’ordine che si preferisce, ma non importa il punto in cui questi sono colpiti.

Ma veniamo alle attrezzature utilizzate per questa disciplina.

Per ovvi motivi legati alla necessità di ridurre i tempi di riarmo e caricamento, vengono utilizzati fucili oleopneumatico o pneumatici, che devono essere rigorosamente di serie.

Si utilizza preferibilmente un 100 o 110cm, caricato a 10-12 atmosfere. Con asta 6,5 mm di lunghezza 120-125cm.

All’asta , di partenza tahitiana monoaletta, deve essere rimossa l’aletta, e la molla, inserito uno scorri sagola race in pvc e incollato un conetto  a circa 15 cm dalla punta dell’asta.

Unica modifica consentita dal regolamento consiste nell’assicurare una piccola carrucola su cuscinetti inox appena davanti all’elsa del grilletto, tramite un paio di fascette da elettricista. Molto buone sono i micro bozzelli utilizzati per la vela.

Questa carrucola serve per far scorrere una mandata di sagolino elastico di 1.9-2.0 di spessore. Lo stesso utilizzato per la pesca con le canne roubasienne.

Questa modifica serve per far ritornare il più rapidamente possibile l’asta in prossimità della testata fucile, in modo da essere facilmente e velocemente re incoccata per il tiro successivo.

Indispensabile anche una maniglia a ventosa da posizionare prima della prova sul fondo ad una specifica e soggettiva distanza dalla linea di tiro. Questa sarà indispensabile per effettuare la virata dopo aver sparato e per restare alla corretta distanza di tiro dal bersaglio, non oltrepassando quindi con la punta dell’asta la linea limite dei 3 metri. Questa è sempre auto costruita e si basa su una ventosa doppia o singola per vetrai o piastrellisti.

Abitualmente si pratica in costume, ma ultimamente si stanno utilizzando anche costumoni da nuoto, mute da triatlon, mute leggere da apnea dinamica. In ogni caso entro il millimetro di spessore, monopezzo e con cerniera posteriore. Che non necessitino assolutamente l’aggiunta di piombo.

Molto importanti le pinne, che dovranno garantire una rapida e potente spinta nelle continue ripartenze da fermo, non troppo lunghe. Dovranno essere adatte alla propria pinneggiata, al proprio stato di allenamento e alla lunghezza della gamba. Non dovranno ostacolare la veloce virata.

Come avrete capito quindi un ottimo allenamento psico-fisico, in cui bisogna trovare il giusto mix e il giusto equilibrio tra velocità e mira. Se si corre troppo, non si riesce a controllare molto bene il fucile e in fase di mira il battito cardiaco accelerato e la vista appannata inficeranno la precisione di tiro. Molto allenante, insegna a premere il grilletto solo al momento giusto e a mantenere freddezza e lucidità anche sotto stress psicofisico e al termine dell’apnea.

Per quanto riguarda le gare, queste si svolgono ogni anno, da novembre e marzo. Occorre aver almeno 16 anni compiuti, essere iscritti ad una società affiliata FIPSAS, essere naturalmente in possesso di tessera Federale e tessera Atleta, con relativa visita medica agonistica, specifica per l’apnea e la pesca subacquea.

Video di una gara:

Video di: Lucio De Natale

 

Stefano Oggioni