Ultimamente non si vedeno altro che Serra, un voracissimo predatore pelagico che negli ultimi anni ha conquistato gran parte delle coste del mediterraneo. E’ diventato così comune che alcuni bravi pescatori hanno già cominciato a scartarlo dal proprio carniere. Viste le dimensioni e la tempra è comunque sempre piacevole schioccare un tiro su questo pesce.
Il pesce serra può raggiungere i 10 kg. di peso, ma normalmente si catturano esemplari dalla mole compresa fra i 2 e i 5 kg. Una volta colpito la reazione è molto vivace ed energica, regalando al pescatore il piacere di una cattura più combattuta. Conoscendo bene le sue abitudini può essere con relativa facilità.
Il primo fattore importante di cui tenere conto è la temperatura. Il serra è particolarmente attivo nel periodo compreso tra fine estate e inizio autunno, momento in cui è bene stare sempre con gli occhi aperti e il dito sul grilletto. Tuttavia è possibile trovare il serra in ogni stagione dell’anno, soprattutto nel sud Italia. Personalmente, mi è capitato di incrociarlo anche a gennaio.
Generalmente il pesce serra non si fa vedere a zonzo e non ci sono segnali particolari che indicano la sua presenza in zona. Semplicemente compare dal nulla, ti guarda e passa avanti in pochi istanti. E’ possibile trovarlo da solo o in branco, in ogni caso è un pesce dalle movenze aggressive, sicuro di se e spavaldo, tanto da arrivare a pochi centimetri dalla punta del fucile. Secondo me questo è il suo grande punto debole.
Ecco le regole principali per portarlo a tiro:
– Cercate una zona d’acqua torbida, dove il serra si nasconde e da dove lancia gli attacchi verso le sue prede.
– La tecnica migliore è l’aspetto, da fare con brevi e frequenti apnee, magari spostandoci poco alla volta.
– Provate in acqua bassa (1-5 mt) rivolti verso la zona più torbida, e possibilmente con la costa alle spalle, normalmente arriva dal largo. Se è nei paraggi sicuramente verrà a trovarvi dopo pochi secondi.
– Rimanete con il dito sul grilletto, nel torbido servono riflessi pronti.
– Se vi ha puntato rimanete immobili e aspettate perché 9 volte su 10 arriva di muso fino a pochi centimetri da voi. Appena accenna a girarsi sparate subito, mentre invece se lo vedete passare quasi ignaro della vostra presenza conviene tentare il tiro lungo perché il serra passa e va via senza concedere una seconda occasione.
– Se è in branco e avete fallito il primo tentativo potete anche cambiare zona in quanto è rarissimo assistere al suo ritorno.
Bene, il serra è arrivato e il tiro ha centrato il bersaglio, cosa fare?
Senza neanche guardare la preda aprite immediatamente il mulinello e dategli tanta corda, senza esagerare: 10 o 15 mt. di sagola possono bastare. Un serra ferito non mortalmente è una bestia indomabile, quindi non tentate di tenerla al lazo come un cowboy ma lasciategli 10 minuti di sfogo. Dopo questo lasso di tempo avvertirete il pesce “abbandonarsi” all’inevitabile.
Il modo migliore per tenerlo a bada, evitando il rischio dello strappo, è lasciare il fucile e prendere la sagola con le mani, in modo da tenerla in una leggera tensione, e ogni tanto provare ad accorciare le distanze. Pian pianino tirate la sagola verso di voi cercando di percepire la forza del pesce senza provare a contrastarlo. Ad un certo punto, trascorsi i suddetti dieci minuti, è possibile ritrovare il serra immobile e stremato, ma fate attenzione perché appena provate ad afferrarlo riparte all’attacco.
Quando arriva il momento di afferrarlo è preferibile bloccare in primis la coda per poi prenderlo per le branchie. Evitate di mettere la mano sulla bocca: il pinnuto potrebbe subito vendicarsi dell’affronto con un bel morso. A questo punto potete finalmente raccogliere la sagola che nel frattempo è diventata una ragnatela intorno a voi.
Questo pesce ha le carne dura da penetrare. Se andate a caccia di serra è consigliato un arbalete con doppio elastico e asta da 6,5 mm., inoltre è preferibile un fucile dal brandeggio facile. In tutte le mie catture ho assistito ad aste che fuoriuscivano quanto basta per farle aprire l’aletta, nonostante abbia sparato da meno di un metro: è veramente tosto da bucare. Il miglior consiglio è quello di avere l’asta molto ben affilata.
La carne è compatta e molto secca, in cucina il serra non è sicuramente fra i top della categoria, secondo me il miglior modo di prepararlo è al cartoccio tagliato in tranci. Un amico chef un giorno me l’ha fatto così, aggiungendo anche delle mandorle per addolcirlo, molto buono!
Ecco alcuni video trovati in rete:
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10 Comments
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Grazie Ivan articolo interessante e attuale, non sapevo molte cose avendo preso un solo serra da 1.7kg e allora l’ho pure scambiato per una ricciola, non avendone mai visti, poi la cottura si è rivelata fatale e ho scoperto cos’ era da un amico che aveva pescato a gibilterra; in effetti l’asta da 6.5 del cyrano 110 a poca distanza lo ha passato rimanendo a metà asta,pensavo tirasse poco il fucile ma si vede che era il pesce, forse ho anche colpito la spina perché non si è mosso; nella mia ignoranza fortuna che non gli ho messo le mani in bocca, il serra ha denti taglienti e, se morde, mi dicono che non conviene tirare ma uccidere il pesce e poi aprirgli la bocca ed estrarre cio che rimane della mano.
Ma perché io non sono mai riuscito a vederne uno?
Ringrazia che dalle tue parti non se ne vedano, per quanto ne so, parafrasando, ubi serra branzino cessat,come già saprai
In realtà i serra ci sono, e ci sono poche spigole. Io stesso ho preso qualche serra a spinning (fino a 4 o 5 anni fa), e avvistati anche di enormi dietro gli artificiali, e conosco persone che lo pescano regolarmente con il vivo. Tuttavia credo, e spero, che la loro presenza sia limitata alle acque portuali. Di fatto, a parte il serra, credo di aver almeno avvistato, se non preso, tutti i pesci catturabili da noi pescasub.
Quindi anche tu confermi che la presenza di serra comporta la diminuzione delle spigole,conviene premunirsi con ricette per cuocere codesto pesce,poco apprezzato dai più,Antonini lo definisce una grossa sarda mentre Gherardo Zei aveva risposta a una mia mail che lui lo teneva in freezer per parecchio poi lo facevo con la pastella,perchè con la pasella anche le ciabatte sono buone però,visto che c’è chi mangia i siluri e le carpe,forse esiste un soluzione anche per il serra,io non son riuscito a cucinarlo decentemente,spero di avere altre occasioni,anche se preferirei di gran lunga una spigola.(ma va?!?)
grazie a te, ho scritto l’articolo proprio perchè il serra è un pesce particolare e sempre più presente.
Allora, a me una volta è venuto bene fatto in questo modo (serra da chilo o poco più): in una casseruola ho preparato un letto di fette di limone e arancia dove ho adagiato il serra eviscerato. Nel serra ho effettuato una serie di tagli con il coltello lungo i fianchi, dove ho infilato un po’ di trito di aglio prezzemolo. Lo stesso trito l’ho infilato dentro la pancia e tra le branchie. Poi ho irrorato dentro e fuori (soprattutto tra i tagli) con olio d’oliva. Salato, pepato e messo in forno. Mi ricordo che dissi tra me e me “ma come fanno a dire (nei forum) che non sia buono?”.
So invece di qualcuno che lo spella prima possibile, in modo da levargli i grumi di sangue scuro che si formano lungo la linea laterale. Lo stesso sangue va tolto anche da dentro la pancia.
Scusa se sono pignolo,nella tua risposta sul blog scrivi:”Salato,pepato e messo in forno.”,nella mail di notifica c’è scritto:”Saltato,pepato e messo in forno.”,quando ho fatto copia e incolla nella cartelle delle ricette ho visto la differenza,tra l’altro l’idea di saltarlo prima sarebbe stata plausibile,c’è un virus chef sul blog?
No, ho semplicemente fatto un errore di battitura che ho corretto dopo. Quindi “salato” è giusto.
Grazie della ricetta, spero che presto un serra si offra come cavia…involontaria