Con un decisivo scossone al mercato, la Sporasub – sempre un passo avanti in innovazione – ci propone lo One Air, primo fucile pneumatico con testata sottovuoto di serie. Una buona scelta commerciale, se si considera che dopo l’evoluzione dei kits a tenuta di liquido, la gran parte dei pescasub evoluti muniti di fucile a pressione hanno provveduto ad effettuare “l’upgrade” della propria arma.

Tutto questo è avvenuto grazie soprattutto alla ricerca e applicazione della tecnologia X-Power prodotta da STC, che già da qualche anno garantisce sull’efficienza delle proprie soluzioni che rendono a tenuta stagna la canna del fucile. La Sporasub ne ha utilizzato soltanto il brevetto, per cui tutti i componenti della testata – comprese le piccole modifiche – sono state realizzate in casa. Ora vi proponiamo in anteprima il reconto della nostra prova.

Esteticamente abbiamo già descritto il fucile nel precedente articolo, e il Sig. Ciceri ci ha svelato alcune caratteristiche interne. È poi giunto il momento di portare il fucile in acqua e in questo articolo vi riportiamo le nostre “sensazioni d’uso”.

Siamo a cavallo fra l’inverno e la primavera, periodo tipicamente avaro di prede soggetto a condizioni meteo instabili. Appena arriva il fucile non mi è possibile portarlo subito a mare per cui decido di partire dalla piscina come banco di prova. La primissima operazione consiste nell’allestimento. Il fucile è dotato di asta nuda e l’inpiombatura si effettua grazie a un forellino situato poco dopo l’aletta.

Apro una breve parentesi sull’asta nuda: questa essendo priva di codolo e scorri-sagola è notoriamente più “idrodinamica” delle classiche aste per fucili pneumatici, inoltre sviluppa pochissimo attrito con le componenti della testata in fase di sparo e garantisce un’efficiente tenuta stagna. Già in un precedente esperimento, su un normale fucile senza kit sottovuoto avevo notato che l’asta nuda è leggermente più perfomante, ora nello One Air è fornita di serie, nel mio 90 ricevuto per il test è un modello da 7mm monoaletta, perfettamente lucida e “pulita” nelle forme. Volendo cambiare diametro dovrei intervenire anche sul bussolotto in testata, che si svita facilmente anche in acqua, e cambiarlo con quello dedicato all’asta scelta.

Ho ricevuto il One Air senza mulinello, per cui ho provveduto a prendere un semplice ma efficace OmerSub della serie “sport” da 50mt con slitta Cayman, infatti lo slot del One Air è perfettamente compatibile, anzi ho notato che a differenza dell’Airbalete non è necessario togliere l’impugnatura, quindi ho potuto inserire il mulinello davanti e bloccarlo con il pernetto in dotazione. Infine ho collegato l’asta con un monofilo da 120 che termina con un cappio di circa 6cm, impiombandolo nel lato opposto rispetto all’apertura dell’aletta per bilanciarne lo spessore. Per saggiare la portata massima ho regolato il monofilo per 3 giri di sagola.

Per filmare tutte le prove ho ricavato una semplice staffa da una barretta di acciaio forata, piegata e legata con il nastro adesivo sull’impugnatura. Una soluzione esteticamente bruttina ma pratica e poco invasiva ai fini dei test.

I test in piscina sono stati effettuati con un bersaglio in legno compensato posto a 4 metri dalla punta del fucile, precaricato da Sporasub a 25bar. Dopo il primo tiro ho notato una leggera deviazione a circa 3/4 del tragitto, e la causa è stata individuata nella molla di ritorno dello sganciasagola. Di conseguenza rimane necessario rimuovere la molla (come si faceva per l’Airbalete) o tenere la sagola un po’ lenta. Io ho preferito togliere la molla.

Senza bisogno di strumenti di misurazione ho chiaramente percepito un tiro velocissimo, tanto veloce da non vedere l’asta ma le bollicine di “cavitazione” che lascia dietro di se. Ho provato diversi tiri e il dettaglio che mi ha maggiormente stupito e proprio la velocità di uscita dell’asta, impressionante! L’assetto con l’asta da 7mm è leggermente negativo in punta, comparabile a quello di un arbalete. In tutti gli altri fucili pnumatici questo particolare è molto più evidente, tanto che molti utilizzatori usano dei galleggianti nei fucili più lunghi. Nel One Air non è necessario questo tipo di intervento, e probabilmente con l’asta da 6,75 mm. risulterà neutro.

Ecco il montaggio del video realizzato in piscina:

Finalmente arriva il bel tempo e immediatamente mi reco a mare , precisamente a Otranto, ansioso di provare il One Air sul campo di pesca. Non sapendo a cosa vado incontro decido di lasciare il fucile precaricato a 25bar, valore con il quale esprime ottime doti di potenza, e dedicarmi al medio fondo, fra i 10 e i 15 metri. Oltre non è possibile per via della visibilità molto limitata. La speranza è quella di incrociare un dentice, o un bel serra. Avendo fra le mani un fucile con tiro utile fra i 4 e i 5mt vorrei avere una gran bella preda da esibire. Due settimane prima ho avuto la fortuna di incrociare un tonno non enorme a cui non ho sparato, oggi invece con il One Air mi sento più “efficace” e “nocivo” potrei anche azzardare il colpaccio.

A 25bar lo One Air risulta mediamente impegnativo da caricare, per questo motivo consiglio di usare un carichino a prolunga per effettuare l’operazione di riarmo con maggiore semplicità, ovviamente in relazione all’altezza dell’utilizzatore.

Al fato non manca il senso dell’umorismo, quindi proprio oggi che sono con questo potente fucile il mare è un deserto mai visto. Nulla di importante da insidiare, a qualsiasi quota e distanza dalla costa. Questo però non mi toglie l’opportunità di saggiare le altre caratteristiche del One Air. In principio confermo le impressioni avute in piscina, un buon assetto complessivo che però con l’asta da 7mm è leggermente negativo in punta. Ciò non da assolutamente fastidio, ma dopo tre ore di pesca il polso te lo fa notare.

Il brandeggio è buono, anche se lo dico da arbaletaro abituato a fucili lunghi e impegnativi che offrono una certa resistenza nei movimenti laterali. Lo One Air 90 mi risulta molto facile da puntare in ogni direzione. Il fusto ha una forma ellittica molto pronunciata, per cui il brandeggio orizzontale è rapidissimo, invece quello verticale meno buono rispetto ad un classico pneumatico dal fusto cilindrico.

Ecco il video dell’assetto e brandeggio:

Dopo le sensazioni riguardanti la gestibilità, ho voluto provare linea di mira e precisione. Lo One Air è molto intuitivo nel puntamento, e anche avendo poca esperienza con gli pneumatici sono sempre riuscito a colpire il bersaglio dove volevo. In questo esempio per non infierire su piccole prede ho sacrificato un riccio:

Dopo la prova a 25bar all’aspetto in medio fondo, decido di cambiare zona, per cui il giorno successivo mi reco nei pressi di Gallipoli. Qui mi muoverò con la tecnica dell’agguato in bassofondo. Il punto scelto consiste in una linea di franata che raggiunge la batimetria massima di 7 metri e che spesso mi ha riservato delle belle sorprese come grosse orate e spigole. Proprio per questo motivo decido di scaricare il fucile fino a 20bar, per salvaguardare l’asta in caso di tiro a ridosso degli scogli.

Comincio a seguire la linea di costa effettuando degli aspetti ogni 20 o 30 metri di tragitto. In questo modo riesco a capire che tipo di prede ci sono in giro, infatti incontro un paio di orate che però non riesco a portare a tiro. Tuttavia, conosco bene il posto per cui non demordo e mi reco subito su uno degli hot-spot più fruttuosi. Ecco che becco un’orata decente in un taglio sotto un masso gigante, giochiamo un po’ a nascondino, lei si affaccia e poi rientra nell’oscurità, io invece di lato al masso spio e poi mi ritiro. Alla fine prendo le misure, perchè non posso sparare con uno pneumatico da 90 direttamente in tana, per cui mi mantengo a circa un metro e mezzo dall’ingresso e aguzzo la vista, provo a fare dei richiami, l’indice sul grilletto è prontissimo. L’orata per l’ennesima volta si avvicina all’apertura per controllare se ci sono e purtroppo per lei si becca in pieno la mia asta.

Ecco il video dell’orata:

La scelta di passare a 20bar si è dimostrata molto efficace nel bassofondo, il One Air perde pochissimo in velocità ma in compenso è così facile da caricare che viene voglia di sparare in continuazione. La misura da 90 nel bassofondo è molto gestibile e divertente, si brandeggia con semplicità e anche i tiri d’istinto sono sempre azzeccati.

Nelle successive uscite ho provato il fucile a diverse pressioni, cercando il giusto equilibrio fra potenza, precisione e usabilità. Alla fine ottengo un ottimo compromesso a 22bar, dove il One Air 90 è facile da caricare e potente quanto basta per avere un tiro utile fino a 4mt, inoltre a tale precarica non è necessario usare carichini con prolunghe.

Questo è il video di un sarago fulminato e insagolato:

Concludendo devo ammettere che il One Air 90 è fucile universale, molto performante e alla portata di tutti i tipi di pescatori. L’unico problema riscontrato è stato quello della molla nello sganciasagola, per il resto solo opinioni positive.

A 22bar è efficace e facile da caricare, la linea di mira è pulita e istintiva, rinculo ridicolo e precisone assicurata. La forma ellittica garantisce un buon assetto ma un brandeggio diversificato, dove sicuramente alcuni pescatori avranno da ridire ma in sostanza è solo questione di abitudine. La vera “chicca” dello One Air è la testata sottovuoto che abbinata all’asta nuda di serie garantisce i tiri più rapidi che si siano mai visti in un fucile subacqueo.

A parer mio la Sporasub ha creato il primo pneumatico che non richiederà modifiche o migliorie perchè tutto il necessario è stato già progettato e fornito di serie. Non conosco il prezzo ufficiale di listino, ma la versione 90 si trova in prevendita online a poco più di 300 euro, e se consideriamo la presenza del kit sottovuoto di serie direi che si tratta di un prezzo ottimo.

Continuate a visitare il nostro blog, nel prossimo articolo vedremo il One Air com’è fatto dentro…

(ringrazio l’associazione “i corsari” per aver messo a disposizione uomini e mezzi per le prove effettuate)