seac sub asso 30
Questa recensione è per lo più uno sfizio personale, nato in uno di quei periodi in cui il mare, a causa del maltempo, rimane impraticabile per giorni.
Aggiungo che scrivo e pubblico questo test principalmente perché in giro per il web non si trovano prove dettagliate di fucili così corti. Parlerò infatti del fucile oleopneumatico più corto in commercio: si tratta del Seac Sub Asso 30, che assieme al Tigullio Ras 30, è la “pistola subacquea” per antonomasia. Come per tutti gli altri fucili da pesca il numero indica la lunghezza, che in questo caso, è esattamente di trenta cm: ecco perché la definisco “pistola subacquea”.
Le caratteristiche principali dell’Asso 30, in comune con “fratelli maggiori”, sono:

• Serbatoio: cilindro in lega di alluminio del diametro di 40 mm. Totale assenza di problemi di flessione in virtù della struttura del serbatoio. Il colore è nero.
• Testata: in lega leggera con fori maggiorati e leggermente svasati per ottimizzare la fuoriuscita dell’acqua.
• Impugnatura: semplice, ma con design ergonomico elaborato a computer. Permette di rendere più visibile l’asta e di migliorare la linea di mira. Realizzata in un unico materiale. Alla base del calcio è presente un foro decentrato che consente il passaggio di un spezzone di sagolino, per permetterne l’aggancio.
• Canna: dal diametro di 13 mm consente di utilizzare aste da 8 mm.
• Pistoncino grilletto da 3 mm.
• Sgancia-sagola di tipo tradizionale, e cioè verticale, e posto sotto al grilletto.
• Nella dotazione di serie troviamo un’asta filettata in ferro da 8 mm. di diametro corredata di scorri sagola, molla di ammortizzo e rondella di centraggio, iniettore, arpione corto, carica arpione, e qualche metro di sagolino.
• Tra gli optional specifici per questa misura vi è anche la fondina, che può essere agganciata all’anca.

Il motivo principale per cui ho acquistato questo “pistolotto”, oltre che, molto banalmente, avere a disposizione una rastrelliera con tutte le misure, è che, date le sue ridottissime dimensioni, è molto utile da tener agganciato alla boa, pronto per essere impugnato nel caso si volesse mettere a cavetto una murena o un grongo, qualche pesce di scoglio come scorfani o triglie, o effettuare qualche tiro extra corto in tana o in qualche spacco in cui fucili più lunghi non potrebbero entrarci e sparare. O ancora, può essere usato per prendere qualche cefalopode. Infatti, al di là del fatto che qualche pescasub li prenda direttamente con le mani, personalmente preferisco prima sparargli, specialmente quelli grossi, visto che non è affatto difficile che col loro becco riescano a sferrare qualche doloroso morso.
Prima ho parlato di stoccate extra corte: infatti, come è intuibile, un oleopneumatico di questa lunghezza non può essere utilizzato per tiri oltre il metro di distanza, e anche questa gittata si raggiunge solo con determinati setup.
Diciamo che con l’asta da 8mm e una fiocinetta Mustad a tre punte, possiamo aspirare a tiri di 30-35 cm.

Montando un’asta da 7mm e mantenendo la fiocinetta, possiamo sfiorare 40-45 cm, e con asta da 6,5, anche i 50 cm.
Ma è montando un arpione tahitiano che possiamo arrivare addirittura al metro.
Per raggiungere una tale distanza con un fucile così corto, è però necessario apportare delle modifiche, anche sostanziali.
E per fare ciò è necessario innanzitutto passare da un’asta da 8mm a una da 6,5 mm, o anche 7, ma siccome nessuno fa queste aste per fucili così corti, si renderà necessario ricorrere al “fai da tè”.
Bisognerà prima di tutto sacrificare l’asta tahitiana da 6,5 di un’arbalete, tagliarla ad hoc (basta tagliare solo la parte posteriore (e non toccare punta e alette, visto che è già una tahitiana), filettare il terminale tagliato con una filiera M7, e avvitare il codolo originale, e ovviamente dotare l’asta di una rondella di centraggio apposita, ed uno scorri-sagola idrodinamico, che siano adatti alla nuova asta.
Se però vogliamo fare le cose per bene sarà necessario sostituire anche la testata originale con una adatta a ospitare le asta massimo da 7mm, e sarà necessario sostituire il codolo e, di conseguenza, anche il pistone (qualora non compatibile).
Adesso, dopo queste modifiche, “ripompiamo” la pistola, e portiamola almeno a 25 bar, possiamo anche spingerci fino a 29-30 bar. È chiaro che così pompato possiamo anche scordarci di utilizzare il fucile per sparare a ridosso degli scogli… Per usarlo sui pesci di scoglio, come triglie o scorfani, la pressione ideale è tra le 17 e le 20 atm.
A voler esagerare, ci vorrebbe anche un micro mulinello, con capienza massima di 10-15 m. di sagolino da 1,5 kit spillo da 1,5 o anche 2 mm. E a volersi rendere quasi ridicoli, anche un kit sottovuoto non sarebbe male…
Ecco, adesso la “pistola” potrà ambire a un gittata buona di un metro, e anche qualcosina in più.
Mi rendo conto che un tiro utile di 1 mt sia ridicolo per i più, ma se pensate che non dobbiamo andare a dentici e ricciole, e il tipo di pesca e di prede al quale si rivolge questo fuciletto, capirete anche voi che un tiro del genere, rapportato all’arma in questione, non è affatto poco.
Ora la pistola sarà ottima nel super-torbido, roba da 1-2 mt di visibilità, caso in cui, date le misure, la si brandeggerà in qualunque direzione in un attimo, e con qualche atm in meno, anche nelle tane…

Prova in mare.
C’è poco da dire… Intanto è ovvio che non sono andato in acqua per pescare con questo “pistolino”, ma date le circostanze, ovvero mancanza di prede che meritassero la stoccata di un fucile più lungo, sono finito col saggiare le doti dell’Asso 30.
Il fucile è stato caricato a 20 bar, e l’ho equipaggiato con un’asta da 7 mm. recuperata e appositamente accorciata e filettata. Ho eliminato l’inutile molla, ho messo una rondella appositamente tornita, e una fiocinetta a tre punte.
L’impiombatura è stata fatta utilizzando (come ripiego provvisorio) del dyneema da 1,5 mm.
Ma torniamo in acqua.
Complice il tempo tiranno, e soprattutto la mancanza di altre prede, sono riuscito a fare solo qualche tiro.
Anche se pare scontato, lo dico comunque: quando si pesca con la fiocina, per ottenere un tiro diritto e lungo, è caldamente consigliato che la stessa fiocina sia posizionata di taglio, e non di piatto: in pratica deve offrire la minor resistenza possibile all’avanzamento in acqua, pena tiri sbilenchi.
La pistola ovviamente si brandeggia benissimo, ed è un attimo puntarla in qualsiasi direzione, il grilletto, colpa dello spillo da 3 mm, è abbastanza duro, ma su questa misura non inficia particolarmente la precisione.
Ho l’opportunità di provare il “pistolotto” solo su qualche trigliozza, è alla fine il risultato, seppur misero, è quella mostrata nell’immagine di apertura.

Editing dell’articolo by Tommaso Mytom