salvimar vuoto air 100

Non c’è che dire: Salvimar pare averci preso gusto! Dopo la presentazione del Vint Air, nel 2012, e l’allargamento della gamma con la produzione di nuove misure e allestimenti nel 2013, nel 2014 è la volta del Vuoto Air, evoluzione dello stesso Vint Air, dotato di serie di kit sottovuoto. Si tratta di un kit prodotto da Salvimar interamente in Italia, realizzato in alluminio alleggerito (48 gr. nella versione per canna 13) e dotato di guarnizione polivalente, adatta per aste da 7 a 8 mm., con o senza codolo.

salvimar vuoto air dettaglio impugnaturaIl fucile esteticamente è molto gradevole, completamente nero e con scritte stampate color verde acido. Al tatto si nota una certa solidità d’insieme, e fa bella mostra di se il marchio “fabbricato in Italia”, che personalmente interpreto come garanzia di qualità superiore. Il fucile oggetto di questo articolo è un 100 canna 13. Misura 106,5 cm. dalla testata alla protezione in gomma della valvola di precarica. Quest’ultima è fissata all’impugnatura da 4 viti a brugola e serve per evitare il contatto con l’acqua e la sabbia alla valvola di precarica, realizzata in alluminio anodizzato. Della stessa serie sono disponibili le misure 50/65/75 e 85.

L’impugnatura, di tipo classico (che io chiamo “a pistola”), offre una presa salda e facilita il brandeggio orizzontale, un po’ meno il contenimento del rinculo.

Il variatore di potenza è diverso rispetto a quello presente in tutti i fucili in commercio. Anziché agire con un pistone che, una volta azionato, va a occludete un foro che mette in comunicazione il serbatoio con i travasi della canna, agisce su un tampone che, in posizione di minima, “tappa” due fori la cui area, sommata, permette il passaggio di un maggior quantitativo d’aria. Ciò di fatto comporta un aumento delle prestazioni del fucile a variatore disinserito. Dal punto di vista pratico, la differenza rispetto ad altri fucili è che il pomello funziona al “contrario”, ossia in posizione massima si trova avanzato, e per scalare in minima è necessario farlo retrocedere.

salvimar vuoto air dettaglio guarnizione e testataMa veniamo al piatto forte: la testata stagna. Esteticamente molto gradevole e apparentemente di pregevole fattura, è composta in due pezzi di alluminio. Il primo stadio, avvitato alla volata, è in pratica un cappuccio protettivo per la guarnizione ed è caratterizzato da una doppia sede per la rondella di aste da 7 e 8 mm. La forma a “proiettile” della testata è esteticamente gradevole e presenta degli scassi che hanno il duplice ruolo d alleggerire la struttura e consentire un buon grip per lo svitamento della medesima. Nello svitare la testata è forte la sensazione di avere a che fare con un prodotto realizzato a regola d’arte: non si avvertono resistenze o giochi. Abbiamo così accesso alla guarnizione di tenuta, che creerà il “sottovuoto” vero e proprio. La particolare geometria della guarnizione consente di utilizzare aste con codolo del diametro compreso tra 7 e 8 mm. o, eventualmente, aste nude dello stesso diametro. A rigor di logica questo tipo di testata dovrebbe risultare  maggiormente adatta all’utilizzo con aste standard, dotate di scorrisagola, per via del fatto che le aste nude necessitano di un foro centratore in testata con tolleranze inferiori a quello necessario per far passare il codolo dell’asta. Tuttavia non escludo che per un utilizzo normale, e non da tiro al bersaglio, anche con asta nuda si possano ottenere risultati più che soddisfacenti.

Il kit è venduto anche separatamente, per fucili con canna da 11 e da 13 mm. con filetto mares/cressi, nelle versioni per aste da 7 e da 8 mm. (quest’ultima utilizza una boccola con foro di diametro maggiore). Riguardo i prezzi, il solo kit costa di listino 46€, un prezzo a dir poco rivoluzionario in questo segmento di mercato.

salvimar vuoto air particolare guarnizioneEd ora parliamo della prova in acqua. L’arma è uscita di fabbrica con una precarica di 18 atm. Io ho preferito innalzare la precarica fino a poco meno di 20 atm. Di solito sui miei fucili,  fin dal primo utilizzo, apporto tutta una serie di modifiche volte a migliorarne prestazioni, assetto e gestione. Per questo Vuoto Air 100 ho preferito fare un’eccezione, limitandomi a inserire un grillo di plastica nel foro passa sagola dell’ogiva e ad evidenziare il mirino con una tinta gialla fluo. Stop, fine delle personalizzazioni. Ho poi montato il mulinello, la staffa per la cam e impiombato l’asta Salvimar da 7 mm. per 115 cm. monoaletta, dotata di serie di uno scorri sagola di tipo devoto. Per l’impiombatura ho usato monofilo Asso Tripla Forza da 1,04 mm.

L’assetto in acqua così allestito è quasi perfetto. Perfetto per me, s’intende. Il fucile è leggero e si brandeggia a meraviglia. Con mulinello medio/piccolo, Cam e staffa apposita è praticamente neutro. Forse, in alcune circostanze, sarebbe preferibile averlo leggermente negativo in punta, ma è più facile mettere un piccolo peso che un galleggiante. Per dire, io uso un grillo passafilo in plastica, ma con uno in acciaio probabilmente otterrei quel pizzico di negatività in più.

Veniamo ai fatti: cinque ore in acqua e potevo tranquillamente andare avanti senza soffrire il peso dell’arma. L’impugnatura è abbastanza comoda, forse un po’ troppo “conica”, ossia larga in corrispondenza del mignolo e stretta nella sella pollice indice. Per quanto mi riguarda, l’ho trovata buona per l’uso nei tiri medio corti (facilità di brandeggio e gestione del fucile), mentre sui tiri lunghi può essere migliorata nella gestione delle oscillazioni verticali e del rinculo. In futuro potrei ricorrere alla personalizzazione tramite l’inserimento di una sella d’appoggio per il pollice e un maggior distanziamento dal grilletto.

Non ho avuto grosse chance di provare il fucile su prede importanti, tuttavia sono riuscito a portare a casa i pesci che vedete nella foto di apertura, che anche se di dimensioni modeste sono riuscito a centrare con facilità, su tiri corti o medi, sia con che senza variatore inserito. Si consideri che era la prima volta che prendevo in mano questo fucile, e trovare subito il feeling giusto non è cosa da poco. A 20 atm il fucile si carica abbastanza facilmente, più o meno come un canna 11 da 27/28 atm. A livello prestazionale non ho avuto modo di misurare le performance. Posso soltanto dire che pur utilizzando asta da 7 l’uscita è molto veloce, tale da non far vedere l’asta, che stende tranquillamente le tre volute di monofilo con strattone finale e sagola che fuoriesce dal mulinello serrato. Prestazioni ottime, se si considera che il fucile che non ha subito nessuna elaborazione.

Il rumore è abbastanza contenuto, quasi insignificante con variatore inserito. A proposito di variatore: si inserisce e disinserisce con relativa facilità. A 20 atm è sufficiente la forza del pollice per inserirlo (funzionando “al contrario”, è la pressione che agevola l’inserimento), anche se con una preda in vista preferisco accompagnare la manovra con la mano sinistra nel serbatoio, per evitare oscillazioni del fusto. Lo sgancia sagola è un po’ piccolo. Con monofilo da 1,05 non ci sono stati problemi a gestire le tre volute, ma qualche complicazione potrebbe sorgere con diametri maggiori.

Infine il prezzo. Il fucili della serie Vuoto Air non hanno un prezzo di listino imposto, ma presso i negozi verranno venduti intorno ai 150/160€, a seconda della scontistica che decide di adottare il negoziante.

Insomma, non posso che ritenermi pienamente soddisfatto di questo fucile, tanto che alla seconda uscita ho deciso di utilizzarlo nuovamente come arma principale. Di solito, infatti, preferisco utilizzare per le mie battute di pesca i fucili con i quali ho sviluppato più feeling, utilizzando le armi nuove per non più di 30/40 minuti a battuta. È un sistema che uso per 1) non rischiare di fallire il bersaglio su prede importanti e 2) abituarmi progressivamente alla nuova arma. Con il Vuoto Air ho fattola classica eccezione, confermandolo anche per tutta la seconda uscita: due tiri e due pesci in carniere. Che dire, è un fucile fortunato…