Mostrato per la prima volta all’Eudi 2011 e commercializzato sul finire dello stesso anno, il Salvimar Vintair è un robusto ed economico fucile pneumatico, adatto nelle misure corte a svolgere il classico lavoro di secondo fucile per la tana o per il razzolo, da armare con corta tahitiana da 7 – nelle misure dal 65 in su – o con asta da 8 e fiocina.

Si tratta apparentemente della riedizione di un fucile commercializzato qualche tempo fa dalla Scubapro, il Magnum, anche se in concreto introduce alcuni miglioramenti, oltre ad un vera e propria novità nell’ambito dei fucili pneumatici. Mi riferisco al variatore di potenza, radicalmente diverso rispetto a quello presente nella totalità dei fucili pneumatici standard. In questi ultimi il variatore di potenza consiste in un pistone dotato di oring che, azionato dall’apposita levetta, va a ostruire un foro presente in un blocchetto cilindrico che sigilla la canna dal serbatoio. Il foro in questione è, di fatto, l’unico punto di passaggio dell’aria tra il serbatoio e i fori di travaso della canna, ed essendo normalmente di piccole dimensioni crea una vera e propria strozzatura, tanto che numerosi utilizzatori di fucili pneumatici preferiscono farne a meno al fine di migliorare le prestazioni della propria arma.

Nel Vintair non esiste un vero e proprio blocchetto variatore. La levetta, che va azionata in senso opposto rispetto al quella dei fucili pneumatici standard, se spostata in avanti muove una lunetta in plastica nel quale è collocato una guarnizione piatta. Tale guarnizione di fatto “sbarra” il passaggio dell’aria all’interno di due fori posti nell’impugnatura del fucile e che a loro volta comunicano con l’area dei fori di travaso della canna (vedi le immagini nella photogallery pubblicata in coda all’articolo). Ovviamente i due fori riescono a far passare un quantitativo d’aria superiore rispetto al singolo foro presente nel blocchetto variatore degli altri fucili. Non solo: non dovendo “costringere” nessun pistone all’interno di una serie cilindrica, il risultato è che l’azione di inserimento/disinserimento del variatore deve vincere esclusivamente la pressione presente dentro il serbatoio, senza ulteriori attriti se non quello inevitabile dell’oring sull’astina.

Il Vintair presenta altre “chicche” tecniche degne di nota. Molto bella esteticamente la testata conica monoblocco dai grandi fori svasati e inclinati in senso idrodinamico, e con doppia sede per rondelle per aste da 7 e da 8 millimetri. Il grilletto è dotato di pistoncino da due millimetri e leveraggio del dente di sgancio ottimizzato.

Sul calcio è presente una “curiosa” protezione per il la valvola di precarica, costituita da un pomello di gomma tenuto in sede da quattro brugole. Tale soluzione, oltre a migliorare il posizionamento del fucile nel collo del piede in fase di carica, consente di evitare lo spiacevole inconveniente della “saldatura” del tappo della valvola dovuta al’accumularsi di depositi salini.

La Salvimar sta valutando la possibilità di produrre misure superiori del Vintair, che attualmente si ferma a 85 cm., anche se, a quanto pare, nel mercato italiano le misure più richieste sono la 50 e la 60.

Personalmente ritengo che un 100 completerebbe la linea, potendo contare tra l’altro su un variatore di potenza “migliorato”, che come già detto nei fucili lunghi prodotti da altre aziende viene solitamente eliminato dai pescatori per non compromettere eccessivamente le prestazioni.