presentazioneCorreva l’anno 2011 quando per il mio compleanno ricevetti il primo kit sottovuoto dedicato al mio compagno di emozioni ad aria compressa. Da allora ho cambiato più fucili e più kit sottovuoto fino a trovarmi nella condizione di possedere quattro differenti kit compatibili per lo stesso fucile. Ho avuto la possibilità dunque di eseguire parecchi test, spinto dalla voglia di rispondere alle domande che tutti da tempo si pongono in giro per il web: “quale sottovuoto è il migliore?” oppure “ho un fucile a pressione, quale sottovuoto dovrei metterci?”.
Domande amletiche, visto e considerato che se prima non si prova un prodotto, non c’è modo di sceglierlo, e lo si può scegliere soltanto provandolo. Ma la maggior parte dei pescatori non hanno mai avuto la possibilità di comprare tutti i kit in commercio, e poter effettuare il tal modo una scelta. Spero pertanto, con questo articolo, di aiutare nella scelta i pescatori in apnea che vorrebbero installare una volata sottovuoto sul loro fucile; cercando di appagare i dubbi ed anche solo di fare chiarezza visto che a volte non si hanno bene a mente nemmeno le questioni relative alle compatibilità fra prodotti e fucili. Riporterò la mia personalissima opinione per quanto ho potuto apprendere sulle volate sottovuoto che il mercato italiano offre.

Faccio una premessa: ogni mio giudizio è personale ed opinabile e sono aperto a correzioni e discussioni con elasticità ideologica. Inoltre espleterò tutte le considerazioni personali entrando nell’ottica di una persona che vuole capire quali alternative offre il mercato. Quale la scelta più consona alle sue esigenze ed al tipo di pesca che vuole effettuare. Fatta questa precisazione parlerò delle caratteristiche di ogni volata per poi passare alla comparazione.

Le volate sottovuoto di cui dispongo e che ho utilizzato allo scopo sono:

1) Volata STC

2) Volata Salvimar Vuoto-Air

3) Volata SEATEC Evo-air

4) Volata LGsub

Volata STC

La volata STC è forse la più diffusa volata sottovuoto in Italia dopo la chiusura della Maori Sub, che produceva il kit Mamba e che ha coniato l’espressione che per anni ha dominato nel gergo tecnico degli appassionati, con il verbo “mambizzare“.
Si tratta di un kit sottovuoto formato da tre moduli che si avvitano fra di loro e che sono ben isolati dagli agenti esterni mediante guarnizioni di tenuta stagna. Due di questi, contengono la boccola di ammortizzo fonoassorbente dotata di materiali veramente innovativi e che meritano considerazione. Si tratta di una boccola formata da due materiali differenti separati fra loro da una guida resistente. Entrambi i materiali sono studiati per le funzioni che devono assolvere: quello a battuta è solido e resistente, quello superiore invece è più elastico e tenace. L’azione combinata di questo accostamento di materiali si traduce in termini di affidabilità e di alta fonoassorbenza; non soltanto per le entità dei picchi massimi di rumore, ma anche per il loro rapido smorzamento nel tempo. Siccome i due moduli permettono di tener vincolata la boccola d’ammortizzo, è possibile rimuovere il terzo stadio che si trova a monte di questi, anche quando il fucile è in pressione.
Il terzo stadio oltre ad essere isolato con l’esterno analogamente con i due moduli principali contiene anche un centratore (o un alloggiamento per l’anello nel caso di asta con codolo) e la guarnizione di tenuta, che sarebbe il cuore della totalità del sistema. Ne risulta che il modulo intermedio e quello terminale sono universali e si possono installare su ogni tipo di modulo finale che cambia in base alla compatibilità per ogni modello di fucile.
Apparentemente è un motivo per confondersi, in realtà si rivela un asso nella manica per tutti coloro i quali si fanno due conti e decidono di installare più kit sottovuoto su differenti fucili. Infatti basterà acquistare solamente uno o al massimo due moduli per ogni fucile, usufruendo dei componenti intercambiabili da usare in comune.
Io ad esempio ho installato sui miei fucili i due moduli con la boccola in modo da tenere sempre le armi in pressione pronte all’uso, ma utilizzo un unico terminale universale per tutti. Così, il terminale può essere applicato su qualsiasi fucile anche in acqua durante una battuta di pesca.
Il kit STC utilizza una guarnizione realizzata su specifiche, che ha il compito di limitare gli attriti mentre l’asta procede nel verso in cui viene spinta fuori, ma di assicurare una tenuta salda quando invece viaggia nel senso opposto durante il caricamento. Grazie allo speciale codolo fornito dalla STC non c’è bisogno di cambiare guarnizione quando si decide di passare dall’asta nuda all’asta con il codolo, tuttavia è indispensabile cambiare il bussolotto che funge da centratore per asta nuda con il bussolotto che presenta lo scasso dove andrà ad alloggiare l’anello centratore dell’asta con codolo.
In passato io stesso ho avuto problemi con il codolo STC, perché si svitava durante la pescata causando lacerazioni della guarnizione o deformazioni.  Attualmente ho ovviato al problema utilizzando la colla anaerobica prodotta dalla Salvimar che permette di fissare il codolo all’asta senza dover incorrere al problema degli svitamenti accidentali o delle deformazioni causate da un serraggio eccessivo.
Il caricamento di questo kit sottovuoto si può eseguire indifferentemente in acqua come fuori dall’acqua (operazione che, lo ricordiamo, è vietata). Esternamente si presenta con un’anodizzazione color oro e con un aspetto complessivo tecnico e funzionale. L’utilizzo risulta semplice ed intuitivo. Una volta installato il kit con i parametri giusti, si pesca come sui fucili allagati.

Volata Salvimar

La volata Salvimar è la “piccoletta” fra i sottovuoto, ma come dice il proverbio l’apparenza può ingannare. Già, perchè non è una volata di serie B o un piccolo arrangiamento economico ma una funzionale tenuta stagna tutto fare, essenziale, minimalista e leggera; concepita per funzionare senza complicazioni abbracciando il target degli utilizzatori a cui non piace perdersi in troppe procedure e settaggi.
Infatti è volutamente realizzata per funzionare in ogni condizione. Le dimensioni di questa volata sono quasi paragonabili a quelle delle volate originali; ciò consente l’utilizzo dell’asta di serie ed inoltre il minor peso che ne deriva contribuisce a migliorare l’assetto dell’arma.
La sua speciale guarnizione ha la capacità di dilatarsi per accogliere aste di diametro da 7 ad 8 mm con e senza codolo. Non bisogna utilizzare codoli specifici ne anelli ne scorrisagola. Con le aste nude potrebbe soffrire dell’assenza di un anello centratore, ma dalle prove che ho effettuato sembra che ciò non incida nè sulla tenuta ne sulla precisione, almeno non in maniera apprezzabile ad occhio nudo.
La boccola d’ammortizzo non è sofisticata ma è solida ed affidabile. E’ di tipo classico ma al posto della parte gommosa presenta una serie di guarnizioni toroidali che svolgono la stessa funzione.
Il caricamento può essere effettuato con il fucile completamente immerso nell’acqua, e la sostituzione della guarnizione può essere effettuata anch’essa in acqua ed a fucile carico. Io ho potuto testare questo kit sia con asta nuda, sia con asta col codolo e devo dire che ha riacceso la fiamma che avevo per queste ultime, magari meno performanti ma molto più pratiche, specialmente sulle lunghezze intermedie, come un 80-85, dove non si va a ricercare la performance assoluta ma la praticità per un tiro potente entro i 3 metri. Ne risulta un fucile che non stanca il polso, perchè ha minore negatività in punta, tuttofare e dal caricamento intuitivo.
La colorazione adottata dalla Salvimar è nera con i riporti bianchi. Ha un look molto simpatico e sobrio, che “addolcisce” l’aspetto del fucile pur mantenendo una certa sportività per via del colore scuro.

Volata SEATEC Evo-air

Volata per eccellenza per gli amanti del canna 13 e dell’asta nuda, il kit evo-air rappresenta una valida alternativa a condizione, come ribadisce il suo ideatore, che non si parli di canna 11, di codoli e di precariche superiori ai 20 bar. Dietro questa filosofia c’è comunque uno studio focalizzato sulla riduzione ai minimi termini dell’attrito prodotto dalla guarnizione. Ciò dovrebbe consentire un maggiore rendimento, tradotto in termini di maggiori prestazioni.
La guarnizione toroidale ha la possibilità di muoversi in uno spazio troncoconico nel quale può dilatarsi o aderire all’asta a seconda del verso nel quale scorre la stessa; ed a seconda del corretto azionamento della ghiera posta all’estremità della volata si garantirà la ritenzione dell’acqua.
Sembra un caricamento macchinoso sulle prime, ma ci si abitua rapidamente. E comunque il tiro è assicurato anche se ci si dovesse dimenticare della ghiera avvitata.
Personalmente l’ho utilizzato per una stagione intera e ad occhio nudo non ho nemmeno avvertito significative differenze fra il tiro effettuato ad o-ring mobile e fisso. Probabilmente utilizzando la volata in maniera non prevista dal costruttore,  credo che si esporrebbe la guarnizione ad un consumo precoce.
La boccola d’ammortizzo della precedente versione, di tipo classico, è stata sostituita dalla nuova silent dumper, una boccola di un materiale fonoassorbente e monoblocco. L’adozione di questa boccola ha permesso di colmare lo spazio vuoto che normalmente serve all’escursione delle boccole originali, per apporre  un centratore per asta nuda.
Nella confezione sono presenti delle guarnizioni di riserva ed un codolo per rendere l’asta nuda, utile per trasformare una comune asta col filetto per il codolo quando non c’è disponibilità di asta nuda. In ogni caso bisogna anche praticare il foro che consente di assicurare il monofilo all’asta.
Il caricamento di questa volata come ho detto può sembrare macchinoso ma non lo è. Tramite lo stesso apparato si può anche rimuovere completamente la ghiera, per sostituire la guarnizione in acqua senza dover scaricare il fucile. Inoltre è più indicato infilare l’asta in volata con il fucile fuori dall’acqua oppure inserendola con la ghiera ancora allentata, in modo che l’acqua venga espulsa più facilmente. Dopo aver agganciato il codolo al pistone si avvita la ghiera e si procede al caricamento. Se non si utilizzano queste accortezze, può accadere che l’asta viene sputata fuori dalla volata con una certa violenza quando la si inserisce. Nel seguente video ho immortalato questo fenomeno.
Anche questa volata è caratterizzata da una colorazione nera con le scritte bianche ben visibili. Ha un look sportivo e funzionale, gradevole per chi intende conferire al proprio fucile un look accattivante e spartano unendo l’utile al dilettevole.

Kit LGsub

La LGsub ha raccolto il testimone che le volate Maori Mamba avevano lasciato a tutti gli appassionati dell’asta con codolo, che fino al 2010 cercavano di trafugare nei mercatini gli ultimi esemplari rimasti in circolazione. Nato infatti su un aggiornamento del concetto del Maori, il kit LG rappresenta il kit sottovuoto per eccellenza per chi vuole utilizzare aste con il codolo.
Applicando lo speciale scorrisagola idrodinamico e dalla sezione frontale minimalista che nasconde al suo interno una guarnizione facente tenuta direttamente sull’asta, il fucile che equipaggia questa volata è pronto per dar prova di sè. Una guarnizione toroidale applicata in prossimità del vivo di volata consente infatti di rendere completamente stagna la canna quando lo scorrisagola dedicato entra nella sua sede.
Il kit LG ha pensato a tutti: gli scorrisagola sono realizzati per i diametri d’asta più comuni e con due varianti: plastica ed alluminio per chi si cimenta nella pesca tropicale o grossa. Per questo motivo l’utilizzatore non deve giungere a nessun compromesso nè cimentarsi nel fai da te.
La boccola d’ammortizzo fonoassorbente monoblocco di questo kit è davvero ben studiata e realizzata con i migliori materiali e macchinari. Il foro interno della boccola è conico anzicchè cilindrico. La speciale forma permette ai lembi superiori di contrarsi e di espandersi ammortizzando di fatto la battuta del pistone. Il particolare materiale è decisamente indicato allo scopo: è resistente alle forti sollecitazioni che dovrà ricevere, non presenta alcun tipo di deformazione per memoria nemmeno dopo una stagione di utilizzo. Inoltre al tatto risulta solido ma gommoso, un accostamento che rende una fonoassorbenza considerevole.
Durante la pescata ho notato che è più efficace eseguire i preliminari del caricamento fuori dall’acqua, svuotando la volata ed agganciando asta e scorrisagola prima di immergere l’arma e caricarla. Se rimane dell’acqua nell’intercapedine fra guarnizione e pistone, lo scorrisagola verrà sputato inavvertitamente a causa della forte pressione che l’acqua esercita. Il fatto che lo scorrisagola è l’organo deputato alla tenuta stagna, è un vantaggio poichè si può decidere deliberatamente di provocare un allagamento della canna semplicemente estraendo quest’organo dalla sua sede quando il fucile è carico; vantando così un tiro meno performante, ossia una sorta di riduttore di potenza di fortuna.
La colorazione adottata nell’anodizzazione di questa volata stagna è una tonalità di oro, più chiara di quella del kit STC. La linea è sofisticata ed è indicata per chi vuole conferire vivacità al proprio fucile. Alcuni rimarranno sicuramente perplessi per la caratteristica guarnizione di tenuta posta sullo scorrisagola. Sulle prime può sembrare che in quella posizione provochi attriti eccessivi, ma posso assicurare che in acqua non è così: gli attriti risultano trascurabili anche perchè il vuoto generato nella canna contribuisce a trattenere lo scorrisagola nella sua sede fino a quando il codolo non si incastra nell’anello, portandolo via. Non ho notato decrementi di prestazioni imputabili alle cause teorizzate da questi timori che ho avuto modo di leggere sul web. Tuttavia, in caso di problemi legati alla guarnizione, bisognerebbe sostituire l’intero scorrisagola poichè è quasi impossibile riuscire a cambiare l’o-ring nella sua sede interna in acqua.

Prima di arrivare al fatidico momento della comparazione fra i kit, vorrei rendere nota una tabella semplificativa che ho realizzato per aiutare a fare una cernita preliminare. Non tutti i modelli sono compatibili con i fucili in commercio.  Ed inoltre esistono modelli che rendono obbligata la scelta dell’allestimento e modelli che presentano delle limitazioni. Quindi immaginate di avere un fucile in mano, decidete quale allestimento fare, ed ora potete consultare questo facile ed intuitivo grafico prima di iniziare a scegliere quale marca e quale modello prendere in simpatia:

tabella 1

Il grafico è una sintesi delle compatibilità fra tipologia dell’asta, marca dei fucili, diametro canna e diametro asta. Riguarda insomma il fucile e l’allestimento che volete ottenere, ma suggerisce anche strategie d’acquisto per riciclare gli stessi kit su più fucili. Non ho inserito la canna 12, realizzata dalla ditta “calibro 12”, che comunque è compatibile con tutti i kit per canna mares/cressi da 13 mm.. Stesso discorso per la canna da 12 dei nuovi pneumatici Omer, che mantenendo lo stesso diametro esterno delle canne da 11 non varia la compatibilità rispetto ai classici Airbalete / One Air.

Arriviamo al tanto ambito confronto fra “i quattro”. Sempre ai fini della scelta da parte dell’utilizzatore finale, è opportuno fare un giro di riscaldamento prima di scendere in campo, parlando dei parametri estetici e tecnici messi a confronto fra di loro. Il pescatore in apnea dalla volata non cerca solo un pizzico di potenza in più, ma anche un prodotto che soddisfi altri parametri quali la silenziosità, il peso che influisce sull’assetto dell’arma, la caratteristica dell’intercambiabilità delle parti che suggerisce eventuali risparmi e riutilizzi nel tempo, la lunghezza della volata che permette l’utilizzo di aste dimensionate al limite, la possibilità di sostituire facilmente le guarnizioni .

tabella-2

In realtà sia il Salvimar, che il SEATEC ed anche l’LGsub sono composti da due moduli che potrebbero benissimo essere intercambiabili se non fosse per il fatto che fra i ricambi non è prevista la vendita di una singola parte. Ho considerato pertanto il kit formato da un unico “pacchetto” che non può essere venduto separatamente.

Per finire ho aggiunto la predisposizione dell’ormai famoso sistema Giga-Press. Ho scelto di aggiungere questo parametro perchè in prima persona ho sentito la necessità di installare un kit sottovuoto ed eliminare il variatore di potenza sul mio seac asso 135 .
Con il riduttore sfruttavo la valvola di non ritorno per frazionare il caricamento ma la potenza massima dell’arma a causa del blocco del riduttore non poteva espletarsi completamente.  Su fucili così lunghi non ha senso ed è consigliabile adottare un altro sistema che permette di frazionare il caricamento senza limitarne le prestazioni.
Sono sempre più i pescatori che stanno passando all’oleopneumatico solo per le lunghe misure e per la pesca grossa, in alternativa ai costosi doppi roller in legno. Senza tener conto di questo importantissimo parametro, non ci sarebbe una scelta consapevole.

tabella 3

 

Per comparare al meglio le prestazioni conferite da ogni singolo kit sottovuoto, non basta installare le diverse volate sullo stesso fucile caricando alla stessa pressione. Non sarebbe un criterio di valutazione oggettivo poiché bisogna considerare  che i tiri effettuati con le aste con codolo saranno sempre, a parità di variabili, meno performanti rispetto a quelli effettuati con asta nuda.
Se adesso parlassimo di prestazioni pure, calcolate al centimetro o al millesimo di secondo, rapportando ogni valore in base alle variabili più disparate, faremmo un discorso che solo un tecnico della NASA potrebbe seguire senza perdersi nei vari passaggi. Ma in fin dei conti l’utilizzatore medio che acquista questi apparati per il solo fatto di avere un pizzico di potenza in più al fine di catturare dei pesci, su un fucile che già di per se è abbondantemente potente, non si deve di certo servire di studi simili.

In base alla mia esperienza, posso semplicemente dire che tutti quanti i kit sottovuoto mantengono le promesse. Rispetto al fucile allagato per ognuno di essi si riscontra un considerevole aumento delle prestazioni (e non solo) a precariche entro gli standard. Ho prima utilizzato i kit per asta nuda, ed ho certificato che con una precarica di 21 atmosfere il mio terminale di 4 passate veniva steso con un tiro preciso e corposo. Idem per i kit per asta con codolo. Tre passate con uno strattone finale sono state stese con tutti i kit sottovuoto adatti per quell’asta.
Senza utilizzare metri, piscine, comparazione dell’audio ed invece considerando come unità di misura una pescata standard,  tutti quanti i kit sottovuoto sono promossi a pieni voti alla pari.

Magari un giorno se avessi tempo a disposizione aggiornerò questo articolo con dati scientifici, ma vedete, anche se scoprissi che uno dei quattro fa andare l’asta più veloce di 0,06 metri al secondo degli altri cambierebbe qualcosa?
Se scoprissimo che un kit fra tutti scaglia l’asta ad un centimetro di gittata in più degli altri, sarebbe giustificato l’acquisto cieco di quest’ultimo, sulla base dello spettro completo delle differenze tecniche e pratiche che intercorrono? Prezzi, materiali, caratteristiche, impieghi, peso… ogni sistema è unico nel suo genere e si adatta alle varie armi, alle esigenze dei pescatori ed anche ai loro gusti, non soltanto tecnici ma anche estetici. Una cosa è certa, estrapolando una statistica dal mio diario di pesca, dove ho annotato sempre pesci, fucile, kit, allestimento e posizione geografica dello spot (quest’ ultima top-secret!), non ho trovato alcun legame fra il tipo di kit sottovuoto utilizzato e la quantità di pesce nel carniere. Tutti i pesci che sono giunti alla distanza ragionevole in rapporto alla lunghezza del fucile utilizzato, sono stati catturati.

E di certo anche se sapessi che un kit mi permette di utilizzare 5 cm di tiro utile in più, non avrei modo di mettermi a misurare questo dato durante quei pochi attimi che ho a disposizione per valutare l’azionamento del grilletto.  Durante la pescata si valuta la distanza “ad occhio”, pertanto basta sapere che ad occhio la potenza del fucile con il sottovuoto è maggiore. Di quanto è maggiore nello specifico è obsoleto saperlo. Basta solo rendersi conto del fatto che quel tiro al limite della gittata col sottovuoto si può benissimo azzardare, su un pesce che sfila proprio alla distanza del “sparo-non sparo”.
Qualunque sia l’esito del tiro, non è di certo immaginabile pensare che se avessimo avuto quel sottovuoto anziché quell’altro, avremmo fatto centro. Almeno, io vantando l’utilizzo di tutti e quattro i kit, non ho mai pensato questo. La situazione che ho descritto non è una storia inventata di cui ogni riferimento è puramente casuale. Affonda le sue origini in alcune di quelle padelle che non si dimenticano mai, su pesci al limite della gittata (e vi garantisco che non bestemmiavo per la volata sottovuoto qui. Come si vede dalla moviola il tiro è stato precisissimo, ma ringrazio di aver avuto il sottovuoto per aver avuto almeno la possibilità di azzardarlo).

Dopo tutto questo discorso, e garantendo sulla mia esperienza che ha incontrato prestazioni analoghe per ogni kit, posso consigliare a tutti di scegliere la volata che più aggrada le proprie scelte estetiche, tecniche, commerciali e pratiche. Tenete conto nella scelta anche della reperibilità dei ricambi durante la stagione estiva, quando le aziende costruttrici chiudono per ferie…. può capitare che una boccola o una guarnizione ceda. Diversamente, munitevi di ricambi.

Vorrei concludere rivolgendomi per ultimo ai produttori, e facendo una sola critica.
Cari produttori, quando opterete per una tinta mimetica sull’anodizzazione delle volate? Avete raggiunto un ottimo livello prestazionale. Rispetto ai primissimi anni queste volate presentano gradi di affidabilità tali che alcuni produttori non invalidano la loro garanzia di fabbrica per i fucili dotati di questi sistemi, tanto è vero che oggi tali volate equipaggiano anche alcuni modelli di serie di ultima generazione. E’ arrivato il momento di pensare anche all’estetica, per i pescatori più fissati ed esigenti!