Ricevo e pubblico volentieri un nuovo articolo dell’amico Fabio Mura, bravo pescatore sassarese e già autore di altri interessanti contributi.
L’anno scorso, rovistando nelle rimanenze di magazzino di un negozio alla ricerca di una ventosa Mares e di un coltellino Scarpati mi sono imbattuto nella canna di uno Sten 130 nuova fiammante. Fattala mia ho iniziato a cercare tutti gli altri pezzi per preparare un 130 dotato di un sistema sottovuoto per la stagione 2011. Ho optato anche stavolta per un kit STC (sarebbe il mio terzo) per aste con codolo, preferendolo a quelli dedicati ad asta nuda (preferisco avere lo scorrisagola) . Mese per mese ho investito nei vari pezzi per comporre il fucile: kit STC, manico mares nuovo modello per canna da 13, ogiva vecchia mares, serbatoio di uno sten 130 nuovo trovato in magazzino da un altro negoziante (tutti negozianti con almeno 30 anni di attività). Ho proseguito poi con la preparazione e la chiusura del “mostro”.
Regolatore si/no?
Anzitutto non ho messo il blocchetto del regolatore: voglio un tiro pulito e veramente lungo. Poi ho lavorato sul foro di passaggio dell’aria dal serbatoio nella canna allungandolo, ma senza esagerare. Ho lucidato la canna con pasta abrasiva, sostituita la molla del perno dello sgancio pistone con una più morbida ed infine messo un mix di olii diversi forniti dal pneuarchitetto Sergio (detex70). Il pistone è l’originale Mares.
Il grilletto
Spesso non capisco perché certe idee vincenti vengano abbandonate. La Mares anni fa in una vecchia serie sten aveva fatto il grilletto regolabile in lunghezza, affinché si potesse far corrispondere l’ultima falange per premere il grilletto senza problemi di abbassamento del tiro, certo la plastica utilizzata non era un gran ché, si rompeva subito la linguetta di plastica per la regolazione, ma una volta trovata la giusta posizione una fusione di supercolla bloccava tutto, oggi visto che il grilletto non è ne regolabile ne nella posizione che voglio lo allungo utilizzando lo stucco Captain Fix che uso per riparare le tavole da windsurf. Il risultato va sempre bene e se la giornata è calda il grilletto è pronto in 10 minuti. Poi lo si può lavorare, se proprio serve, con carta vetrata, taglierino o dremmel.
Asta
Come asta ho scelto una Devoto da 135 cm doppia aletta, da utilizzare con scorrisagola devoto leggermente modificata e monofilo da 120 (si può comunque scendere fino al 90). L’asta libera senza scorrisagola non mi piace molto. Preferisco lavorare lo scorrisagola affinché il monofilo sia “protetto” dalla plastica nelle zone di impatto con le ossa dei pesci. Prima di dotarmi della devoto da 135 ho eseguito altri test, che illustrerò si seguito, ma con asta inappropriata.
Il CILICIO: ovvero come ti carico il mostro in scioltezza
Bandito il regolatore, senza il maniglione sul serbatoio, non avendo disponibile un gigapress per STC, lasciando perdere manovelle varie, volendo abbandonare il doppio carichino con bretella e, infine, non essendo alto 2 metri, mi sono chiesto come caricare il fucile.
Ho risolto il problema banalmente, con un sistema mai visto prima che, sono sicuro, lascerà di stucco molti pescatori. Invece della solita bretella ho legato al carichino una cima con una serie di nodi equidistanti.
La manovra di caricamento la si può spiegare in poche parole: stringo la cima con l’asta, che grazie ai nodi non scivola via, e tiro verso il basso; i nodi sono vicini e posso andare avanti a piccoli steps; non devo stritolare l’asta ma tenere chiusa la mano il tanto da non far scorrere i nodi. Iniziando il caricamento con le mani posizionate molto vicino alla testata, l’asta scende dritta senza piegare. Insomma, è come arrampicarsi su una corda nodata ma al contrario. Con questo attrezzo anche una persona piccola di statura può caricare fucili lunghi, fino al 150. Il caricamento in acqua è diventato una stupidata, ancor più semplice dei test all’asciutto!
C’è da dire che quel carichino con la fune nodosa, che si può riporre sotto la muta, può far pensare ad un cilicio da pesca sub masochista :-). Importante è non mettere i nodi tropo distanti tra loro, massimo 15 cm l’uno dall’altro, per poter caricare con facilità. Con nodi più distanziati abbiamo verificato che il caricamento diventa più complicato.
1° test
Il primo test l’ho eseguito con un asta non adatta. Non avendone infatti a disposizione una lunga 135 cm ho utilizzato un’asta da 125 cm, che spuntava appena dalla testata, tanto da non permettere la chiusura delle alette. Co quest’asta l’assetto del fucile è positivo, galleggia, con la punta verso il fondo. I primi tiri sono stati eseguiti con una precarica di 18 atm circa e monofilo da 120 con scorri sagola Devoto. Tiri al vuoto che tuttavia, a me e al mio compagno di pesca, ci ha fatto rimanere allibiti: tiro perfetto, lineare e veloce anche a fine corsa. Tre giri di monofilo da 130 stesi completamente. Sono così tanti che a terra, dove l’acqua era un pò torbida e dovevo scaricarlo, ho dovuto verificare dove fosse il mio compagno di pesca.
2° test
Vista la facilità di caricamento consentita dal cilicio ho aumentato le atmosfere a circa 20/21, sempre stessa asta. Durante la seconda uscita ho sparato a due pesci (un dentice ed un sarago) che sono finiti in lenza con un buco che sembrava fatto da un asta da 6 monoaletta per arbalete, mentre la Devoto utilizzata è un doppia aletta da 7. I tiri sono stati vergognosamente veloci. I pesci erano forse a tre metri, il che purtroppo non mi ha consentito la valutazione dell’efficacia sui tiri lunghi. Decido che la prossima mossa consisterà nello stabilizzare le atm a 22 e utilizzare un’asta da 135 cm.
Riguardo la brandeggiabilità del fucile la differenza con lo sten 105 che utilizzo normalmente si sente, ma è comunque perfettamente gestibile, sempre più di un arbalegno di pari lunghezza.
Durante la terza uscita, sempre con asta inappropriata, ho eseguito un tiro a fine corsa su un denticiotto preso esattamente all’altezza in cui avevo mirato, ma con l’asta che gli usciva dalla bocca. Purtroppo non sono stato in grado di capire se avesse già scartato una frazione di secondo prima che sparassi, e comunque è stato preso. Durante quest’uscita mi è capitato di caricare il fucile troppo in scioltezza, tanto da riuscire a farmi sfuggire l’asta. Di fatto ho mollato la prima mano (quella prossima alla testata) una frazione prima che stringessi la seconda mano (colpa di alcuni pesci sul viola metallico che mi hanno distratto). Imparato la lezione 😉
3° test
Finalmente mi è arrivata l’asta lunga 135 cm Devoto doppia aletta che ho voluto subito testare. Sicuramente non è l’asta idrodinamicamente più performante presente in commercio ma è un ottimo compromesso tra peso, idrodinamicità e robustezza. Con questa asta il fucile diventa leggermente negativo ma non risulta pesante in punta ed è facilmente gestibile. Il tiro con tre passate doppie è teso fino alla fine e quindi è possibile provare ad azzardare tiri fuori dal comune. Anche stavolta acqua torbida e i pesci presi sono passati tra l’uno ed i 4 metri da me, tutti presi esattamente dove avevo mirato.
Considerazioni iniziali
Con tutta l’estate ancora da sfruttare è prematuro fare ora le considerazioni finali. L’impressione iniziale è più che positiva sui tiri paralleli al fondo, ed in caduta è devastante (7 metri di violenza),
il fucile è valido per ogni tipo di pesce considerando la facilità di caricamento con il cilicio. Al momento, con solo tre uscite dedicate all’aspetto, sono stati catturati alcuni denticiotti sui due chili e altro pesce bianco. Spero di aver la sfortuna di dover tentare un tiro al limite della gittata su un grosso pesce e verificare bene di che pasta è fatto questo 130.
Ma chi ben inizia…..
Fabio Mura
editing by Mytom
Related posts
61 Comments
Lascia un commento Annulla risposta
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Ciao Fabio, diversi anni fà, come te, ero un grande appassionato di oleopneumatici lunghi…ora nelle misure lunghe uso solo arbalete. Gli oleo li uso solo corti per la pesca in tana. Comunque, mi è piaciuto molto il tuo “cilicio”!!! Bravo!
P.S. Ti auguro di prendere un grosso pesce ad una distanza “sicura”!!! (anche se con questa “spingarda” i pesci devono imparare a rispettare la “distanza di sicurezza”…!) Ciao
Fabio
una recensione coi fiocchi…..bravissimo
non avevo dubbi che un 130 potesse far male a più di 5 metri di distanza.
il tuo carichino è degno di brevetto, per la semplicità e per il costo irrisorio della realizzazione.
ultima cosa….questo blog è splendido e ben curato, finalmente qualcosa sugli oleo..
complimenti a entrambi
un saluto
Luca
Uè Luca, intanto grazie per i complimenti da parte del Blog 🙂
Ho usato il 130 dal lontano 1982, elo uso ancora, senza tante modifiche; solo un monofilo 120 nel mulinello, e alette da dieci centimetri artigianali su arpione di buona qualità. 7 metri di gittata con tiro rettilineo li ho con 24 ata di precarica e doppio giro di sagola (4 metri di filo, 2,60 metri tra asta e fucile, e 40 centimetri di braccio proteso), senza bisogno di particolari accorgimenti per il carichino (uso il coltello Scarpati con piccolo foro nel mezzo dell’impugnatura), appoggio parte interna del polpaccio, appena sotto il ginocchio (sono alto 1,80 mt). Migliori performance: ricciola 40 kg, spigola 8 kg, dentice 6,200 kg, orata 6 kg tutto all’agguato, e cernia 16 kg in caduta
Complimenti, belle catture.
Ciao Mytom, dai il benveuto a Fabio nel club 130, uso lo sten 130, “bazooka” per gli amici, da 15 anni e posso dirti che le soddisfazioni non finiscono mai! pensa che l’ho modificato allo stesso modo dell’amico Fabio, tranne che per il kit stc, infatti lo pompo fino a 35 atm. e per caricarlo mi sarà molto utile il cilicio visto che con il doppio carichino devo contorcermi come un gronco, con i compagni di pesca che scoppiano a ridere nel vedermi!!! il mio primo pesce con il 130 è stato un dentice di 5 kg, trapassato dalla coda al muso come uno spiedo, a più di 5 mt. con asta da “8” (originale)!!! il bello è che gli ho sparato quando stava scappando ed era già svanito nel torbido con una visibilità di circa 4 mt.!!! INDIMENTICABILE!!! Ora uso aste da 6,5 e lo porto con me solo nelle battute sulle secche visto che stende 4 passate di 120 con strappo finale e nel sottocosta ho piegato l’asta da 8 come un uncino contro una roccia a 4 mt di distanza. Saluti.
Ciao Paride, il 130 è un mostro, non c’è che dire. E non tutti secondo me riuscirebbero a gestirlo come si deve. Io, ad esempio…
Perché invece di pomparlo a 35 canna allagata non gli metti un bel kit sottovuoto e lo tieni sui 28/30?
Non pensi sia meglio su tali cannoni l’asta da 7 rispetto a quella da 6,5?
Hai ragione, non è facile da gestire, alcuni compagni di pesca non hanno nemmeno voluto provare a caricarlo… sto autocostruendo un sistema sottovuoto che proverò al più presto sia per la diminuzione del rinculo che per l’abbassamento della pressione di utilizzo con minor stress dei conponenti del fucile e soprattutto del sottoscritto…. avete provato altri sistemi sottovuoto oltre all’STC? Per quanto riguarda l’asta, penso che la 6,5 sia il miglior compromesso tra velocità e forza dirompente, finora non mi ha mai deluso…
Paride, solo a titolo di curiosità, volevo chiederti una cosa: come fai a caricare un 130 canna da 13, pompato a 35 ATM, con un’asta da 6,5? Ciao
Come già detto sopra, devo contorcermi come un grongo, trattenere l’asta dal piegarsi, spingere con tutte le forze per caricare con il dubbio che il carichino regga… dopo tutto ciò mi tocca riprendere fiato per 5 minuti prima di preparare l’immersione!!! pensa che spesso rinuncio a sparare prede di media mole per non dover ricaricare!!!
A breve mi arriva una xtc 200, cosi posto qualche video, con il kit stc a 22 atm ci si può fermare e penso sia ancora caricabile a 25-27 atm ma non ha senso forse tanta violenza, nemmeno per grossi bobotti, il mio primo 130 l’ho usato a 16-17 anni…..(ora ne ho 43)…. Se usi un sottovuoto noterai un rinculo molto inferiore ma sopratutto non avrai i getti d’acqua in testa allo sparo che ti spostano la testata, la velocità in uscita dell’asta poi è incredibile, appena puoi prova 🙂
sono ansioso di studiarmi le immagini e soprattutto di provarlo.
Secondo mè questo cannone con asta da 7 passa da parte a parte anche il Tonno sottocosta del famoso articolo di Ivan ! Ormai in commercio di questi super cannoni credo siano rimasti solo i Seac Sub ( Asso 135 ecc… ).
I vantaggi dell’arbalete nella pesca sottocosta a mio parere sono enormi rispetto al pneumatico, ma non ho mai capito perchè i pescatori oceanici che praticano la pesca nel Blu usino quegli orribili e giganteschi arbalete a 3 elastici invece che un bel pneumatico potentissimo e maneggevole come questo.
Non me ne intendo ma per Tonni, Marlin, Wahoo, squali ecc.. questo Bazooka mi sembra la cura migliore.
Ligure, devi sapere che in oceano, per la pesca nel blù, essendo l’acqua estremamente limpida, per poter passare da parte a parte pesci molto ma molto grossi come marlin da 100kg e tonni da 300kg, usano aste da 10/12mm! E solo con questi cannoni/”tavoloni” in legno, allestiti anche con sette o più coppie di elastici circolari, si può ottenere una potenza tale da perforare questi “mostri” anche a 6/7 metri di distanza…cosa assolutamente impossibile anche per un 130 oleo, per quanto potente possa essere… Un maestro della pesca nel blu è Riccardo Andreoli (collaboratore di una famosa rivista del settore)e che ha sritto un bellissimo libro sul Blu Ocean Hunting, che in mediterraneo, usava proprio un supersten 130 per le grosse ricciole, ma che in oceano lo ritiene assolutamente inadeguato…
A meno che non si usi il “pelletier”, si chiama così se non ricordo male, un vero bazooka subacqueo!!! una canna lunga 1,5 mt con aste da 15 mm spinte da un pistone pressato con una bombola d’ossigeno avvitata alla valvola d’ingresso. lo usava un cacciatore subacqueo nelle acque della costa africana per sparare cernie da 500 kg e squali da 4 metri!!! ve lo ricordate?
Si! Il video è “Pesca submarina in Gabon” di Marc Antoine Berry…pazzesco, pescava sotto le piattaforme petrolifere.
Comunque il Pelletier (con la bombola di aria compressa, non ossigeno), era molto potente nei primi due/tre metri (infatti, nel video che hai citato, il pescatore spara a quelle cernie enormi praticamente ad un metro di distanza), ma non ha certamente la gittata di un Tuna Gun oceanico…
https://www.youtube.com/watch?v=ty6WQHS0RZE
DA BRIVIDI!!! posta anche la parte con gli squali…
Bellissimo, grande Paride; Ho deciso mi compro il Pelletier per pescare le Salpe da 400 grammi in 2 metri d’acqua e per affondare all’occorrenza anche la motovedetta della guardia costiera hi hi hi hi…
Domani alle 6:00 del mattino comincio a testare il Phantom 95 con i vari allestimenti, ciao ragazzi a presto.
Carichino geniale,posso avere qualche dato da parte di Fabio Mura?ossia la cima con i nodi quanto è spessa?I nodi sono semplici o magari dei savoia cioè doppi per fare più presa?La cima scende ai lati dell’asta?Se sì come fai a mantenercela?usi un carichino largo tipo cressi o quelli cilindrici di una volta che somigliano a oggetti per uso improprio?Se vi mandassi una foto capireste……..
Ciao, appena vado in garage la misuro, comunque penso intorno ai 10 mm, i nodi sono semplici,la cima è attaccata all’asta e non c’è bisogno di tenerla, infatti al carichino è legata il più centrale possibile e non nei bordi esterni questo evita l’imbarcarsi dell’asta, cercherò di mettere foto meglio definite
Fabio, metti un video che ci fai più contenti! 🙂
Bell’articolo e fucile!
Anche io mi sono munito di uno sten 130 serie scarpati.
Purtroppo non sono ancora riuscito a testarlo se non con un tiro a vuoto. Con polso debole mi ha stirato 4 passate doppie come niente…ormai non vedevo più l’asta 😀 . E’ un vero mostro!
Il fucile è della serie scarpati, un gioiello.
Ha il corno di caricamento e il galleggiante. Ho solo cambiato l’impugnatura con una cressi senza variatore.
Ho montato x-power(ultima serie) con asta da 7mm nuda monoaletta. L’asta è una sigalsub, molto bella e rigida ma ho dovuto lucidarla.
Il fucile è stato caricato a 26 atm.
Grazie al corno uso il carichino con bretella della lunghezza giusta per caricare in un unico gesto.
Il corno è posto davanti il mulinello e il galleggiante subito dopo.
Il fucile carico galleggia all’impugnatura con la punta che cade verso il basso. Quando lo impugno la punta rimane neutra…l’assetto giusto che piace a me.
Sicuramente non ha un brandeggio eccezionale così settato ma sfido chiunque a trovarmi un fucile così estremo di pari brandeggio. Mi spiace ma nemmeno il doppio roller che ho provato.
Manca solo un pesce oversize degno di nota 😀 .
Ho letto che qualcuno lo utilizza con asta da 6.5mm e acqua con 4 metri di visibilità…spero sia solo per provarlo perchè è veramente sprecato, un 100 settato bene è sufficiente a bucare tutta a quella distanza. Tranne i tonni 🙂 .
infatti lo avevo appena preso e stavo regolando il settaggio della punta che con asta da 6,5 andava su troppo velocemente, all’improvviso si alza anche il mare oltre alla punta, con onde da tre metri, visibilità in diminuzione ed il resto lo sapete già. Ho anch’io il corno ma non l’ho mai usato. Come ti ci trovi?
Molto bene, ti evita di usare la prolunga. Il galleggiante è obbligatorio altrimenti cade in punta.
L’insieme ha una bella massa e assetto che cercavo;
permette di gestire molto bene il rinculo, anche con il braccino. Anche senza corno e galleggiante avrei cercato di ottenere una tale massa-assetto, quindi meglio così 🙂 .
Sicuramente non è un fucile da schiuma 🙂 . Penso che lo userò per i tuffi un pò più fondi, sulle cigliate, panettoni, ecc…mirando ovunque non vi sia la roccia a 5-6 metri dalla punta 🙂 .
sono quasi 40 anni che adopero con soddisfazione la linea sten. sono tutti una bomba . i miei sono di tutte le epoche dal grilletto in acciao inox, al regolabile ai penultimi tipi escluso l’ultimissimo modello con perno di connessione da 1.5mm. che dire sono mostruosi. da 6 anni uso c4 tra gli arbalete ma il confronto non regge con niente , ho fatto anche tantissime prove con i vari legni fino a 3 gomme ma il 130 ,come diceva il mitico marò ha pochi rivali.
io li usavo ( ora uso solo o quasi stealt 110) sempre allagati con asta da 8 e da 9 mm e arpione con 35 bar di pressione. erano mostruosi prima figurati ora sottovuoto con asta taitiana da 7 monofilo 140/120 .adesso mi metto il sottovuoto nel 105 nel 115 e nel 130 poi farò le prove. il problema sono i pesci che sono sempre di meno rispetto a tanti anni fa
Ciao Vicojet, certo che per caricare un canna 13 a 35 atm di forza dovevi averne non poca…
In realtà manco troppa….di certo però non lo carica uno gracilino 😀 .
D’altronde in questi fucili non puoi stare troppo basso con la precarica altrimenti ci mette un pò ad accelerare. Se ci pensi la spinta di kg iniziale è uguale sia nel 130 che nel 55…a parità di pressione.
Ho riprovato il fucile a 23atm ma l’asta da 7mm è pesantina e non veloce come vorrei…riproverò aumentando un pò per volta.
ciao ragazzi, ho provato il sottovuoto autocostruito, sia sul 130 che sull’ SL100 A 32 ATM ed hanno entrambi una potenza spaventosa!!! anzi, la resa è anche troppo esagerata! ho paura di sbriciolare il pistone, penso di scendere a 25-27 ATM in modo da avere potenza e allo stesso tempo facilità di carica; sono comunque contento di aver avuto successo con il brevetto sottovuoto, mi è costato 50 centesimi di euro in totale, certo non è elegante ed avveneristico come quelli da 100 € ma l’effetto è identico se non, in alcuni casi, migliore.
nel mio canale youtube ho messo alcuni video con il fucile all’opera http://www.youtube.com/user/zevois
ciao a tutti qualcuno mi saprebbe dire la formula che si attua per il colcolo di un secondo elastico circolare su di un fucile omer 130????
Ciao Marco, hai postato la domanda nella sezione sbagliata.
Prova qui: http://www.facebook.com/groups/196024613751681
Ciao.
Fabio, a quante atm hai caricato lo sten?
caro fabio mura dopo aver visto il tuo carichino sono sceso in cantina e ho restaurato il mio sten 130 fermo dal 1984 e con il sistema dei nodi è il massimo della semplicità complimenti per la tua idea ciao
Ciao Marco, non mancare di farci sapere come va il tuo cannone.
Bella prova.
l’appellativo “mostro” calza a pennello, un cannone mitico 🙂
SALVE MA LIMPUGNATURA DEL CIRANO SI PUO MONTARE SU UNA CANNA DA 13 MM? GRAZIE COMPLIMENTI
non si può, a meno che non intendi soltanto la parte sfilabile.
questa del cilicio mi sembra una vera mandragata pero non ho capito come leghi la cima all asta potresti postare delle foto su come lo usi? grazie
Ciao Mytom. Innanzi tutto complimenti per il blog pieno di consigli utili ed accorgimenti riguardo le modifiche da apportare sulla nostra attrezzatura. Mi intrigherebbe molto questo bel cannone e a tal proposito vorrei sapere se ti è possibile, la lunghezza precisa della canna del super sten 130 e del corrispettivo serbatoio. Grazie.
Ciao , ti ringrazio per i complimenti. Sei lo stesso cyranosub che scrive su ps&a?
A parte questo, l’articolo l’ha scritto l’amico Fabio Mura, come scrivo nelle prime righe. Provo a girare a lui la domanda. A presto.
Ciao Mytom. Si, sono la stessa persona che scrive su ps&a. Come vedi mi sono intrufolato sul vostro blog attratto dalla mania di perfezionismi sul mondo dell’oleopneumatico che credo sia anche un tuo diletto…
Eggià…. 🙂
Ciao Cyranosub, appena possibile (non tengo il 130 in casa) posso misurare solo il serbatoio, per la canna dovrei smontarlo.
Per EUGENIO69 qui ho postato il video del caricamento http://www.youtube.com/watch?v=AQLB6kHH0ZA, questo è un test con il kit tomba http://www.youtube.com/watch?v=wqHX6weVJ-U, nei vari video, in questo video una carrellata di tiri anche con il 130 (con kit STC) riconoscibili dalla carta adesiva simillegno marrone scuro
Ciao Fabio. Grazie per il tuo interessamento. Da quello che mi stanno dicendo il serbatoio dovrebbe misurare circa 100 cm, esattamente circa 5 cm in più rispetto al serbatoio del mio 120 canna da 11 che è più lungo di 10 cm rispetto all’attuale spark 110. Concludendo il super sten 130 in realtà sarebbe un 125. E’ così?
grazie fabio sei stato molto gentile
ciao mytom per il caricamento degli sten, ci vuole molta più tecnica che forza, è vero è durissimo certe volte passare da 33 atm a 35 atm, anzi è impossibile, io riesco più a caricare il 130 a 35 che il 105 , chiaro c’è più volume e quindi più elasticità per il 130. ora monterò con sergione la modifica tomba per asta da 7 sul 105 sten e poi la passerò sicuramente anche ai 115 e 130 , sono mostruosi.
Si è vero, è soprattutto una questione di tecnica, non lo nego. Però, anche nella tecnica, c’è chi eccelle.
Ti faccio un esempio: anche nel sollevamento pesi è più una questione di tecnica che di forza, eppure alle olimpiadi possono arrivarci in pochi. La stessa cosa per i fucili pneumatici. La tecnica “base” la possiamo imparare tutti, in modo da riuscire a caricare un canna 11 a 32 atm e un canna 13 fino a 24/25 (con la sola forza molti non riesco a gestire neanche queste pressioni “normali”), ma per andare oltre bisogna essere dei maestri della tecnica, e tu sicuramente lo sei, così come lo è Sergio, ma non è scontato che tutti lo possano diventare. In tutto questo, un po’ di forza in più non guasta.
Detto questo, io comunque non sento per ora l’esigenza di arrivare a queste precariche. Mi accontento di 24 atm su canna 11 con asta da 6,5 e 27 con asta da 6,75/7
Quanta precarica pensate di portare i fucili col sottovuoto, visto che ce ne vuole di meno?
Aggiungo : e visto che sei abituato alle 35 atm?
Ormai sono passati due anni da quando ho messo l’articolo ed il 130 funziona anche meglio, rispetto all’articolo iniziale ho cambiato il kit sottovuoto passando al kit Tomba, utilizzo il pistone STC ed al posto dell’olio sto usando un olio particolare al teflon che incredibilmente mi ha consentito di portare il fucile a 24 atm mantenendo uno sforzo, rispetto a prima, pari a 20 atm, il tiro e devastante (nel mio canale youtube potete vederli https://www.youtube.com/user/zevois). Il miglior fucile mai usato 🙂
Uè Fabio, fatti sentire ogni tanto 😉
Di che olio si tratta? Tri-Flow?
E, soprattutto, dove lo si trova?
E aggiungo:Fabio, utilizzi il pistone stc con o senza la guarnizione a tazza? Se senza, ti trovi che, mentre carichi avviene qualche sbuffo d’aria? E, comunque, devi cambiare relativamente spesso gli orings?
Pistone senza tazza, no gli oring del pistone sono tranquilli nel 130 ma li ho lucidato per bene la canna.
Grazie della risposta,non dimenticare di dirci che olio usi che siamo affamati di massime prestazioni con minime pressioni, la concorrenza a elastici non fa sconti.Ciao
Ormai dopo aver ottimizzato le misure più corte il mio supersten trova uno spazio veramente ristretto…altrimenti sarei costretto a mettergli il variatore.
É un fucile che non può competere in fatto di velocità con i suoi fratelli più piccoli…quindi per me non adatto al pesce bianco…nemmeno il dentice.
Giusto in quelle secche, cappelli, ecc a 20 metri dove c’è un alta probabilità di incontrare il pescione one…per tutto il resto mi sono fatto bastare pure un 75 :-P.
Uè, Paolo, una vita che non ti fai sentire. Io con 75 proprio non riesco a mirarci, e lo trovo troppo instabile. La mia misura d’elezione sarebbe il 100, ma ultimamente sto utilizzando un approccio diverso: invece di prendere un asta in funzione del fucile, sto assemblando il fucile in funzione dell’asta…
Per questo motivo, fatte tutte le valutazione, ho stabilito di trovarmi molto bene con la 6,5 e la 6,75 x 115, e su queste due misure sto costruendo un Cyrano fuori standard da 106…
Questione di pratica…anche se ci ho messo un pò per riuscire a gestire il tiro fino al limite. L’asta é da 6,5×100cm quindi migliora un pò la mira…per il resto é tutta una questione di tiri di istinto.
Vuoi mettere la super brandeggiabilità…:-D.
In cantiere c’è un 90…tutto stc.
Provato il mio 130 supersten con testa stc ,sono rimasto deluso dall’asta da 7 x135 doppia alette ,troppo lenta anche caricato a 30 atmosfere ,proverò ad arrivare a 35 .
Dici che allungano il foro della canna riesco a guadagnare?
Sottovuoto 30atm sono tante, controlla se il sottovuoto tiene bene, se la lubrificazione è adeguata o se si può utilizzare di meglio, a 30atm, anche senza sottovuoto, è un fucile da roba grossa e lontana, certo che più è lungo più è lenta la fuoriuscita dell’asta, ma la gittata, penetrazione e velocità finale sono ottime, sentirei anche altri pareri da chi conosce meglio di me il 130, credo che sia pericoloso per possibili rotture portarlo a 35