Prova Seac Caccia HF 75L’esigenza è nata dalla necessità di avere un fucile tutto fare, per aspetto, razzolo e agguato, e con variatore di potenza (che io normalmente levo sui lunghi) in modo da poter utilizzare l’arma tra le rocce o in tane di ampie dimensioni.
A queste caratteristiche corrisponde normalmente un fucile misura 85, come lo spark o il cyrano. In effetti soltanto la Mares produce un pneumatico di questa misura. La Cressi passa direttamente da 70 al 100, mentre la Seac, pur disponendo di varie misure, produce fucili nella misura 75 (in realtà quasi un 80) e 90 (aggiungiamoci 4 cm. alla lunghezza nominale).
Questo Caccia HF 75 non si discosta troppo dalla misura ideale, essendo lungo 79 cm., pochi cm. in meno rispetto allo spark 85. L’ho trovato su ebay, usato, a un prezzo molto interessante, e siccome avevo voglia vedere come è fatto, ho deciso di prenderlo.
Le caratteristiche principali di quest’arma sono il serbatoio idroformato, la canna da 11,2 mm. diametro e, più in generale, una rinfrescata al disegno “standard” del fucile pneumatico.
Un prodotto relativamente nuovo… per il quale non ho resistito alla tentazione di apportare qualche modifica…
Iniziamo dalla testata. Il fucile viene corredato da un finale con sede per la rondella di battuta troppo ampia. In pratica lo stesso diametro dei fucili canna 13. Mi chiedo per quale motivo è stata fatta questa scelta. La Seac stessa produce aste per pneumatici con rondella di battuta adatta alle volate dei fucili canna 11. Ho smontato il fucile, svitato la testata, svitato il finale e l’ho sostituito con quello di un Mares Spark. La filettatura è identica, mentre la corsa è di 1 mm. più corta. In teoria questo avrebbe potuto provocare problemi alla boccola di ammortizzo. In realtà non ne ho avuto. A proposito della boccola di ammortizzo: non sono riuscito ad estrarla dalla sede, e per non rischiare di romperla ho deciso di non rimuoverla.
Successivamente ho estratto il pistone dalla canna.  Benché appaia ben rifinito mi è sembrato un po’ troppo pesante e con una guarnizione a tazza troppo voluminosa. Una volta rimontato e messo in carica il fucile, a causa della non perfetta lubrificazione della canna, ho avuto problemi a far scorrere il pistone, che si impuntava dopo qualche centimetro. Molto probabilmente la guarnizione a tazza tendeva a “rovesciarsi”. Ho smontato nuovamente il fucile e sostituito il pistone Seac con un pistone Mares per Spark/Cyrano.
Avevo qualche timore riguardo al fatto che la canna del Seac, avendo un diametro maggiore di qualche decimo rispetto alla canna Mares, potesse creare qualche problema di tenuta agli o’ring del pistone. Con il mio calibro digitale cinese (del quale non mi fido ciecamente) la canna Mares ha misurato 10,8 mm. di diametro, mentre quella Seac 11,09. Siamo lontani dall’11,20 dichiarato, ma potrebbe essere starato il calibro. Ciononostante il pistone Mares ha tenuto bene, e anche con il fucile portato a pressioni operative non ho riscontrato perdite d’aria. In più il pistone Mares pesa molto meno, il che non guasta.
Faccio un passo indietro. Il fucile presentava un difetto abbastanza fastidioso: lo sganciasagola bloccava il ritorno del grilletto in sede. Cosa abbastanza pericolosa, in quanto in questa posizione bastava toccare leggermente lo sganciasagola per azionare il grilletto. Ho inviato una email alla Seac, la quale mi ha risposto alla velocità della luce. Questa cosa mi ha positivamente impressionato. Tre giorni dopo, nonostante un week end di mezzo, ricevevo una busta Seac con grilletto e sganciasagola sostitutivo! Il problema tuttavia era dovuto ad un non perfetto centraggio delle spine d’acciaio, ed ho rimediato carteggiando con carta 1000 la superficie di contatto dello sganciasagola.
Rimanendo in tema grilletto, pur disponendo di uno spillo da 2 mm., non mi è sembrato particolarmente tenero. Più leggero rispetto a quello dei Cressi, più duro rispetto a quello degli altri miei fucili elaborati. Ho in parte rimediato con la classica sostituzione della molla con una una più tenera.
Ho mimetizzato il serbatoio e il calcio con dei colori per modellismo, messo due strisce di un biadesivo abbastanza spesso sulle  scritte incassate ai due lati del serbatoio e consolidato il tutto con una guaina termorestringente trasparente (che in parte mi ha insonorizzato il serbatoio). La guanina mi serve, tra l’altro, per intrappolare un po’ di aria tra le scanalature del serbatoio, migliorando leggermente l’assetto. Purtroppo alcune bolle d’aria rimaste intrappolate “specchiano” la luce del sole, quindi vedrò di modificare nuovamente la mimetizzazione.
Infine, ho applicato al fucile un sistema di tenuta del liquido (impropriamente detto “sottovuoto”) totalmente casereccio e praticamente gratuito. Non sto li a spiegarvi come ho fatto perché non è particolarmente affidabile, anzi: bisogna stare molto attenti in fase di caricamento. Tuttavia alla prova dei fatti ha funzionato. Ho provato un paio di tiri a fine pescascata. L’assetto è buono, nonostante un’asta troppo lunga (non riesco a trovare da nessuna parte una tahitiana 90/95 da 6,5 per pneumatico!). Un tiro d’imbracciata su un muggine che è spuntato da dietro uno scoglio l’ha praticamente spanciato, senza riuscire a insagolarlo (peccato). Steso risultato con un tiro più lungo su un’oratina. Forse l’asta troppo lunga ha falsato il puntamento. Devo dire comunque che nonostante si sia trattato dei primi due tiri con un fucile che non avevo mai preso in mano prima il feeling mi è sembrato buono. Questo fucile lo vedo perfetto quando scarseggiano le prede pregiate e abbonda il tordame, facendosi trovare comunque pronto qualora spuntassero prede più impegnative.