Pur non trattandosi di un’innovazione vera e propria – era già stata prodotta e commercializzata qualche decennio fa -, l’asta nuda ha contribuito significativamente all’ammodernamento e all’arbaletizzazione del fucile pneumatico. Con l’asta nuda si incrementano ulteriormente gittata e velocità dell’asta, tipiche di questo tipo di arma, con in più la caratteristica di procurare alla preda ferite di dimensioni contenute, diminuendo in tal modo il rischio di perdite dovute alla lacerazione delle carni.
Oltre a ciò, l’assenza di un codolo che impatta con la rondella rende l’asta nuda più silenziosa di una dotata di scorri sagola.
Dal punto di vista della comodità di utilizzo e gestione, invece, l’ago della bilancia pende decisamente in favore delle aste con codolo. L’asta nuda, infatti, per via del fatto che viene impiombata in un punto avanzato della stessa, non mantiene la linearità filo/asta , creando angoli e leve che possono determinare un certo fastidio durante l’azione di pesca. Si pensi ad esempio al classico tiro in tana: se la tana è profonda è facile che l’asta rimanga incastrata, in quanto esercitando la trazione sul filo l’asta si metterà di traverso, compromettendo l’estrazione della stessa.
Un altro problema riguarda la traiettoria dell’asta a fine corsa: appena il filo risulterà in trazione l’asta svirgolerà per via dell’angolo creato tra asta e filo, e questo potrebbe indurre il pescatore a credere in una mancanza di precisione. In realtà il tiro rimane perfettamente rettilineo fino a che la trazione non viene a determinarsi, ossia quando l’asta è quasi innocua.
Tuttavia, per limitare inconvenienti e patemi d’animo, si può vincolare la parte iniziale dell’asta, a una decina di centimetri dal codolo, utilizzando alcuni metodi che andrò di seguito ad illustrare.
Il più pratico consiste nell’utilizzo di un micro scorri sagola mobile sull’asta. In commercio esistono esclusivamente quelli prodotti da STC, denominati Slide Ring, minimali e robusti. Durante la fuoriuscita dell’asta il filo scorrerà all’interno del foro nello scorri sagola e si fermerà all’altezza da noi scelta, impattando su un apposito stopper in gomma o silicone. Vanno bene quelli utilizzati nei calamenti o nelle armature delle canne da pesca. Per bloccare lo stopper io utilizzo un classico nodo piano, mentre altri preferiscono un morsetto in metallo.
Per quanto riguarda invece l’asola sul foro collocato pochi centimetri sotto l’aletta – altra caratteristica saliente dell’asta nuda – deve misurare tra i quattro e i cinque centimetri di lunghezza e, su aste mono aletta, deve chiudersi sul lato opposto rispetto all’apertura dell’aletta stessa, come in foto.
L’altro sistema utilizzato per impiombare l’asta nuda prevede che il vincolo vicino al codolo sia solidale con il filo.
Personalmente utilizzo il classico nodo piano a stringere sull’asta. Tale sistema non mi ha mai dato nessun tipo di problema, ne di precisione, ne di usura. Il filo tuttavia dev’essere in nylon e di ottima qualità, tipo l’Asso Tripla Forza.
Il maggior attrito creato dai multi fibra lo rende meno adatto a questo tipo di sistema, a meno che non si crei un cappio in nylon fissato al multi fibra tramite un morsetto.
A differenza dello Slide Ring, il nodo scorre sull’asta ma non permette al filo di scorrere al suo interno. Crea, in definitiva, un’ulteriore voluta di filo costituita dallo spezzone che va dal nodo all’asola sotto l’aletta (nella foto a destra ho fatto finta che l’asta si trovi all’interno del serbatoio, per non dover rischiare un armamento fuori dall’acqua a fucile carico). Tale spezzone non può essere sistemato sullo sgancia sagola, in quanto troppo corto, e di conseguenza andrà reso solidale al serbatoio tramite un qualche tipo di elastico.
Io uso uno spezzone di camera d’aria sagomato in modo tale che anche con i guanti sia facile afferrarne un lembo. Come potete vedere in foto, vista la tenuta dello spezzone di camera d’aria, è sufficiente appoggiare leggermente il mono filo, senza farlo fuoriuscire dal lato opposto.
Innumerevoli sono le variazioni che è possibile apportare ai due sistemi proposti. Cappi più o meno mobili sul monofilo, diversi tipi di legature, doppia asola contrapposta… Ma alla fine il sistema più efficace è anche quello più semplice, e non vale la pena perdere troppo tempo in sperimentazioni, cosa che continuo a ripetermi e… a non mettere in pratica.
Aggiornamento del 25/07/2013
In questo post ho illustrato un nuovo metodo, visto in rete. Devo ancora provarlo ma non mi sembra male.
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20 Comments
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io sto utilizzando de metodi ora. utilizzo lo slide ring della STC che assicuro con un nodo semplice nel punto giusto del terminale stesso. oppure impiombo l’asta senza cappietto. senza cappietto si sta rivelando buona come soluzione per i fucili corti, mentre lo slide ring, sui lunghi, è secondo me la soluzione migliore.
Buongiorno e complimenti per l’articolo, molto dettagliato.
Dato che per delle esigenze particolare di pesca in spot ostici e difficili mi trovo a dover utilizzare per forza come terminale il Clyneema da 1,9.
Per impiombare l’asta eseguo sempre una asolina di 3-4 cm nel foro sotto le alette??? Poi che nodo eseguo a 3-4 cm dal codolo…un nodo piano o il nodo costrittore (usato per legature elastici) ??? Non ho capito che intendi con questa espressione “Il maggior attrito creato dai multi fibra lo rende meno adatto a questo tipo di sistema, a meno che non si crei un cappio in nylon fissato al multi fibra tramite un morsetto.”
Scusami per le innumerevoli domande…ma non sono un esperto di oleopneumatici e sommando poi al fatto di usare un asta nuda è pure più complicato.
P.S. Ho un Sporasub One Air 120
Grazie mille anticipatamente, ciao
Più cresci con il diametro, maggiore dovrà essere l’asola. Se Usi Clynema da 1,9 ti consiglio un’asola da almeno 6/7 cm.
Il multifibra è più morbido del nylon ed ha una superficie ruvida, che sviluppa attrito. Il Clynema se non sbaglio è “rivestito” quindi soffre meno questo problema, ma non può essere paragonato, da questo punto di vista, al nylon. Il nodo che io uso è il nodo piano. La sua funzione non deve essere quella di stringere e trattenere l’asta, ma soltanto di tenere l’impiombatura parallela e aderente all’asta.
In caso di multifibra, consiglio di usare un morsetto dove far passare il filo dell’impiombatura e un piccolo spezzone di nylon, che formerà l’asola dove far passare l’asta. Si blocca poi tutto all’altezza desiderata.
Ah ok perfetto forse ho capito, intendi per morsetto quello slives a cilindro (a foro unico non come gli sleves normali che hanno l’entrata e uscita) e dentro faccio passare il clyneema e i due capi del nylon??? poi per stringere mi serve una pinza apposita??? martello??? Considerando il clyneema da 1,9 e il nylon con cui realizzerò l’asolina che è un 120 da quanto lo prendo il morsetto??? Perchè poi consigli di usare questo metodo e non un semplice nodo piano??? Scusami per le mille domande, ma per me è la prima esperienza con asta nuda 🙂 comprendimi!!! Grazie!!!
No, io consiglio il nodo piano, il morsetto è un ripiego (non conosco le misure, di solito vado a occhiometro). Se il clynema ti sembra sufficientemente liscio , ti consiglio di provare prima il nodo piano.
Ragazzi ho appena acquistato uno one air 90. l’asta di serie è di 6,75, gli xshot la stc li produce o per le aste da 6,5 o per le aste da 7.
consigli?
Usa quello a 7…
Di solito uso un tubetto-guaina proteggifilo di gomma dura, per i cappi delle impiombature che stanno a contatto col metallo del moschettone.
A maggior ragione avrei voluto usarlo nel foro dell’asta nuda, ma temo un’eventuale influenza sulla traiettoria del dardo. Poi anche volendo, non passa nel foro.
Mi sono comunque arrangiato per rivestire non tutto il cappio, ma solo il foro, con questo tubetto.
Ho scelto per ora il nodo piano.
Ora mi appresto alla prova (appena acquistato il mio primo sottovuoto, One Air 110), con qualche timore sui possibili incagliamenti del filo lungo l’asta, tra sassi e scogli.
Uso da anni il nodo piano, senza particolari problemi. Comunque ti consiglio di dare uno sguardo a questo:
http://www.pescasublog.it/forum/viewtopic.php?f=8&t=1770
Come mai nessuno dice che usando il nodo piano al posto del codolo, il nodo si sposta a ogni tiro causando perdite di tempo continue?
Non lo dico per il semplice fatto che, per mia esperienza, non è vero. Il nodo piano è autoserrante, e il nylon si deforma quel tanto che serve per evitare il fenomeno che tu paventi. Più in generale, pur usando da anni il nodo piano, non ricordo di essermi mai trovato nella situazione da te descritta.
Sono alla prima esperienza con i sottovuoto e le aste nude, ma vado sott’acqua da 19 anni e in barca da 25. Non per farne un vanto o millantare competenze che non ho, ma per dirti che conosco i nodi e so come farli. Nella prima pescata, il nodo mi si è spostato ogni due tiri.
Evidentemente qualcosa è andato storto. Proviamo a isolare il problema: che monofilo hai usato e a che altezza dell’asta hai fatto il nodo? Hai serrato manualmente e con forza il nodo o l’hai lasciato lento?
Non escludo che con monofili superiori al 120 il problema potrebbe presentarsi.
Il constrictor da questo punto di vista darebbe più garanzie, ma a me non piace.
Grazie per la risposta rapida. Ti leggo spesso e mi sembri oltre che appassionato e preparato, anche intellettualmente onesto.
Filo: Asso Tripla 1.17, nodo piano provato a più distanze, inizialmente a circa 10 cm dal codolo, ho visto che restava più stabile (si spostava meno) alzandolo un po’, sui 15 cm dalla coda.
Ho provato sia a serrare con forza che a lasciarlo lento.
Precarica a 25 atm, prende 3 passate di monofilo più 20 cm di sagola. Asta da 7 mm monoaletta. Cappio di 3,5 cm (con protezione in gomma nel foro, che consiglio) e impiombatura, sul lato opposto all’aletta.
Come consigliato dall’assistenza STC, a ogni uscita sto ingrassando la guarnizione a labbro nella parte interna.
Comunque tutto questo è frutto di una situazione ancora precaria sulle aste nude. Non è stato perfezionato un sistema di vincolo adeguato monofilo-coda dell’asta, secondo me.
dimenticavo: parlo di un One Air 110, quindi asta da 115
Ho usato anch’io il tripla forza da 1,17 (ora sto usando l’1,04 e mi è capitato di usare lo 0,90), ma il nodo non mi è mai scivolato via. Io lo tengo a 15 cm. dal codolo, e da li non si muove.
Ovviamente, ma credo tu l’abbia già fatto, il monofilo deve risultare teso lungo l’asta, altrimenti è normale che scivoli via. Anzi, a volte mi è capitato di variarne l’altezza sull’asta. Potresti provare a fare due nodi in sequenza, ma io non ho mai provato questa soluzione.Diversamente non saprei cosa consigliarti.
Ti ringrazio per i complimenti, se non fossi intellettualmente onesto ti consiglierei il miniscorrisagola X-Slide, ma io gli preferisco il nodo piano…
http://imageshack.us/a/img24/6594/1348676292.jpg
Di questo cosa pensi? come alternativa al dyneema montato come suggerisci sopra
È un buon metodo, uno dei primi da me utilizzati anni fa, ma a me non piace il morsetto in metallo che raschia sull’asta. Sembra una sciocchezza, ma il tiro sembra più “rumoroso” se utilizzi tale sistema. Per lo stesso motivo, ricopro il morsetto del cappio dietro l’aletta con colla per attutirne il rumore da impatto.
Non ho ancora visto questo fucile da vicino. Da quello che mi sembra di aver capito è che la sagola viaggia parallela all’asta perché fissata sotto l’aletta, in pratica la preda viene passata contemporaneamente da entrambi, asta e sagolino. Se è così mi chiedo, per quanto possa essere sottile la sagola della cosiddetta impiombatura ,se ciò non costituisce fattore di sbandamento dell’asta che corre con questo filo parallelo .Sicuramente la risposta è no perché stranamente non viene influenzato il tiro da come si vede nei test. Vorrei acquistarlo ma allo stesso tempo non complicarmi le cose in quanto da ciò che leggo mi sembra un pò macchinoso questo sistema all’atto del riarmo. Cosa mi dite in proposito?
Caro Mytom ,staamane mi è stato consegnato il 90. Pensavo che lo slide ring fosse in dotazione invece occorre evidentemente acquistarlo a parte. Volevo chiederti se facendo una semplice impiombatura magari con un nodino e poi lasciare la sagola sl bando cioè non vincolata a nessun nodo di scorrimento, avvolgendo poi normalmente le volute di sagola sullo sganciasagola. Credo che la potenza sia così tanta che non risentirà di nessuno attrito, se ci sarà uno sbandamento, come hai già evidenziato, esso sarà a fine corsa, eventualmente si allunga un pò la sagola in modo da non incidere sulla lunghezza del tiro utile. Che ne dici? Inoltre di fabbrica è caricato a 20 atmosfere, come spara a questa potenza? Ciao