Benché l’arbalete e i suoi derivati (Roller, Fusion e carrucolati vari) rimangano saldamente in testa alle classifiche di vendita, da qualche anno a questa parte i fucili pneumatici hanno riconquistato importanti fette di mercato, tanto da indurre un numero sempre più ampio di aziende, industriali o artigianali, a imboccare la strada dell'”Aria Compressa”.
Se l’argomento vi affascina, seguitemi lungo un excursus storico che ci porterà fino ai giorni nostri, con qualche anticipazione sul futuro prossimo, focalizzando l’attenzione sul mercato italiano.
Finiti gli anni d’oro della pesca sub, quelli in cui l’arma d’elezione per amatori e pescatori sportivi era il fuciletto a aria compressa o a molla, e di cui il Medi Sten di Mares rimane a oggi il modello più rappresentativo e forse più venduto, abbiamo assistito a una progressiva diffusione dei fucili a elastico. Non disponendo di dati di vendita attendibili, possiamo comunque dire che tra la fine degli anni 80 e tutti gli anni 90 si è verificato il sorpasso definitivo dell’arbalete sul pneumatico. Simbolo di tale sorpasso può essere considerata la linea di fucili T20 della Omer, che in quegli anni faceva riferimento a Valerio Grassi.
Tornando al pneumatico, nei suddetti anni d’oro abbiamo assistito alla commercializzazione di una moltitudine di modelli diversi e tecnicamente complessi, tra i quali vale la pena ricordare il Mirage di Mares, i Technisub Drago e Pulce, i GSD Punto, l’idropneumatico Hydra Alcedo. Nonostante siano stati concepiti un bel po’ di anni fa – arriviamo ai primi anni 60 del secolo scorso – avevamo a che fare con armi dalle peculiari soluzioni ingegneristiche, ben più complesse di quelle odierne. Il Mirage ad esempio, con i giusti accorgimenti, poteva essere caricato con una forza esigua, pur sopportando tranquillamente le 40 atmosfere di precarica. I Punto della GSD non avevano un meccanismo di sgancio ma una valvola pneumatica azionata dal grilletto, e veniva venduto in un kit composto da una impugnatura e tre fusti intercambiabili con canna dissastata.
Nonostante tanta complessità tuttavia alla fine si impose il modello forse tecnicamente più semplice, ma che riusciva ad offrire un ottimo compromesso in fatto di potenza, robustezza, facilità di utilizzo e manutenzione, il tutto a un prezzo adeguato: il già citato Sten Mares.
Visto il successo ottenuto dalla multinazionale di Rapallo, le altre aziende anziché differenziarsi e proporre nuove soluzioni, o un miglioramento della tecnologia esistente, si limitarono a ricalcare lo schema Sten, tanto che nei primi anni 90 tutti i fucili ad aria (quelli che erano rimasti in circolazione: molte azienda avevano dismesso il comparto pescasub) erano delle semplici variazioni sul tema: serbatoio cilindrico con impugnatura posteriore in nylon caricato sulla quale era collocata la valvola di precarica. Grilletto (durissimo) che sganciava un pistone dotato di guarnizione a gonna e oring. Il pistone scorreva dentro una canna in alluminio da 13 mm. (avevano tutte lo stesso diametro), e sul quale andava a incastrarsi il codolo di una pesante asta in ferro da 8 mm. . L’asta aveva il finale rigorosamente filettato, così da poterci avvitare una fiocina in ferro o un arpione spaccaossa, mentre l’acqua veniva espulsa dai fori in volata non sempre delle dimensioni adeguate. Ricalcavano fedelmente queste caratteristiche i vari Tigullio Ras, Effesub Magnum, Beuchat Mundial Air, Seac Asso, Omer Tempest, oltre ad alcuni modelli prodotti da Scubapro e soprattutto Technisub, poi ritiratesi dal mercato della pesca in apnea. Leggermente diverso rispetto a questi il Cressi SL, che si differenziava per la presenza di una canna dissastata verso l’alto e non coassiale.
A questo punto ci pensò nuovamente Mares a smuovere ancora una volta le acque, e lo fece introducendo il Cyrano. Canna da 11 per un caricamento più leggero, grilletto finalmente “umano” su un fucile di serie, merito della spina di connessione da 1,5 mm., linea di puntamento migliorata grazie al “naso”, asta tahitiana da 7 con scorri sagola decente e non a “paracadute”, qualità costruttiva impeccabile. Se non è stata una rivoluzione poco ci è mancato. Ad affiancare il Cyrano l’interessante esperimento Omer Skorpion: fucile basato sullo schema Sten ma con un bellissimo serbatoio conico, all’epoca non un grande successo (eravamo in pieno boom arbalettaro), ma oggi ampiamente rivalutato. Qualche anno più tardi la Maori Sub dimostrò come fucile pneumatico senza acqua nella canna e con qualche affinamento costruttivo può donare al pescatore molte più chance di cattura. Nacquero così i “sottovuoto”, ulteriormente evoluti grazie a STC con la serie di kit di modifica X-Power.
Nel 2009 la Omer introduce l’Aribalete, pneumatico che può piacere o meno (e dai volumi di vendita sembra sia piaciuto parecchio), ma che ha l’indubbio merito di stravolgere concettualmente il fucile ad aria. L’impugnatura si trova infatti dietro la canna e non sotto, e se ciò comporta un aumento degli ingombri, notevoli sono i vantaggi riguardo il contenimento del rinculo e l’istintività di tiro, soprattutto per chi è abituato ai fucili a elastici. Non solo: il meccanismo di scatto è stato progettato ex novo. Si tratta di un meccanismo demoltiplicato, molto più “morbido” e “leggero” rispetto a qualsiasi altro fucile pneumatico prodotto in serie. La canna presenta più luci di travaso, ed è caratterizzata da un’ottima cura costruttiva. Infine il serbatoio idroformato presenta geometrie mai viste in un fucile ad aria. Pur scontando alcuni difetti di gioventù, poi risolti nelle edizioni successive, l’Airbalete stupisce per feeling, ottime prestazioni e caricamento leggero a parità di precarica (rispetto a altri fucili canna 11).
La strada per il rinnovamento è stata tracciata. Subito si vocifera di un nuovo pneumatico Mares, che vedrà la luce qualche anno dopo, mentre Seac approfitta delle nuove tendenze di mercato per introdurre un’inedita famiglia di pneumatici. Si tratta dei fucili Caccia HF, Caccia e Hunter. Sono armi basate ancora una volta sullo schema Sten, che tuttavia presentano notevoli migliorie rispetto all’Asso, robusto pneumatico fino a quel momento prodotto da Seac. Il Caccia HF è caratterizzato da un serbatoio idro formato, che va ad assottigliarsi verso la volata. Presenta un grilletto con spillo da 2 mm. e canna da 11,2 mm.. L’impugnatura è stata ridisegnata e resa più simile a quella degli arbalete. Quasi identico il Caccia, che condivide le stesse caratteristiche dell’HF, ma con serbatoio cilindrico e un prezzo più contenuto. L’Hunter infine si distingue dagli altri due per l’adozione della canna da 13 mm.
Nel frattempo vengono introdotti nuovi kit di elaborazione per il “sottovuoto” che vanno a competere con il Best Seller X-Power di STC. Parliamo dell’Evo Air prodotto da Seatec, basato sulla tecnologia a o’ring Mobile, e dei kit LG Sub, riuscita evoluzione del sistema Mamba di Maori Sub. I kit di LG Sub possono essere acquistati singolarmente o già montati nei fucili Manilu: caratterizzati da un serbatoio da 35 mm., gli LG Manilu rappresentano i degni eredi dei fucili Mamba della Maori Sub, la quale nel frattempo ha chiuso i battenti.
I kit di elaborazione STC e LG Sub vengono montati di serie anche nei fucili prodotti dalla Calibro 12 di Beppe Franchi. Si tratta di fucili prodotti artigianalmente e caratterizzati dalla presenza di una canna interna da 12 mm., classica via di mezzo tra la pratica 11 mm. e la potente 13 mm.. Ovviamente i fucili Calibro 12 non sono soltanto questo: utilizzando impugnature Mares e Cressi, sono costruiti con precisione maniacale, montano grilletti in metallo e meccanismi di sgancio ottimizzati.
Continuando a lavorare sul nuovo, misterioso, fucile pneumatico, la Mares introduce con lo Sten 11 un restyling soft del glorioso Stealth/Spark, fucile che condivide tutte le caratteristiche tecnologiche introdotte dal Cyrano, eccezion fatta per il serbatoio col “naso”, e con nuova testata monoblocco piccola e leggera.
Le altre aziende non se ne stanno con le mani in mano. Anche Cressi dichiara di lavorare a un nuovo pneumatico, mentre a sorpresa Salvimar introduce il Vint-Air: robusto fucile canna 13 basato sullo Scubapro Magnum, ma con interessanti miglioramenti strutturali: volata in alluminio alleggerita con fori maggiorati e orientati, grilletto con pistoncino da 2 mm., variatore di potenza con più fori e qualità costruttiva italiana.
Ci stiamo avvicinando progressivamente ai giorni nostri. La Omer, con marchio Sporasub, affianca all’Airbalete (ora proposto anche in versione mimetica), lo One Air. Si tratta del primo fucile prodotto con sottovuoto di serie. In particolare, il sottovuoto utilizzato è quello creato da Marco Paganelli di STC, in configurazione “asta nuda”. Oltre a questo, lo One Air è caratterizzato da un serbatoio a osso di seppia dal profilo regolare che ne stabilizza ulteriormente l’assetto in acqua.
Anche Mares alla fine presenta il suo nuovo fucile pneumatico, e dopo aver ridato lustro al marchio Sten, è giunto il momento di rinverdire i fasti del nome “Cyrano”. Il nuovo fucile infatti si chiama Cyrano Evo HF. Si tratta di un fucile pneumatico con meccanica Sten, ma che riprende e migliora quelle caratteristiche introdotte negli anni dai cosiddetti “smanettoni”. Non solo: viene adottato un nuovo serbatoio idroformato (HF sta per Hydro Forming) dai volumi ottimizzati. La canna da 11, disassata e non coassiale, presenta una nuova disposizione delle luci di travaso. Il variatore di potenza ha un foro dalle dimensioni triplicate rispetto al passato, ed è finalmente di facile e immediato inserimento. Una testata minimale dagli ampi fori di scarico migliora assetto e prestazioni. È possibile regolare la distanza tra grilletto e la sella pollice/indice. La corsa del grilletto è stata notevolmente accorciata, così come la sensibilità. Lo sgancia sagola laterale è ora rialzato e in linea col serbatoio e, infine, la forma dell’impugnatura si discosta da quelle dei pneumatici standard e ricalca fedelmente quella dell’arbalete Viper. Viene presentato anche il Cyrano EVO (non HF) con serbatoio cilindrico e disponibile soltanto nelle misure corte.
E siamo all’anno scorso. Salvimar smuove non poco le acque con un nuovo kit sottovuoto di facile gestione, particolarmente leggero e economico: il Vuoto-Air. Basato su una singola guarnizione a tazza e utilizzabile con aste standard, Vuoto-Air è anche il nome del fucile che affianca in Vint-Air, e si differenzia da quest’ultimo, oltre che per i colori, per avere l’omonimo kit sottovuoto montato di serie.
Con un po’ di ritardo rispetto al suo annuncio, anche la Cressi inizia a distribuire, partendo dalle misure corte, il Saetta. Si tratta di un miglioramento su tutti i fronti del classico SL, con nuova impugnatura, nuova testata, nuova ogiva e miglioramento del sistema di sgancio.
Nel corso del 2014 abbiamo assistito a un rilancio da parte di Omer, che introduce la canna da 12 negli Air XII, fucili canna allagata con impugnatura Airbalete, serbatoio da 38 mm. e nuove ogiva e testata, disponibili fino alla misura 90 a dal prezzo più contenuto rispetto agli altri fucili della stessa famiglia. La canna da 12 mm. verrà utilizzata anche per l’Airbalete 12 Dry, nel quale la novità non sarà soltanto nel diametro della canna, ma riguarderà anche l’installazione di un finale sottovuoto di tipo STC, ulteriormente alleggerito rispetto a quello montato nello One Air.
E siamo già nel futuro…
LG Sub ha mostrato all’EUDI 2014 i fucili Manilu Revolution, di cui si attende la commercializzazione. Si tratta di fucili caratterizzati da serbatoi quasi completamente conici, con sottovuoto LG (dalle dimensioni ulteriormente contenute) e impugnatura totalmente riprogettata, compreso il meccanismo di sgancio, che si annuncia – appunto – rivoluzionario.
L’unico grande produttore che invece ha scoperto le carte riguardo il 2015 è ancora una volta Salvimar, la quale si appresta a lanciare il nuovo pneumatico PredaThor. Questa volta si tratta di un fucile con serbatoio cilindrico, canna da 13, e impugnature e ogiva progettate ex novo. Poco si sa delle caratteristiche interne (si parla di un miglioramento delle geometrie del sistema di sgancio e di un nuovo pistone), mentre scontato è l’utilizzo dell’ottimo kit Vuoto-Air. L’impugnatura, molto bella, presenta uno sgancia sagola rialzato e geometrie simili a quelle degli arbalete Salvimar. Il fucile è in fase di testing e dovrebbe essere commercializzato a partire da ottobre/novembre 2014.
Personalmente, posso aggiungere che un’altra importante azienda sta lavorando a un nuovo pneumatico, di cui purtroppo non conosco le caratteristiche, a parte il fatto che dovrebbe utilizzare un meccanismo di scatto “diverso” dal solito. Verosimilmente, anche questo verrà distribuito nel corso del 2015.
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45 Comments
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Articolo completo ed esaustivo per il momento attuale, tutto d’un fiato, si vede che sei uno scrittore.
Diciamo un parolaio… Purtroppo il tempo tiranno mi obbliga a sintetizzare e a curare poco la forma, ma faccio del mio meglio…
Spero nelle recensioni a breve di tutte queste rivoluzioni tecniche, come smanettone riassemblatore vorrei poter prendere un fusto qui, un’impugnatura là, uno sgancio di questo, un pistone di quello…e la testata? Frankestein è il mio nome!
Il sogno di ogni smanettone…
La cosa che mi delude è l’ostinazione dei più verso gli elastici e le relative soluzioni moderne che sono ormai molto più complicate di un pneumatico.
Il fatto è che l’arba continua ad avere un vantaggio fondamentale rispetto allo pneumatico: guardi l’asta e sai già dove centrerà il pesce.
Su questo son sempre stato scettico. È vero che si mira meglio sull’asta ma è anche vero che diversi fattori spostano il suo orientamento negli istanti successivi. Quindi di quale vantaggio stiamo parlando in realtà?
Più che altro, guardando l’asta si riesce a prolungarne e intuirne la traiettoria. Credo dipenda da qualche tipo di meccanismo cerebrale. Allo stesso modo, è più facile mirare con un arco piuttosto che con un fucile.
Allestire un pneumatico anche sottovuoto è più rapido e facile rispetto agli arba e, soprattutto, le evoluzioni
Puro vangelo.
Grande Tommaso, come sempre !!!
Grazie Marco, sono sicuro che tu, in merito, potresti scrivere un’enciclopedia 🙂
bell’articolo Tommaso, un rapido escursus per far capire a tutti la storia di questi bellissimi fucili
Grazie 🙂
Leggendo questo bell’articolo, mi viene in mente che da anni penso e ripenso che per la mia tecnica di pesca, ovvero l’agguato in bassofondo,un fucile leggero e brandeggiabile come un pneumatico sarebbe perfetto….ma poi mi faccio scoraggiare dal fatto di dovermi abituare a una nuova linea di mira e dalla manutenzione, che è sicuramente più impegnativa di quella di un arbalete…se c’è qualcuno che vuol convincermi a provare è ben accetto… 😉
Qui trovi vari estimatori dei pneumatici, proprio per brandeggio e praticità:sai già che, una volta allestito, devi solo scicquarlo e, se sottovuoto che è senz’altro molto meglio, sciacquare la guarnizione, la manutenzione ce l’hai dopo 2/4 anni e per la linea di tiro metti un’asta 10cm più lunga, prova se puoi
Io mi sto trovando bene con un 80 sottovuoto stc canna 11 con riduttore di pressione e asta 6,5 con codolo 93cm, l’alternativa è un 60/70 roller o fusion, ma se parliamo di semplicità le cose si complicano.
A lo pneumatico trasmette un certo fascino, e da perfetto sardo credo di essermici intestardito. Detto questo, è possibile che l’arbalete sia più facile da gestire in pesca, e probabilmente anche più immediato… Ma io non torno indietro 😉
complimenti, interessante ed accurato come sempre
Grazie 🙂
Ho aggiornato l’articolo con la menzione al prossimo Airbalete 12 Dry, di cui mi ero dimenticato di parlare.
L’arba ha tanti pregi, altrimenti non avrebbe il successo che ha, è di comprensione immediata, mentre per il pneumatico occorre essere un po’ più profondi, anche per capirne la praticità, e di solito non è la prima opzione che viene presentata al neofita, il riduttore di pressione è un’opzione di una praticità ineguagliabile,la possibilità di lanciare aste pesanti con una massa giá naturalmente presente, il brandeggio, le misure proporzionalmente più corte e gli allestimenti semplici sono i suoi pregi, per avere più potenza l’arba deve aggiungere massa, elastici, testate plurielastico o carrucole, penalizzando il brandeggio e restringendo il campo di utilizzo, pur essendo validissimo nelle tecniche specifiche ma costringendo ad allargare la rosa di fucili per coprire tutti gli utilizzi.
per quanto mi rigurda il pneaumatico ha slo un unico difetto ancora irrisolto e unico motivo per cui ancora utilizzo arbalete . Ed è il fatto che l’asta si sistema in posizione randomica ad ogni caricamento, mentre nell’arbalete questa si posiziona sempre nello stesso modo con una costanza quindi nella ripetizione dei tiri ripetendo sempre lo stesso errore.
ammenocchè non la posizioni sempre nella stessa posizione. è facile, basta prendere come riferimento la punta dell’aletta ed un riferimento fisso come il mirino o il passasagola dell’ogiva.
certo ci ho provato, ma non mi piace ruotare e smanettare sull’asta a fucile carico. In oltre se si utilizza aste da 6,5 a seconda del tipo di acciaio e della carica del fucile, a volte si possono leggermente stortare ulteriormente in fase di caricamento. Ovviamente nelle misure lunghe
io lo faccio da 4 anni senza incidenti praticamente ad ogni caricamento ed anche con sottovuoto senza perderlo. l’importante è mettere il fusto del fucile sotto l’ascella e ruotare l’aletta tenendo la punta dell’asta rivolta verso il mare che si ha davanti.
ok, immagino, ma non la consiglierei come attività. Non vorrei che succedesse qualche disastro a causa di un dente di sgancio limato o lucidato, o a fucili sottoposti a cattiva o assente manutenzione
Anche a me non piace… una volta mi è partito il colpo eseguendo proprio questa manovra. Tra l’altro, più che lucidato, può essere l’attrito tra codolo e dente, specie se ossidati, a far muovere il dente per effetto della rotazione.
ciao Mytom, coplimenti per le tue recensioni.
Grazie.
basta regolare bene l’escursione del grilletto, che indirettamente incide sulla capacità del dente di trattenere il pistone.
Ciao a tutti chiedo consiglio visto l’argomento introdotto.
Ho provato pneumatici STEN e ONE AIR misure corte 50/60, ma non mi ci trovo proprio, tendinite assicurata dopo 2 ore. Esiste un pneumatico leggero e sensibile?
L’airbalete e il cirano evo hf, a parità di precarica, si caricano meglio per via del maggior volume d’aria.
Si può sapere il nome dell’azzienda che sta lavoando su un nuovo fucilie per il 2015?
Si possono avere ulteriori notizie?
Grazie.
No, mi spiace. Mi è stato chiesto di non parlarne, anche perché non si conosce ancora nessuna caratteristica saliente.
l’Algida !
Ciao ragazzi mi sapete dire chi e piu’ leggero in acqua tra sporasub one air oppure airbalete di pari misura es.90…
Lo one air.
Grazie Tommaso
Buongiorno ragazzi, sto facendo un percorso inverso rispetto alla moda, infatti, dopo essere stato per anni un fedele utilizzatore di Arbalete, invece di passare al Roller, sto passando ai pneumatici ! Questa estate ho acquistato un Cressi Saetta 55 con una fiocina 5 punte da usare nel torbido ed in tana, al posto del vecchio arbaletino 45 armato di fiocinetta 4 punte; il Look del saetta in negozio mi è piaciuto, ma ancora di più mi è piaciuto usarlo ! questo inverno nel torbido me lo sono goduto un mondo, non ho apportato nessuna modifica, è originale, ma le soddisfazioni che mi sta regalando sono immense, il risultato è che l’arbaletino 45 riposerà per sempre nell’armadio .. ora vorrei un bel pneumatico lungo armato di Tahitiana per mandare in pensione il mio arbalete 95 .. ovviamente essendomi trovato bene con il Saetta, la mia attenzione si è focalizzata sul modello 110, ma in negozio hanno disponibile il Saetta solo fino alla misura 70, devo ordinarlo .. vorrei chiedere ai gentili colleghi pescatori, amanti dei fucili ad aria :
1) quanto misura il Cressi Saetta 110 in totale ? per esempio, il 55 misura 58cm, ho ipotizzato un 113 – 114 centimetri ..
2) Una tahitiana da 125cm può andare bene come sostituta dell’orribile asta filettata originale ?
3) Meglio una tahitiana da 7mm, oppure una da 8mm, essendo il fucile in questione un canna 13 allagata ?
Ho notato inoltre che non ci sono aste tahitiane per pneumatici con codolo Cressi Saetta, ma solo Mares Sten, Cyrano ed Omer Airbalete …
Grazie in anticipo, ed un cordiale saluto a tutti voi …
Ciao, vai sull’asta da 7. Per avere velocità buone con l’asta da 8 dovresti pomparlo non poco. I codoli puoi smontarli, comunque sia devoto che salvimar li produce anche per Cressi, se non ricordo male. Purtroppo non conosco le misure effettive del Saetta.
Grazie Mytom, il Saetta mi piace, ma in questi giorni ho decisamente preso una “cotta” per il nuovo Predathor vuoto .. da quello che ho letto, esce già con Tahitiana da 7mm, ed ovviamente Kit Sottovuoto … misure fino al 130, ho avuto modo l’anno scorso di studiarmi bene da vicino il vecchio Vintair Plus ( canna allagata ), in negozio avevano la versione 130, mi sembra misurasse 135cm in totale, l’asta era una 145cm Tahitiana da 8mm di serie ( sempre se non mi ricordo male ), però la linea era decisamente bruttina .. Ho dato un’occhiata al sito Salvimar, commercializzano le aste dedicate a questi cannoni fino alla misura 145cm ( sia da 7mm che da 8mm ); devo vedere a quanti euro lo metteranno sul mercato ..
Sicuramente una scelta migliore 😉
Articolo bello ma non più aggiornato. Sarebbe il caso di rimettere mano e portarlo al 2021
Purtroppo in questi ultimi anni molti fucili pneumatici sono stati semplicemente “cancellati” dalla aziende produttrici, a fronte di pochissime novità. Comunque ti ringrazio per l’invito, appena ho un attimo ci rimetto mano.