Dopo la prova ho pensato, ecco le pinne di Harry Potter! Chi legge i miei articoli sa che mi piace sempre scherzare con i titoli e le metafore, comunque queste nuovissime pinne in carbonio sono diverse dai soliti canoni, e vi spiego perchè ho fatto riferimento al fantastico mondo del piccolo mago.
Cominciamo dall’inizio, poco tempo fa ho ricevuto la notizia e le anteprime da GFT per questo progetto chiamato Aero, cioè una pinna in carbonio realizzata con tecniche aeronautiche. L’obiettivo raggiunto è quello di avere una pala molto reattiva e allo stesso tempo facile gestire. Oggi le pinne sono pronte per la distribuzione e ho avuto la possibilità di provarle sul campo.
Mi sono incontrato con Tony della GFT e abbiamo discusso sul progetto, ho chiesto se fosse possibile avere le pinne in prova con i canalizzatori neri, e come al solito Tony, disponibile e cortese, mi ha accontentato. Essendo un amante del bassofondo e dell’agguato volevo un prodotto più discreto, queste pinne di serie montano i canalizzatori color rosso, comunque non vivo, è un rosso meno luminoso tendente al bordeau e che sparisce subito dopo i primi dieci metri.
La scarpetta eletta è la Salvimar Delta One, che viene montata privandola dei longheroni, in questo modo tutta la pala viene sottoposta alla sua naturale flessione e i canalizzatori integrali assicurano la presa dell’acqua fin dall’inizio. La pala Aero è molto lucida, non so se vede in foto ma l’effetto è veramente tecnico e accattivante.
Poche ore dopo la consegna ero già a mare, questa volta ho scelto la bellissima località di Leuca per la mia pescatina domenicale. Mi siedo sul bordo dello scoglio e indosso le pinne, scivolo in acqua e carico il fucile, bene, siamo pronti. Parto dalla riva ma mi fermo subito dopo un paio di metri, forse assorto dai pensieri ho dimenticato di indossare le pinne, invece no, ci sono ma non le sento proprio. Mi guardo i piedi e provo ad accennare la pinneggiata osservandomi bene, perchè la sensazione è di aver indossato solo le scarpette. Il primo pensiero è stato che queste pinne fossero troppo morbide per spingere i miei 90 chili, poi alzo la testa e vedo che mi ero già allontanato di quasi dieci metri dalla costa senza rendermi conto.
Continuo a proseguire in superficie seguito dal mio amico, non riesco a farmi capace della stranissima sensazione di leggerezza, eppure ho una andatura stabile e costante. Di tanto in tanto provo ad effettuare delle planate sul bassofondo per saggiare la bontà della spinta, c’è tutta! Con queste pinne mi viene naturale ampliare l’arco della pinneggiata.
Oggi pesce non c’è, forse anche a causa di una regata che si sta svolgendo davanti alla mia postazione, comunque non perdo le speranze ed effettuo i primi tuffi nella mia batimetrica d’azione fino ai dieci metri. Salgo e scendo con scioltezza, poi mi sposto e riprovo. Vado avanti così per quasi tre ore e alla fine mi sono reso conto di essermi allontanato moltissimo, ho superato Punta Ristola (il lembo più a sud della puglia) poi le grotte e oltre ancora, per fortuna non sono stanco quindi decido cominciare il ritorno. Uscito dall’acqua sono sensibilmente meno stanco di tutte le altre volte, inoltre oggi il mare era un po’ mosso e a Leuca c’è sempre corrente.
La GFT Aero prende subito l’acqua, sia in superficie che in profondità, il distacco dal fondo è immediato. C’è bisogno di qualche minuto per capire e apprezzare queste insolite pinne, una leggerezza mai provata, non so se con altre durezze ci sia molta differenza però questa versione soft rispecchia a pieno le mie esigenze, cioè effettuare lunghi spostamenti perchè sprovvisto di mezzo nautico.
Secondo me la GFT Aero Soft è una pinna veramente per tutti, a me va benissimo e anche il mio amico e compagno di pesca è rimasto molto colpito dall’efficienza, essendo lui più atletico del sottoscritto era abituato con le pinne più rigide e ha apprezzato molto questo modello anche per la spinta. Per questo l’ho definita “magica”.
Godetevi le foto fatte da me, dove ho cercato di immortalare i momenti salienti del lavoro delle GFT Aero, non mancherò di aggiungere aggiornamenti nelle prossime uscite.
Per info e acquisti: www.carboniogft.com
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14 Comments
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Ciao Ivan, ottima recensione, e come prezzo come siamo messi?
il prezzo di listino è 279 euri, non pochi ma comunque in linea con altri marchi e considerando la tecnologia che c’è direi che il prezzo è giusto.
io le ho in prova per una settimana, alla fine di questa deciderò se fare l’investimento, anche se ora per me non è il momento migliore per spendere soldi a hobby.
Ivan, perdona l’ignoranza…279 solo pale o anche con la scarpetta?
il prezzo è per le pale.
la scarpetta proposta in abbinamento è la salvimar delta one, però se hai già delle tue scarpette è possibile richiedere le pale ottimizzate per quel specifico modello.
Io, benché soddisfatto delle mie bassofondo, sono alla ricerca di una pinna lunga, che mi aiuti a velocizzare i trasferimenti.
La terrò in considerazione.
Il sistema, con la rimozione dei longheroni della scarpetta, è simile alla pinna Mustang C4. In effetti la pala “lavora” senza lo smorzamento dei longheroni…sarebbero da provare.
ciao ivan,potresti dirci se controluce hanno l’effetto delle vecchie gft:
http://www.youtube.com/watch?v=pfsysukC2hQ&feature=related
tanti saluti
Non lo so, ma chi se ne frega visto che le pinne si usano in acqua e non come tendina per la piantana.
Non so perchè la gente gioca a fare questi esperimenti invece di provare le cose a mare, su internet ho visto test simili anche sulle C4 (e altri marchi stranieri), ma a chi interessa una cosa del genere?!?! Un vero pescatore va a mare è basta!
Per fortuna noi non facciamo questi giochini, ci limitiamo a provare le cose dove davvero servono, lasciando i particolari costruttivi ai loro rispettivi produttori.
Fino ad oggi ho provato le Aero quattro volte (a mare) e non ho riscontrato difetti, ora i miei amici (e compagni di pesca) se le stanno passando e piace a tutti per la morbidezza e reattività. E’ una pinna diversa dal solito, non la percepisci subito, ma spinge e a fine pescata ti rendi conto che fa in pieno il suo dovere.
Alla luce delle mie quattro pescate consiglio di provarle prima con i longheroni e poi in base alle proprie necessità accorciarli o rimuoverli per regolare la durezza voluta.
Ciao Ivan
Volevo chiederti se ti era mai capitato di effettuare test con le Aero durezza media e come ti ci sei trovato?
E se hai notato parecchia differenza fra le soft e le medie?
Cordiali saluti
Non lo so, io ho provato solo le soft che vanno bene a chi (come me) non è troppo atletico e non pesca sempre a grandi quote. Le durezza delle pinne va scelta in primis in base al livello di allenamento delle gambe, ad esempio chi fa ciclismo o corsa può osare i modelli più duri, in secondo luogo in base alla profondità perchè per salire da 30 metri ci vuole uno stacco forte che solo le pinne più dure possono dare.
Ciao ivan! Vorrei comprarmi um paio di pinne
In carbonio
per adesso ho le beuchat competition nn mi trovo male ma sono pesantucci.ho visto le seatek d10. Le salvimar boomblast dinamic
ho le gft agguato. Io peso 65kg. Quali consigli? Grazie sempre per la
Grazie!
Non importa la marca ma il tipo, essendo leggero ti consiglio un modello di durezza soft, invece come marca prendi quella adatta al tuo portafoglio. Ti consiglio anche di provare i modelli in vetroresina, la differenza rispetto al carbonio è impercettibile nel bassofondo e costano molto meno.
Grazie di tutto per la tua chiarezza nelle risposte e su tutte le discussioni nel blog. Ti faro’ sapere 😉
volevo chiedervi se è possibile modificare la delta one in casa..