A pesca, si sa, molte volte proviamo l’attrezzatura che vediamo addosso ai nostri compagni di avventure. Così è stato per me; dopo una pescata con un amico ho apprezzato la robustezza e le qualità della sua muta liscia, ed incuriosito ho acquistato una giacca liscia anche io. La mia scelta è ricaduta su un modello che non è commercializzato in Italia ma che ormai in rete è reperibile, poiché è destinato al mercato Cressi spagnolo: la Cressi LC 7mm.

L’acronimo LC sta per “Low Compression”, ossia bassa compressione. Il neoprene è inedito e made in japan, che garantisce una grande resistenza allo schiacciamento dovuto all’aumento di pressione man mano che si scende. La parte interna della muta è realizzata in neoprene spaccato a cellula aperta. Il capo è molto morbido, caldo ed elastico; caratteristica che in genere non è propria delle mute fatte per resistere allo schiacciamento.

Quello che sbalordisce a prima vista sono i formidabili incollaggi impercettibili e “puliti” e soprattutto precisi; non ha nulla da invidiare alle mute artigianali su misura. La giacca è formata da soli 2 pezzi uniti, a tutto vantaggio dell’elasticità del capo e del rischio di aprire la giacca in punti critici durante la pescata. Collo, ascelle, spalle sono tutti punti che durante la pescata vengono sollecitati e che, se sono presenti incollaggi c’è il rischio che questi cedano. La muta presenta tagli anatomici e preformati. È adatta per chi possiede un fisico normale ed è leggermente chiusa in vita in modo che aderisce bene alla schiena, evitando infiltrazioni.

La protezione sternale è interna, e non esterna. La coda di castoro è foderata, quindi rinforzata, ed è corredata da due clip di chiusura. È una soluzione molto conveniente soprattutto in fase di vestizione/svestizione e per indossare la cintura senza scalfire la muta. Inoltre è un grande ausilio per tutti coloro che, come me, partono da terra e si siedono sugli scogli appuntiti per indossare maschera e pinne. Il colore della muta è nero, non ci sono versioni mimetiche.

In acqua la giacca mantiene caldi per tutta la pescata, anche di 5-6 ore consecutive, con temperature prossime ai 13 °C. Complice un leggero raffreddore non ho potuto ancora apprezzare il rendimento termico a quote consistenti, quando cioè la suddetta muta dovrebbe fare la differenza, ma Aprile è alle porte e con lui arriveranno giornate migliori per poterla testare ancora. Mi sono accontentato di fare “strusciapanza” ed ho comunque apprezzato il fatto che all’uscita dall’acqua la muta ha raccolto la poca luce solare presente e si è subito dimostrata calda, fattore non di poco conto a Febbraio.

Unica pecca della giacca, è la sua reperibilità. Ho trovato anche collo ed ascelle strette per la mia conformazione fisica ma non si tratta di difetti della muta veri e propri perché dopotutto è un taglio standard e non si può pretendere che calzi a pennello.