Spesso capita che girovagando fra i vari negozi prima o poi l’affare ci esce. Ed è stato così per Il mio ultimo acquisto ossia un’arbalete  SEATEC SHAKE 80 ad un prezzo pressoché ridotto ai minimo termini, essendo un pesca sub di basso fondo non potevo farmi sfuggire tale occasione. Premetto che gli arbalete “SEATEC” hanno sempre destato interesse, in quanto secondo me si collocano fra il prodotto commerciale e quello artigianale.

Osservando il fucile si intuisce subito la causa che ha portato alla scelta del nome “Shake”: l’arbalete visto dall’alto per la sua lunghezza presenta una forma di serpente, ha la testa stretta (testata aperta molto minimale di circa 2 cm) per poi allargarsi più del doppio nella parte centrale del fusto sino a restringersi nella sua coda (sempre di 2 cm prima dell’appoggio sternale).  Una forma non molto comune per un fucile subacqueo,  considerando le classiche forme tubolari o ad osso di seppia, lo Shake è corposo ma più affusolato.

Impugnandolo fuori dall’acqua si percepisce subito che no si ha che fare con un comune arbalete, di fascia “economica”. La forma più o meno imponente, quasi a simulare i prodotti artigianali,  è sottolineata da un peso più tosto insolito per un arbalete “calibro ottanta”. Quando lo si impugna in maniera spontanea si percepisce una sensazione di imponenza, anche se la sua impugnatura trasmette una senso di ottima presa. Si sa che l’impressone fuori dall’acqua ha poco conto e spesso quello ce ci sembra perfetto in negozio si rivela un fiasco in mare.

Osserviamo le caratteristiche di questo arbalete, come da suo libretto allegato:

  • L’impugnatura è la ormai collaudata serie “GOLD” costituita dal un congegno di ritegno e sgancio realizzato completamente in acciaio inox temperato, il suo rivestimento ergonomico è stampato in nylon caricato e si integra con un castello in lega anticorodal, ove vi è applicato un calciolo sternale ben sporgente per facilitare il caricamento con la caratteristica solcata a “V” per consentire un ottimo allineamento (modello dell’impugnatura è SEATEC VG09-Gold).
  • La sicura è posizionata sul lato sinistro dell’impugnatura.
  • L’arbalete viene equipaggiato con un doppio elastico con diametro da 16 mm con sistema di legatura ad ogiva con archetto mobile  realizzata in filo di acciaio armonico con diametro da 2 mm (modello ogiva Smoby).
  • Lo sgancia sagola è una particolarità degli arbalete Seatec. La sua forma ad “U” rovesciata consente di distribuire in entrambi i lati dei giri di sagolino, nonostante ci sia poggiata l’asta nel momento di pressione del grilletto e quindi di sgancio non si ha nessuna deviazione alla traiettoria della stessa garantendo il tiro che si è mirato, ma essendo costruito in metallo tende a logorare già dai primi tiri la sagola.
  • L’asta è in acciaio inox brunito di tipo australiana con diametro da 6, 5 mm con tre alette per la carica, come ha osservato qualcuno queste sono leggermente arretrate rispetto alla norma.
  • Vi è di serie un mulinello in resina con anello guida sagola ed è installato orizzontalmente rispetto al fuso (il modello del mulinello è SEATEC TK50).
  • La testata è di tipo aperta ed è prodotta in nylon caricato e può alloggiare due elastici circolari lineari. Il sistema di tenuta dell’asta sulla testata avviene per mezzo della sagola ed è costituito da un piccolo “piercing” ricurvo e da una scanalatura presente sulla parte frontale della testata a modo di guida. Questo caratteristico sistema farà innervosire un po’ il pesca sub non abituato, poiché basta un semplice urto per rischiare di ritrovarsi con l’asta sganciata dalla testata.

Naturalmente per la prova in acqua ho pensato bene di adattare questo arbalete secondo le mie caratteristiche di pesca, andando a sostituire la configurazione degli elastici. Ne ho montato uno da 16 mm al primo foro e uno da 14 mm al secondo con sistema di legatura a dyneema. La sua configurazione d’eccellenza è il doppio elastico da 16mm, che proverò in un secondo momento, dopo aver preso maggiore confidenza con l’arma.

Caricato il fucile ho iniziato la mia battuta di pesca ed Il battesimo del mio primo tiro è stato su di un cefalo di circa 300 gr che ho centrato perfettamente a quasi 4mt. Posso confermare che questa configurazione rende l’arma potente e con un discretissimo (e quasi impercettibile vista la generosa impugnatura)  rinculo.  Purtroppo in quella giornata non ho potuto sfruttare al meglio l’arma per via di un dolore sui seni frontali, impedendomi discese per effettuare degli agguati ad-hoc. La seconda preda è stato un tordo abbastanza corpulento, che mi ha fatto saggiare le qualità di brandeggio dello Snake.

Concludo con la piena soddisfazione per il mio acquisto, tutti i soldini sono stati spesi bene, naturalmente il tutto è soggettivo, ma quando si trova il giusto feeling con un’attrezzatura è sempre una chance in più.

Lo Snake 80 è un fucile agile e che può ospitare una molteplice varietà di configurazioni, a seconda delle esigenze possiamo passare dall’agguato sottocosta ad un aspetto per le grandi occasioni. Con asta leggera da 6,25mm e gomma da 18mm è ottimo per l’inverno o l’agguato, invece con doppio elastico da 16mm e asta da 6,5mm possiamo aspirare a qualunque preda di mole all’aspetto.

La cosa che non mi piace molto di questo Seatec è lo sganciasagola basculante e l’anello in testata per il ritorno della sagola, secondo me qui si potevano usare delle soluzioni classiche già collaudate.

Come già riportato dall’amico ViperCarbon nel suo precedente e più dettagliato articolo sul modello 100, non bisogna arrendersi alle prime impressioni che si hanno con l’arma, ma bisogna perseverare nella pratica per essere certi di poter maneggiare un arbalete così particolare.

Un buon mare a tutti voi.