MONOSCOCCA, O LO AMI O LO ODI! Ricordo ancora il mio primo monoscocca C4;  dopo un notevole investimento economico,da solo, nel mio box di casa lo giravo e rigiravo ammirandolo, era un 100 a filettatura (quelli a pallina non erano ancora in produzione) ponticello in lega asta con tacche. Non vedevo l’ora di provare in acqua questo fatidico cannone aspettandomi chissà quali risultati.

Finalmente arriva il primo giorno, sul gommone ho tutto ciò che serve per bilanciarlo, cioè nastro isolante e piombini da 5 gr opportunamente appiattiti.

Lo metto in acqua, lo osservo affondare, prima ,seconda terza prova, bene penso che così possa andare. Ho montato una coppia di gomme da venti usate che avevo montato su un altro 100. Provo a caricare,  la prima tacca arriva con non poche difficoltà, la seconda neanche a parlarne! Decido di scaricare il fucile e di cambiare la coppia di elastici. Intuendo la possibile difficoltà nel carico ho con me la scorta di elastici da 16 archetti lunghi, archetti corti. Bene con la coppia da sedici e l’archetto lungo carico a seconda tacca, finalmente!

Mi sposto da sotto al gommone e trovo il punto per un primo aspetto. Scendo e mi poggio a fondo; dopo pochi secondi dalla mia destra vedo arrivare un branco di salpe. Bene, brandeggio anche abbastanza velocemente verso destra, ma non ho fatto neanche 20 cm di spostamento che l’asta parte da sola! E come è possibile?! Guardo il fucile, il codolo dell’asta, mi sembra tutto in ordine, ricarico e mi preparo ad un nuovo tuffo. Questa volta non aspetto i pesci, ma provo da subito a brandeggiare, non succede nulla; accelero il movimento di brandeggio e puntualmente l’asta parte di nuovo, guardo, osservo poi capisco: grilletto molto sensibile, incredibilmente sensibile e nel movimento di brandeggio stringendo forte l’impugnatura istintivamente si irrigidisce il dito indice quel tanto che basta a tirare il grilletto e far partire il colpo. Ok, ho capito! Dito fuori dal grilletto e si ricomincia.

Ricarico e giù sul fondo, solito branco di salpe, brandeggio con attenzione al grilletto e allineamento per il tiro… TIRO… Padella… ?! E che è successo ancora? Vi garantisco che iniziavo ad odiare il fucile. Ormai la pescata è andata a farsi benedire e quindi tanto vale studiare l’arma per vedere perché il feeling manca.

Prima osservazione: l’appoggio sternale è molto rigido e fa male in fase di carico, Il dolore fa allentare la trazione con elastici generosi; quindi rivestiamola con un po di neoprene sottile e blocchiamo con nastro isolante.

Secondo: l’impugnatura è una medio piccola, o la mia mano è molto grande, quindi per aggiustare l’arma nella mia mano e non far entrare troppo la falange sul grilletto decido di ingrandire l’impugnatura con del nastro guaina termorestringente e rivestirlo di nastro isolante bianco.

Terzo: bellissima la scritta laterale, ma odio i colori accesi; anche se so che il rosso è il primo colore a sparire (passati i -10mt) copro le scritte con del nastro carta e poi ci passo sopra il nastro isolante nero ( il nastro carta si mette perché volendo riportare all’origine e togliendo il nastro isolante il nastro carta non rovina gli adesivi e si rimuove facilmente).

Quarto:  ho l’abitudine di aprire le testate dei miei arbalete tradizionali con testata in plastica per avere una visuale migliore, problema , qui la testata è in metallo ma non mi piace. Ho riscontrato diversi problemi in quel tipo di testata come ad esempio lo sleeves che si incastra di traverso dopo lo sparo, la visuale non perfetta. Mi armo di santa pazienza e con un seghetto  e tanto olio di gomito riesco a tagliare il ponticello, visibilità notevolmente migliorata e problema di incastro risolto. Bilanciamento sotto al nasino ok. Per mia fortuna il mio monoscocca non è stato di quelli che allagano!

Ora mi rimane solo un ultima difficoltà e cioè abituarmi alla sensibilità del grilletto e affinare il feeling con questo fucile, come ? Acqua, acqua, anzi… mare! Oggi, non so più quanti anni son passati con il monoscocca in mano.

Come sono usciti quelli a pallina andai subito a comprare il 90. Ormai il feeling c’era quindi dopo aver imbottito l’impugnatura  e bilanciato in punta sembrava che il fucile lo avessi da sempre! Mi allettava molto il discorso di palline ed elastici fai da te, l’esperienza aumentava con gli anni.

Ricordo che comprai subito dopo il 75 perché adoro l’inverno, l’agguato tra la schiuma, i tiri incredibili di questi fucili,  l’assetto con le Sigal è incredibile, dopo qualche anno decisi di sostituire il mio fido monoscocca 100 con un altro 100, così dopo aver venduto il mio fido compagno di tante battaglie decisi di prendere il monoscocca cento a pallino doppio.  Anche il Bonfanti sconsigliava l’uso del doppio elastico sui monoscocca perché la massa non era sufficiente o meglio era al limite di equilibrio, ma io, testardo, lo presi.

Da subito montai la singola coppia, imbottì l’impugnatura equilibrai la testa, montai l’asta a pinnette (anche questa sconsigliata) mi sembrava di aver con me il mio vecchio fido compagno, poi iniziai a provare, doppio 14, coppia centrale di sedici ed esterna di 14, doppio 16! Penso che questo sia il limite massimo (almeno per me) con la doppia da 16 coestruso con fattore di allungamento 350.

Ho dei risultati davvero impressionanti con tiri a dir poco velocissimi, rinculo gestibile e nella norma. Che dire “thats incredibles!”. Ah per completare la serie ho acquistato il 115 a pallina doppia settato come il 100 il risultato non è cambiato in nulla. Nell’estremizzare i miei monoscocca  sono arrivato a montare il climax come terminale.

Oggi li ho allestiti così:

75ps : asta Sigal da 115 x 6,5 doppia aletta e conetto performante elastici da 19 coestrusi archetto in marlow terminale in climax da 1 mm

90ps : asta Sigal da 135 x 6,5 doppia aletta e conetto performante elastici da 19 coestrusi archetto in marlow terminale in climax da 1 mm

100pd : asta da 150 x 6,5 doppia aletta e conetto performante elastici da 16 coestrusi archetto in marlow terminale in climax da 1 mm

115pd : asta da 160 x 6,5 doppia aletta e conetto performante elastici da 16 coestrusi archetto in marlow terminale in climax da 1 mm

Le aste sono tutte Sigal che oltre ad essere (a mio avviso) le migliori sono anche quelle consigliate da C4, elastici e climax al momento trovo più validi ed anche economici  quelli commercializzati da contesub.

Ora (veramente è già qualche anno) ci sono i Mr. Carbon. Gli ho testati in piscina qualche tempo fa, al di là del fattore brandeggio sicuramente migliorato e del rinculo gestito dalla pancia del fucile, l’impugnatura secondo me è peggiorata! Avendo diminuito la massa nel palmo della mano, anche se resa regolabile ed adattabile bisogna ancora lavorare molto di riempimento per renderla il più adatta a chi la utilizza, soprattutto per me che ho le mani grandi.

Altra nota dolente è data dal mulinello che è un prodotto troppo “commerciale” per il fucile a cui si rivolge, ci son prodotti più validi ed affidabili sicuramente, anche se al momento su due dei 4 monoscocca ho l’originale.

Ciao e in bocca al lupo a tutti, Nelide.