Non so cosa scrivere! L’unico pensiero che mi viene in mente è una semplice constatazione, il mare “da” e qualche volta “prende”. Da a l’uomo tanti frutti ma che poi scopriamo non essere tutto gratis, alla fine il conto c’è, salato come il mare, la vita in cambio della vita!
Lasciamo perdere la filosofia, non è il momento, tutti noi (lettori e scrittori) vogliamo esprimere il nostro sentito cordoglio ai vicini di Massimiliano Memmola, ultimo ma non ultimo, che ci ha lasciato proprio a causa della passione per il mare che ci accomuna.
Massimiliano era un salentino, un grande, un esperto, un amico, un compagno, una guida, come Pasquale Barnabà, Giulio Campopiano, e altri nomi che vivono nella nostra memoria. Persone che hanno dedicato alla pesca in apnea molto, anzi troppo.
Piangiamo non solo per la scomparsa della vita ma anche per la vita di chi era a casa ad aspettare il loro ritorno, di quei legami indispensabili che si sono spezzati per un pesce, per un mare blu, bellissimo e affascinante ma che oggi ci appare solo nero.
Facciamo almeno in modo che questi eventi siano quanto più rari possibile, non ricordo quando o dove ma poco tempo fa ho letto una frase che mi ha colpito: “l’apnea è la cosà più innaturale che il corpo umano possa fare”, questa è solo biologia ma è vero. La sicurezza prima di tutto!
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8 Comments
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Non conoscevo Massimiliano, neanche virtualmente, e in questo probabilmente sono uno uno dei pochi “del giro” internettiano a non aver avuto il piacere. Tuttavia la costernazione e la mobilitazione che ha accompagnato questa dipartita mi ha colpito profondamente. Da quello che ho capito, non si è trattato dell’ncidente tipico di chi spinge “oltre” le proprie capacità, ma di una fatalità come poche. Tutto ciò fa rabbia e dispiacere, e come dice Ivan c’è poco da filosofeggiare o razionalizzare. Riposi in pace.
Massimiliano è uno di quelli “capaci” di pescare a quote importanti, ma la sorte gli è stata fatale a soli 10mt.
io vorrei tanto conoscere l’esito delle indagini che la capitaneria sta svolgendo sul computer da polso e sulla videocamera di massimiliano. non che cambi qualcosa per la tragica scomparsa di questo caro amico e fratello pescasub, ma affinchè tutti noi prendiamo atto dei rischi della pratica.
dalla cam pare non sia emersonulla…si spera nel computer
anche se dell ultimo tuffo si saprà solo la profondita…
era spenta quindi?
Ragazzi che dire dispiace tanto x qusta tragedia!! Il nostro amato mare ha accolto nella sua inmensita è gradezza il fratello pesca sub. Riposa in pace.
si è vero il gesto atletico del cacciatore subacqueo ( cacciatore e non pescatore non mi stanchero mai di ripeterlo), è il piu innaturale per essere considerato puro e semplice gesto sportivo, ma è quel gesto che ti trasforma in vero atleta, ove coraggio, autocontrollo, uniti alla preparazione atletica ne fanno un fatto assoluto e straordinario. tanto di cappello a quei cacciatori subacquei che armati del loro coraggio e di un sol colpo, in pefetta par condicio, insidiano i pesci anche a 30 mt di profondita. immaginate il mare come si ripopolerebbe se per assurda immaginazione ( questa non mi manca) si limiterebbe il prelievo ittico ai soli cacciatori sabacquei in apnea, meditate gente meditate, quanti bidelli e cialtroni sparirebbero dal mare e come si ripopolerebbe lo stesso. caccia solo a chi se lo merita.
grazie