arbalete in legno giman Un arbalete in legno artigianale forse è il punto di arrivo di ogni pesca sub, una meta che ha non solo dei vantaggi tecnici ma anche estetici. Come un abito su misura, l’arbalete in legno realizzato da un esperto artigiano esalta la figura del pescatore anche agli occhi dei profani di questo sport, ci da la sicurezza di avere il meglio a disposizione e ci da la conferma di aver fatto un ulteriore passo in avanti nell’evoluzione di questo fantastico hobby.

Se poi l’artigiano è Giman Sub, continuando la metafora, è come se il nostro abito su misura fosse un Armani. Ci sono volute 3 settimane di scalpitante attesa (oltre a qualche precedente mese di salvadanaio) per ricevere il MIO fucile, si… mio , dico così perchè ogni pezzo è unico, essendo fatto a mano e personalizzato con varianti e incisioni su richiesta.

Da sempre ho fantasticato su questo tipo di armi gironzolando su internet e ammirando le varie produzioni di fucili in legno, di artigiani produttori ce ne sono tanti in italia, ma poi quando ero pronto a prenderne uno ho orientato la mia scelta su due aziende, il dubbio era in bilico fra Eban e Giman, entrambi con dei prodotti veramente belli, purtroppo avevo a disposizione come unico parametro le foto sui siti dei produttori, però alla fine la soluzione Double (e qualche altro piccolo dettaglio) proposta da Giman mi è sembrata molto intelligente e ha così fatto cadere definitivamente l’ago della bilancia su questo artigiano.

In genere non mi reputo una persona particolarmente fortunata, ma nella pesca sub invece si, infatti la Giman Sub realizza i suoi arbalete in legno a pochi chilometri da mio paese. Ho avuto quindi la possibilità di andare a parlare personalmente con Ivan Manca (il titolare) e toccare con mano i fucili quasi pronti per altri clienti. Qui ho potuto vedere la cura nei dettagli e mi sono reso conto che spesso le foto non rendono giustizia alla bontà di certe manifatture, altro particolare degno di nota è la preparazione tecnica di Ivan Manca, oltre ad essere un bravo pescatore è anche molto attento a tutti gli accessori che ruotano intorno al fusto in legno, curando la realizzazione di ogni pezzo in modo quasi maniacale.

All’inizio ha voluto vedere le mie mani poi mi ha fatto un sacco di domande su come e dove pescavo, alla fine del discorso è stato lui a scegliere quale fucile fosse adatto per me, e io ormai ubriaco di tanti discorsi tecnici non ho potuto che approvare e apprezzare le sue indicazioni. Infatti non tutti siamo uguali e ogni pescatore ha il proprio metodo e optimum in fase di pesca, il mio arbalegno sarà un Labrax 90 Double.

Il Labrax 90 Double è fucile molto snello, universale e adatto a tutti i tipi di pesca, consigliato per chi come me che pesca soprattutto sotto costa alternando aspetti e brevi persorsi in agguato, tuttavia sappiamo che con un 90 possiamo osare molto di più. Di serie esce con asta da 6,25mm e doppio elastico da 14mm, comunque viene fornito anche con un elastico potente da 18mm per gli amanti del monoelastico. A chi gli piace dire “hai fatto 30 e ora fai 31” rispondo che non potevo ordinare il fucile senza prendere anche il mulinello Giman.

Finalmente un venerdì sera  ricevo la tanto attesa telefonata, tempismo perfetto perchè il giorno dopo avevo in serbo una bella giornata di pesca, neanche il tempo di riattaccare la cornetta che ero già a Nardò (LE) davanti al laboratorio della Giman. Insieme abbiamo imbobinato il mulinello e parlato per una mezzoretta sui dettagli e particolarità del mio fucile.

Potrei scrivere un libro esaminando il fucile in ogni dettaglio, ma non voglio annoiarvi, mi limito a dire che è esteticamente bellissimo. Tutto il fusto è perfettamente liscio e le forme sono armoniose, i colori caldi e abbinati dei listelli con cui è stato realizzato danno una sensazione di grande pregio. L’impugnatura scelta, tipo wengè, è la cosa più comoda che abbia mai provato, sembra una magia ma quando stringo… la mano ha una posizione naturalissima e allo stesso tempo una presa così salda da farmi percepire il fucile come un prolungamento del braccio.

Provo ad agganciare l’asta, il meccanismo ha  bisogno di una spinta più decisa del solito, il grilletto invece è dolcissimo, leggero e scatta subito, quasi non lo avverti. Lo sgancia sagola è una mezzaluna che gira libera senza alcun impuntamento e viene fermata solo ad asta inserita. All’inizio dell’avventura mi immaginavo il fucile in legno come un ingombro importante invece il fusto di questo Labrax è di pochi millimetri più spesso di un arbalete commerciale. Gli elastici da 14mm caricati entrano con ingegno perfetto nella figura del fusto, uno dei due addirittura è parallelo all’asta.

Veniamo al dunque, sabato mattina arrivo ad Otranto, parcheggio lungo il muretto adiacente agli scogli e comincio ad scaricare tutto dal bagagliaio, il fucile per primo lo appoggio delicatamente sul muretto e proseguo con tutto il resto, nel frattempo per ben due volte dei passanti si fermano ad ammirare il fucile, mentre proseguo con le operazioni preliminari sento la gente discutere sulla bellezza dell’arma, poi qualcuno addirittura mi chiede “lo posso toccare?”, la cosa mi ha molto divertito perchè mi sentivo come uno che parcheggia un’auto di lusso davanti al bar del paese.

Il mare non era proprio calmo, onda lunga e alta, acqua molto torbida a causa del fondale prevalentemente sabbioso, non erano le condizioni migliori per apprezzare la bontà del fucile, ma nulla mi poteva fermare. Pinneggio fino a circumnavigare una fila di blocchi artificiali in cerca di una qualsiasi preda, volevo a tutti i costi provare il tiro, ed ecco che finalmente scorgo il solito branco di salpe intente a brulicare il cappello di un grande blocco quadrato, mi appiattisco nascondendomi alla loro vista dietro a delle sporgenze e dopo pochi secondi di preparazione spio al di là del blocco. Una bella salpa sembra aver notato il corpo estraneo e si avvia verso di me, bene penso, vieni bella mia, ho tutto lo spazio e il tempo per allinearla rimanendo comunque molto coperto, non aspetto molto, anzi, azzardo e sparo subito perchè voglio colpirla da una certa distanza per apprezzare la gittata del fucile.

Presa! Lei veniva verso di me e infatti l’ho trafitta sul muso, non ha fatto neanche in tempo a girarsi. Ora finalmente ho scoperto perchè tutti amano questi arbalete in legno, la loro massa è sufficiente ad assorbire e contrastare l’inerzia del colpo, infatti non mi sono accorto di aver sparato, il fucile è rimasto immobile e non ho avvertito alcun rinculo. Ero abituato a sentire la vibrazione nell’avambraccio e a vedere vari movimenti intorno alla punta del fucile, invece con il Labrax è stato tutto diverso, l’asta è partita silenziosa e innavertibile come un missile comandato a distanza. Nonostante sia la stessa configurazione che uso su altri fucili, l’asta mi è sembrata molto più veloce.

Più avanti provo a scendere per un aspetto e vedo un enorme cefalo che brulica sotto la base di un blocco, sono abbastanza vicino e forse la risacca ha nascosto i miei movimenti, mi aggrappo a uno scoglio e rimango immobile in attesa che la preda esca da quell’anfratto, così è stato, dopo pochi secondi il cefalo si è mostrato di lato in tutta la sua lunghezza, ne io ne lui abbiamo sentito la partenza dell’asta, ma l’arrivo si… centrato in pieno! Oltre 2kg di preda, anche se è passata solo mezz’ora di pescata sono più che soddisfatto, l’onda lunga mi da fastidio e quindi decido di uscire.

Concludendo non posso che dire di essere totalmente soddisfatto, il fucile costa molto sopratutto attrezzato al completo, per un onesto lavoratore ci vuole qualche mese di sacrificio per mettere da parte circa 500euro, ma posso tranquillamente dirvi che li vale tutti. Non solo per l’efficienza e precisione dei tiri ma anche come valore estetico e per noi pescatori vale come un’opera d’arte.

Per informazioni sui fucili in legno Giman: www.gimansub.it

Vi allego le foto del fucile fatte a casa il giorno del ritiro e della pescata successiva.