Inizio d’anno disastroso dal punto di vista meteorologico. In realtà qualche scorcio di tempo discreto c’è stato, purtroppo in momenti in cui altri miei impegni, o momentanei problemi di salute, non mi consentivano di immergermi in acqua. Quindi niente pesca a gennaio 2010. A livello di potenziali catture non credo di essermi perso chissà che. A quanto pare il bimestre gennaio/febbraio in Gallura è solitamente improduttivo, tuttavia l’anno scorso, nello stesso periodo, un po’ di tordame vario ero riuscito a tirarlo fuori.
Pazienza, speriamo che febbraio ci regali qualche bel fine settimana in più.
Nel frattempo ho acquistato un paio di prodotti che saranno oggetto delle mie prossime prove: lo schienalino Tortuga della Saplast e la fiocina Salvimar Venturi 4.
Lo schienalino Tortuga lo conoscono e lo usano con profitto tanti pescatori subacquei. E’ l’unico realizzato interamente in gomma, caratteristica che gli permette di rimanere ben aderente alla muta. In oltre non assorbe acqua, è discretamente mimetico ed è fornito in abbinamento a delle cinghie in gomma elastica, che dovrebbero rendere il tutto comodo e stabile.
Lo schienalino che utilizzavo l’anno scorso, benché di ottima fattura, dovetti venderlo perché o mi batteva sulla testa in immersione, o mi tirava sul torace la cinghia dei piombi. Nessuna regolazione risultava confortevole. Un supplizio.
Vedremo come si comporterà il Tortuga.
La fiocina Salvimar Venturi 4, prodotto commercializzato da varie marche alla fine dello scorso hanno, presenta la particolarità di mantenere il tiro rettilineo grazie a due canali scavati all’interno del corpo in plastica. A quanto si dice, grazie all’effetto venturi il tiro risulta più veloce rispetto a quello di una fiocina standard.
Unico inconveniente è dato da fatto che essendo progettata per funzionare in abbinamento ad aste per arbalete, per utilizzarla su un pneumatico sarà necessario adoperare un carichino per fiocine. Troppo strette le punte per farci stare le dita.
Se a febbraio aspetti e agguati con il mio fido spark 98 si riveleranno infruttuosi, proverò ad andare in giro per tane e posidonia con il Tempest 70 armato con la Venturi 4. Vi saprò dire se quello che si dice corrisponde a realtà.
A proposito, il mio Spark 98 Plus XP sta per diventare Spark 98 Plus XP/ODS…
Related posts
6 Comments
Lascia un commento Annulla risposta
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Ciao Tommaso,
Bell’acquisto lo schienalino. Quasi quasi !!!
Ma levami una curiosità. Ma cosa sarebbe l’XP/ODS ? Xp penso di saperlo ma ODS….non saprei !!!
Ti abbraccio…Marco
Ciao Tommaso,ottimi i tuoi acquisti,la fiocina l’ho presa anch’io,lo schienalino della Saplast non l’ho preso perchè ne ho già uno della Seac,che ha il vantaggio di poter regolare meglio i pesi ma,come tutti gli schienalini in neoprene,si “annacqua”,e in questo è meglio il Saplast;però ti scrivo a proposito del fatto che il tuo precedente attrezzo ti capitava in testa:io non blocco lo schienalino con la cima e il galleggiante dietro,sotto la cintura,come in foto,perchè mi salirebbe tutto appena faccio la capovolta;anche se la cintura è stretta bene sui fianchi comunque si sposta,anche solo per il variare dello spessore della muta in profondità,a meno di non avere un po’ di panza e “maniglie dell’amore”(spero che nessuno si offenda!),che impediscono la risalita della cintura,mentre nel mio caso,che sono magro,quando,scendendo,la muta si assottiglia,il giro vita che diminuisce per il “dimagramento” da fatica,la respirazione e i “plin plin” reiterati(perdo anche due buchi di cintura dopo la pescata)mi ritrovo la cintura sul torace e non rieco a bloccarla,anche stringendo molto,cosa peraltro scomoda;quindi,con l’aggiunta dello schienalino,per rimediare all’inconveniente,con una cima o,meglio,una cinghia piatta,dal solito attacco sotto lo schienalino,la passo sotto la cintura,proseguo poi sotto il cavallo e arrivo davanti dove,con un gancio inox,fisso la cinghietta al capo libero della cintura in maniera che,sganciando i piombi in caso di emergenza il gancio,scorrendo sulla gomma,si liberi senza impigliarsi sulla fibbia;durante le capovolte e i movimenti di pesca,la risalita dello schienalino è bloccata dalla cinghia sottocavallo che,trazionando la cintura da davanti,la trattiene in basso,pigliando secondo me due piccioni con una fava;naturalmente la cinghia(rigida e non elastica)larga un paio di cm,ha una fibbia per regolare la lunghezza,che potrebbe variare con lo spessore delle mute,anche se di poco.
Aggiungo,se può interessare come idea,che utilizzo lo spallaccio anteriormente per fissarci un piccolo coltello,che deve essere a sgancio come i piccoli Omer o simili,trovando un punto per fissarlo che non rischi di fare rumore quando si fa “strusciapanza” sugli scogli,perchè il manico è,naturalmente,rivolto in basso e sporge,a seconda del modello e della possibilità di fissaggio;è in una posizione ideale,anche per la sicurezza,perchè è raggiungibile con entrambe le mani,per questo uso lo schienale,pur con poco piombo,anche con la muta da 3mm.Se a qualcuno interessasse posso anche fare qualche foto.
Spero di essere stato utile e non troppo pedante,ciao Gioacchino
Ciao Gioacchino, grazie per il tuo contributo. Quella di passare una cinghia sotto il cavallo mi sembra una buona idea. Ne terrò conto nel caso il problema dovesse riproporsi.
Riguardo la soluzione del coltello nello spallaccio, sembra interessante. Attendo le foto.
Tommaso ti sconsiglio di utilizzare il carichino normale, una volta mi si spezzo una fiocina alla base mentre ero a fine caricamento….mi ha lasciato una piccola cicatrice sopra il labbro superiore, ancora non capisco come non mi si sia conficcato sotto il mento. Ma meglio non farsi troppe domande!:-)
Magari si potrebbe usare un carichino con uno spago che si infila tra le fiocine.
Grazie Paolork per l’avvertimento.Io ho usato un carichino a fessura in cui infilare le punte della fiocina sul 40 e 55 oleo,con poca pressione,l’asta è corta quindi forse non fa molta leva,secondo te è pericoloso anche così? Forse conviene fabbricarsi qualcosa da mettere di traverso,che appoggi direttamente sulla plastica,senza fare leva sulle punte,perchè si rischia di forzarle lateralmente se non si riesce subito,nello sforzo isometrico iniziale,ad indirizzare la spinta in linea con l’asta,peggio poi se le punte non hanno più la stessa lunghezza perchè limate dopo averle spuntate.
Grazie per il consiglio. Non avevo pensato a questa possibilità. A questo punto credo che anziché il carichino userò un semplice cordino, magari rinforzato.
Vedrò di farmi venire in mente qualcosa.