L’Aeris F10, prodotto dalla statunitense Oceanic (in Europa viene commercializzato anche il clone Beauchat Mundial) è un computer/orologio per l’apnea completo, ricco di funzioni speciali e allarmi.
Dopo un lungo periodo passato a curare un problema articolare abbastanza fastidioso, sono finalmente riuscito a entrare in acqua, ed ho così potuto testare le funzioni free diving dell’F10. Precisazione: ho testato una parte delle funzioni.
L’F10 offre infatti tutta una serie di personalizzazioni, funzioni ed allarmi che soltanto i pescatori e gli apneisti più evoluti potranno sfruttare a dovere.
Purtroppo il manuale in italiano (reperibile on line) non è di facile e immediata comprensione. Consiglio tuttavia di leggerlo per intero almeno una volta, anche perché alcune impostazioni sono comunque da settare preliminarmente. Una su tutte: le misure metrico decimali e la rilevazione della temperatura in gradi centigradi in sostituzione di quelle esadecimali/fahrenheit.
Altro aspetto da valutare bene prima di entrare in acqua è la misura del cinturino. Nella confezione dell’F10 è infatti presente una prolunga, da utilizzare quando l’orologio viene indossato sopra la muta. Da notare che il cinturino standard è abbastanza corto. Pur avendo un polso sottile, con muta da 7 e guanto da 3,5 sono riuscito ad agganciare la fibbia sull’ultimo foro disponibile. Bene quindi la possibilità di montare la prolunga, anche se avrei preferito un cinturino standard più lungo di un paio di centimetri.
Nella confezione è presente in oltre una pellicola di protezione per lo schermo, che purtroppo ho scordato a casa e non ho potuto utilizzare durante la prova (da verificare la tenuta in acqua). Riguardo a questo aspetto, penso sarebbe stata più utile una protezione in plastica o in gomma sagomata sulla forma dell’orologio.
Al momento di entrare in acqua avevo già dimenticato buona parte delle istruzioni apprese durante la lettura del manuale mentre facevo colazione. Fortunatamente l’F10 fa tutto da solo. Una volta sott’acqua compare la scritta WET. A questo punto decido per una prima, breve discesa, senza agire su nessun pulsante. Detto fatto l’F10 si commuta automaticamente in Free Diving Mode. A un metro dalla superficie (1,2 per la precisione) inizia la rilevazione della profondità, con incrementi di 10 centimetri, e quella del tempo di immersione. Volendo, si possono impostare gli allarmi relativi a tempo massimo di immersione e profondità massima, oppure si possono impostare fino a tre tappe di discesa con relativi allarmi. Gli allarmi sono sia sonori che visivi, con lo schermo che si illumina a intermittenza, varie scritte esplicative e, una chicca, un led rosso che lampeggia sul fianco sinistro della cassa.
Torniamo alla mia prima immersione. Un volta in superficie viene visualizzato sul quadrante il numero assegnato alla discesa (che in questo caso, ovviamente, è uno) il tempo di immersione dell’ultima discesa, la profondità massima raggiunta e il tempo di superficie tra una discesa e l’altra. Quest’ultima caratteristica, particolarmente utile, può essere utilizzata per il calcolo del tempo di recupero.
Agendo sul pulsante in basso a sinistra si può accedere al conto alla rovescia, se impostato (io non l’ho fatto), e alla schermata che mostra l’ora corrente e la temperatura dell’acqua. Per la cronaca, ieri nella Gallura nord orientale la temperatura dell’acqua era di 17 gradi.
Il quadrante dell’F10 è particolarmente ampio e le cifre si leggono bene. Agendo sul pulsante in basso a destra viene attivata la retroilluminazione blu.
Durante le due ore e mezzo trascorse in acqua ho fatto in tutto 39 tuffi. L’F10 può memorizzare al massimo 99 discese, che non sono poche ma che potrebbero non bastare per quelli abituati a farsi mattina e pomeriggio a pesca.
Una volta fuori dall’acqua ho settato l’F10 in modalità orologio, tenendo premuto per due secondi il pulsante in alto a sinistra. Nel quadrante vengono visualizzati ore, minuti, secondi, giorno della settimana e data (giorno, mese).
Premendo per due secondi il pulsante in basso a destra si attiva la modalità log, attivabile nello stesso modo quando l’F10 è in modalità free diving.
Viene immediatamente visualizzato il numero assegnato all’ultima immersione (che corrisponde al numero totale di immersioni), la profondità massima raggiunta nell’ultima immersione, la durata e il tempo di superficie rispetto all’immersione precedente. Con i pulsanti alti destro e sinistro ci si può muovere avanti e indietro nella visualizzazione dei vari tuffi. Una volta selezionato il tuffo di nostro interesse, premendo una volta il pulsante in basso a destra viene mostrata l’ora del tuffo e la temperatura dell’acqua. Premendo una seconda volta si attiva la schermata che mostra il replay del tuffo, con indicazione dei secondi e aggiornamento al secondo della profondità di azione.
Scorrendo il log delle immersioni mi sono imbattuto in una discesa da 1.33″. Strano, non ho tutto quel fiato a disposizione e non mi ricordo di aver fatto apnee particolarmente tirate (per i miei standard). Attivo il replay e noto che il tuffo corrisponde a quello della cattura di un polpo in mezzo a una distesa di sabbia a 2,9 metri di profondità. Le cose sono andate così: vedo dall’alto quella che mi sembra a tutti gli effetti una bella seppia, mi immergo per infilzarla con la punta dell’asta e mentre sto per compiere l’atto, questa si sposta di lato. Sorpresa: non è una seppia ma si tratta di un polpo che si è camuffato alla perfezione assumendo la forma di una seppia! Questa cosa mi è già capitata un’altra volta. Provo a inseguirlo per afferrarlo con la mano, ma questo scappa nuovamente di lato. A questo punto riemergo, prendo una boccata d’aria, mi reimmergo, afferro il coltello e piombo dritto sul polpo, riuscendo finalmente ad afferrarlo. Durante la riemersione pongo fine alle sue sofferenze infilzandolo con il coltello tra gli occhi.
Rivedo mentalmente tutta la scena mentre guardo nel display dell’F10 il replay del tuffo, in realtà due tuffi che a causa del brevissimo intervallo di superficie sono stati sommati.
Tenendo premuto il pulsante in basso a sinistra per altri due secondi in modalità Log si attiva la modalità History, anche questa particolarmente utile. Nella prima schermata viene visualizzato il numero di immersioni e la durata totale del tempo di apnea (dato dalla somma di tutte le immersioni). Nella seconda schermata viene visualizzata la profondità massima raggiunta e il tempo associato. Nella terza schermata viene visualizzato il tuffo con tempo massimo di apnea e la profondità associata. Infine, nella quarta schermata possiamo vedere il tempo medio di apnea e la profondità media alla quale si è operato. Con tutti questi dati a disposizione si ha voglia di comprare l’interfaccia per poter memorizzare i dati sul proprio computer.
Insomma, sono pienamente soddisfatto dell’F10, che alla prima uscita si è dimostrato un ottimo prodotto, tra l’altro abbastanza economico se rapportato ai concorrenti, alcuni dei quali, pur costando qualcosa in più, non dispongono l’opzione per il collegamento al computer, presente invece nell’F10.
I computer con un costo inferiore all’F10, invece, non dispongono della rilevazione del tempo di superficie. Caratteristica particolarmente importante per chi è solito fare discese ravvicinate con tempi e quote medio alte.