Molti pescatori considerano l’urinarsi dentro muta un male necessario, altri sono totalmente indifferenti, altri ancora lo considerano addirittura piacevole. Io rientro nella prima categoria. D’accordo, non se ne può fare a meno, ma non lo trovo certo piacevole, e se potessi eviterei.

I motivi sono tanti. D’estate, ad esempio, mi capita di trattenermi in spiaggia, e anche se solitamente tengo una tanica d’acqua con l’acqua saponata in macchina, ho sempre la sensazione che qualche spiacevole odore possa essere percepito dagli altri. Altro motivo per cui preferirei evitare di puzzare consiste nella possibilità, concessami dalla fortuna di lavorare a due passi dal mare, di poter organizzare di tanto in tanto una pescatella prima di andare a lavorare.

Sistemi come il becco d’anatra – volgarmente chiamato pisciarino e che Omer ha pomposamente ribatezzato Liquid Out Valve – o come l’uridon consentono di evitare il ristagno dell’urina dentro la muta.

Mettendo da parte le motivazioni sociali, di cui ho già parlato, “farla fuori” aiuta a tenere alta la temperatura corporea, anche d’inverno, ed evita una serie di fenomeni irritativi che l’urina può causare.

Oltre ai pro ci sarebbero anche i contro: il pisciarino non è proprio bello da vedere, e specie nei soggetti timidi qualche imbarazzo può comportarlo. L’uridon invece risulta più macchinoso da indossare, può avere perdite e va cambiato spesso.
Io ho optato per il becco d’anatra, alla prossima uscita scoprirò se ho fatto la cosa giusta.