In genere sopporto abbastanza bene le fredde acque invernali. Con giacca da 7, pantaloni da 5 con becco d’anatra e bermuda da 3 riesco a tollerare per tre/quattro ore temperature superficiali che si aggirano intorno agli 11 gradi. L’unico problema è che mi si congelano letteralmente i piedi. Dopo l’ultima uscita di febbraio per diversi minuti ho avuto difficoltà a camminare sulla sabbia, provando forti dolori sul dorso dei piedi.

A volte il problema dei “piedi freddi” è dovuto alla scarpetta della pinna troppo stretta, ma non è il mio caso. Di fatto le mie Salvimar Delta One mi vanno giuste di’inverno e appena larghe d’estate. Possibile che si tratti di un problema di circolazione periferica, lo stesso per cui d’inverno, fuori dall’acqua, preferisco le calze lunghe, possibilmente in lana.

Di calzari ne ho provato diversi tipi, e tra i meno peggio ho sempre preferito quelli lisci sulla caviglia e bifoderati sul piede, dello spessore di 4 mm.. Tra l’altro, sarà per sfortuna, difficilmente riesco a evitare le piccole infiltrazioni, ragione ulteriore per cui i piedi mi diventano due blocchi di ghiaccio.

Per rimediare a questo problema ho acquistato un nuovo paio di calzari della Rofos, dello spessore di 3 mm. sulla caviglia in liscio esterno, e bifoderati con interno in simil plush sul piede, per uno spessore di 5 mm.. Avevo già avuto questi calzari in passato, trovandoli caldissimi, ma li avevo presi per sbaglio di una misura più grande rispetto alla mia taglia, la qual cosa mi dava abbastanza fastidio nell’indossare le pinne, ragion per cui decisi di sbarazzarmene.

I calzari hanno la suola rinforzata e nel complesso sembrano decisamente robusti.

Provati in mare durante l’ultima uscita ho avuto conferma del loro potere termico. Il piede rimane caldo e isolato, anche se effettivamente la scarpetta mi immobilizza totalmente le dita dei piedi. In effetti, verso fine pescata, tale costrizione ha iniziato darmi fastidio, e la temperatura percepita non era la stessa di inizio pescata. Molto meglio comunque rispetto a qualsiasi altro calzare provato fino ad ora. L’optimum potrebbe essere rappresentato da un calzare da 3,5 con lo stesso potere coibentante (mi riservo di provare in futuro i Rofos con questo spessore), ma al momento posso ritenermi soddisfatto.

Consiglio questi calzari a quelli che, come me, non sopportano il freddo ai piedi e, al contempo, dispongono di un paio di pinne con calzari leggermente larghi.