Volata con fori svasati
Volata con fori svasati

Alcuni la chiamano volata.

La testata è composta, appunto, dalla volata (il cilindro di alluminio con i fori di scarico dell’acqua), dalla boccola di ammortizzo (cilindro di plastica e gomma dura che attutisce l’impatto del pistone) e dalla testata vera e propria (un dado che chiude il tutto, trattiene la boccola di ammortizzo e fa da sede per la rondella dell’asta).

Nella volata del mio spark mimetic 85 ho svasato in senso idrodinamico i fori della volata. Tale modifica serve per renere più agevole l”espulsione dell’acqua contenuta sulla canna. Alcuni fucili hanno di serie questa caratteristica: i Cressi della serie SL, i Tigullio Ras, gli Asso della Seac e tutti i pneumatici di ultima generazione, ossia Omer Airbalete e Seac serie Caccia e Hunter.

Per svasare i fori ho utilizzato un dremel con punta di pietra conica, lavorando in senso oblicuo. Si tratta di un lavoro di per se abbastanza semplice, dove non è richiesta una particolare manualità. Diverso il caso in cui al posto del dremel si utilizzi un trapano o una lima. In questo caso bisogna fare un po’ più attenzione.

A prescindere dal tipo di lavorazione impiegata, è bene bloccare la volata su una morsa, magari utilizzando un paio di legnetti per non rovinare la parte esterna.

Benché in molti considerano questa modifica fondamentale, ho l’impressione che l’ìncremento di prestazioni, se c’è, sia abbastanza contenuto, soprattutto se a basse pressioni di precarica. Tuttavia male non fa. Unica accortezza sta nello sciacquare bene il fucile dopo ogni uscita in mare. Il lavoro sui fori rimuove infatti l’anodizzazione, utile per prevenire fenomeni corrosivi.