massimiliano-memmolaNon so cosa scrivere! L’unico pensiero che mi viene in mente è una semplice constatazione, il mare “da” e qualche volta “prende”. Da a l’uomo tanti frutti ma che poi scopriamo non essere tutto gratis, alla fine il conto c’è, salato come il mare, la vita in cambio della vita!

Lasciamo perdere la filosofia, non è il momento, tutti noi (lettori e scrittori) vogliamo esprimere il nostro sentito cordoglio ai vicini di Massimiliano Memmola, ultimo ma non ultimo, che ci ha lasciato proprio a causa della passione per il mare che ci accomuna.

Massimiliano era un salentino, un grande, un esperto, un amico, un compagno, una guida, come Pasquale Barnabà, Giulio Campopiano, e altri nomi che vivono nella nostra memoria. Persone che hanno dedicato alla pesca in apnea molto, anzi troppo.

Piangiamo non solo per la scomparsa della vita ma anche per la vita di chi era a casa ad aspettare il loro ritorno, di quei legami indispensabili che si sono spezzati per un pesce, per un mare blu, bellissimo e affascinante ma che oggi ci appare solo nero.

Facciamo almeno in modo che questi eventi siano quanto più rari possibile, non ricordo quando o dove ma poco tempo fa ho letto una frase che mi ha colpito: “l’apnea è la cosà più innaturale che il corpo umano possa fare”, questa è solo biologia ma è vero. La sicurezza prima di tutto!