Dopo l’intervista pubblicata qualche mese fa a Marco Paganelli di STC Italia, è la volta di un altro Marco, che di cognome fa Vacca, celebre protagonista della pesca subacquea nazionale.
Marco Vacca è il titolare del sito internet Tuttopescamare.com, uno dei più conosciuti e forniti shop on-line dedicati a pesca, subacquea e nautica. A lui rivolgo le classiche 10 domande.

PF) Da quanti anni pratichi la pesca subacquea? Hai mai fatto agonismo?
MV) Pratico la pesca subacquea da sempre, mi ricordo che mio padre mi mise il primo fucile in mano all’età di 6 anni, da allora non ho mai smesso di andare in mare, per un certo periodo ho fatto anche agonismo, ma sinceramente le gare mi mettono ansia, preferisco andare a pesca da solo….

PF) Quali sono i tuoi record?
MV) Non ho collezionato record particolari.

PF) Descriveresti il tuo modo di pescare? pratichi l’aspetto, l’agguato o il razzolo? parti da terra o usi il gommone? bassofondo o quote operative “importanti”?
MV) Io adoro la pesca all’aspetto, in particolare ai dentici, solitamente pesco tra i 15-20 mt di profondità, anche se all’occorrenza mi spingo oltre, senza mai esagerare. Mi piace anche la pesca all’agguato e in mezzo alla schiuma. Ho la fortuna di vivere in un posto fantastico dove posso adottare diversi stili di pesca. Esco sia in gommone che da terra, e chiaramente le zone migliori come l’Isola della Vacca, Isola del Toro, Secca del Banco Pomata ecc. vanno obbligatoriamente raggiunti in barca.

PF) A volte il pescatore subacqueo viene visto come una sorta di predone del mare, vittima del discredito creato da bracconieri notturni e bombolari armati di fucile. Eppure tra le tante tecniche di pesca, quella subacquea è l’unica veramente selettiva e quella fisicamente più impegnativa e pericolosa. Secondo te per quale motivo non si riesce a dare a questa disciplina un carattere più nobile, una migliore accettazione sociale?
MV) Il motivo è molto semplice, alla base di questo triste discorso c’è sempre il poco rispetto nei confronti del mare. Inoltre noi pescatori subacquei non siamo in grado di fare gruppo, risultando una categoria debole. Diverso per i cacciatori e i pescatori sportivi, decisamente più organizzati. Per questo motivo veniamo spesso criticati: non siamo in grado di dimostrare quanto possa essere bella, affascinante ed entusiasmante questa splendida disciplina.

PF) ritieni le gare di pesca subacquea siano dannose per l’ambiente marino? ritieni corretta la gestione dei parchi marini all'”italiana”?
MV) Collegandomi al discorso di prima diventa difficile far apprezzare a tutti le gare di pesca, personalmente ritengo che se fatte bene con giuste regole, non comportino grossi danni all’ambiente. Mentre per i parchi marini ho davvero grossi dubbi. Vedo nei parchi marini un grosso business per regioni e province, ma di fatto non tutelano l’ambiente. Spesso, tra i regolamenti,  spiccano delle incongruenze davvero assurde. Secondo me un buon esempio di gestione dei parchi marini lo da la Corsica. Sei mai andato a pescare in Corsica?

PF) No… ti dirò di più, per andare a pesca non mi sono mai allontanato più di 30 chilometri da casa…
MV) Io ci sono stato e posso assicurarti che le autorità locali svolgono davvero un ottimo lavoro: ottimo controllo delle coste; regole giuste e inflessibili; permesso di pesca obbligatorio; rotazione delle aree marine in modo da permettere un buon ripopolamento della fauna ittica.

PF) Secondo te la crisi economica in atto ha colpito anche il settore della pesca in generale, e di quella subacquea in particolare?
MV) Chiaramente la crisi ha colpito anche il nostro settore, in particolare il nostro territorio, il “ Sulcis Iglesiente”. Considera che nel giro di 2 anni hanno chiuso ben 3 fabbriche che davano da lavorare a più di 70000 persone!

PF) L’aver puntato su internet in tempi non sospetti pensi sia stata una scelta vincente e ripagata, o ritieni che le attività commerciali legate alla pesca e alla nautica possano ancora reggere il mercato con lo schema classico negozio/cliente?
MV) Io lavoro su questo settore da circa 20 anni, ho iniziato con mio padre nel 1990 con un piccolo negozio di circa 80 mt quadri, dopo 10 anni di società  ho deciso di staccarmi da lui per poter esprimere al meglio le mie idee. Decisi di aprire un piccolo negozio al porticciolo turistico di Sant’Antioco, dopo circa  1 anno ho aperto un negozio di circa 300 mtq a Carbonia, in seguito ho aumentato la superficie di vendita e il magazzino per un totale di 700 mtq. Oggi ho creato un team di lavoro composto da Emanuela, Giovanni, Gionni e Fabrizio in grado di soddisfare a pieno le  esigenze dei nostri clienti. Nel frattempo avevo iniziato a considerare un altro canale, la vendita on-line…. Ho aperto il primo sito di vendita on-line circa 8 anni fa, quando ancora il web commerce non si conosceva benissimo, o per lo meno non come adesso. Per circa un anno non ho avuto grossi risultati, ma per carattere non mi arrendo facilmente. Di conseguenza mi sono impegnato per capire quali fossero le dinamiche vincenti utili a lavorare in questo mondo. Da allora posso dire di aver portato a casa diverse soddisfazioni professionali, mantenendo sempre ben presente alcuni obbiettivi per me fondamentali: onestà; professionalità; impegno costante per mantenere la fiducia dei nostri clienti. Ritengo che il negozio sia indispensabile, una delle cose che manca alla vendita on-line è proprio il contatto diretto e visivo con il cliente, inoltre la vendita on-line deve essere gestita in modo differente da quella del negozio, per questa ragione negli anni mi sono dovuto strutturare un modo da gestire al meglio queste 2 realtà.

PF) L’eterna diatriba pneumatisti/arbaletari continuerà a vedere gli amanti dei fucili ad elastico in vantaggio ancora per molto tempo?
MV) Io sono un appassionato di fucili arbalete, devo comunque ammettere che negli ultimi 2 anni i fucili oleopneumatici hanno fatto passi da gigante, dai vari kit sottovuoto ai nuovi airbalete, ma ritengo che al momento l’arbalete sia ancora un pelino sopra all’oleopneumatico.

PF) Secondo te quali sono i prodotti più innovativi degli ultimi anni nel settore della pesca subacquea?
MV) Sicuramente i computer subacquei “ per apnea” sono tra i prodotti più innovativi e secondo me utili che questo settore ha tirato fuori negli ultimi anni. Per il resto devo dire che non vedo grandi novità, mi piacerebbe che qualche azienda si impegnasse a realizzare un prodotto che garantisca al subacqueo più sicurezza, io purtroppo ho perso alcuni amici in mare perché entrati in sincope, al momento resta una speranza, chissà….. magari in futuro salterà fuori un salvavita!!.

PF) Cosa tieni in serbo per il futuro? puoi regalare una notizia in anteprima per gli utenti di Pescafacile?
MV) Se tutto va bene entro un anno aprirò un nuovo sito che sarà davvero rivoluzionario, lo potrei definire un E-commerce-Social Network. Io sono del parere che la comunicazione sia alla base di tutto. Spesso i siti internet si limitano a promuovere la vendita di svariati prodotti, ma non danno la possibilità all’utente di confrontarsi con altre persone che magari li hanno già acquistati. Il nuovo sito permetterà all’utente di avere una miglior visione dell’oggetto che intenderà acquistare, oltre a consentire ai vari utenti di diventare amici e conoscersi tra di loro,  come capita su facebook.

Ringrazio Marco Vacca per avermi dato la possibilità di pubblicare questa piacevole intervista. Gli faccio ovviamente gli auguri per il nuovo progetto che di cui ha parlato nell’ultima risposta, oltre a confermargli la mia personale stima (per quello che può valere) per essere riuscito a creare, in Sardegna, uno dei siti di web commerce di maggior successo in Italia.
Considerato che se ne è parlato nel corso dell’intervista, da sardo esprimo la massima solidarietà agli operai che in questi ultimi due anni hanno perso il proprio posto di lavoro a causa del fallimento totale dell’economia industriale sarda, soprattutto nel Sulcis Iglesiente, la provincia nella quale opera e risiede l’attività di Marco Vacca, senza dimenticare gli operai del petrolchimico di Porto Torres, o quelli dell’industria tessile del centro Sardegna.
Con la speranza che i telegiornali nazionali, tra un servizio sui cani obesi e un altro sui gelati alla moda, smettano di “dimenticarsi” della Sardegna.