rollerupSono anni che vedo e provo diversi roller, fucili potenti e performanti anche se molti di loro soffrono di un inguaribile difetto, il tiro basso. In alcuni casi trascurabile in altri invece ne pregiudica le catture più semplici. Probabilmente è per questo motivo che questa variante di fucile ad elastici non si è mai sviluppata come dovrebbe.

Solo di recente ho deciso di approfondire il discorso e dedicarmi allo studio del roller per capire dove nasce e come sia possibile curare questo difetto, ed alla fine con un mix di prove, osservazioni e pazienza ci sono riuscito. Ho trovato la causa del tiro basso e con alcune modifiche ho risolto il problema. Ecco la mia soluzione…

Prima facciamo un passo indietro e cominciamo il discorso da come ci sono arrivato. Ho avuto modo di provare sia i kit costituiti da una testata per fucili commerciali che alcuni roller artigianali. La prima osservazione è che i roller artigianali soffrono meno il difetto, che comunque c’è ma è minimo, ovvero misurabile in pochi centimetri, tanto da riuscire a correggere la mira dopo il primo tiro.

A questo punto mi sono concentrato sulle differenze fra roller commerciali e artigianali. I secondi grazie al massiccio fusto avevano un allestimento più pesante con aste da 7 a 8 millimetri di diametro, invece i commerciali per una questione di assetto non possono reggere molto peso e quindi vengono allestiti con aste di diametro compreso fra 6,5 e 6,75 millimetri. Questa constatazione già mi ha fornito il primo indizio, ossia le aste pesanti sono più precise delle aste leggere.

Ho cercato sui soliti forum, molti parlavano dell’effetto “catapulta” dell’ogiva quando arriva sul rialzo a fine corsa, per cui ho fatto un piccolo esperimento realizzando una doppia ogiva distanziata di qualche centimetro, in questo modo la prima ogiva effettuava lo stop senza influenzare l’asta che era spinta dalla seconda ogiva. Nulla è cambiato, il tiro basso rimane costante, per cui l’effetto catapulta non è il responsabile.

In altre prove ho giocato con l’aletta, sia sopra che sotto e con l’attaco della sagola fino anche a provare un sistema con scorrisagola in stile pneumatico, ma niente di tutto ciò correggeva definitivamente il problema principale. In modo molto creativo alcuni produttori hanno “compensato” il tiro basso cercando di deviarlo verso l’alto, ingegnoso ma per me non è da considerarsi un successo. Lo stesso vale per pulegge, di qualsiasi tipo o diametro non correggono totalmente il difetto.

Un giorno, durante una pescata, ho passato il roller all’amico e gli ho chiesto di sparare mentre io riprendevo la testata da vicino con la mia videocamera tenuta in mano. Ed è stato con questo espediente che ho realizzato il vero responsabile del tiro basso.

Osservando il filmato a singoli fotogrammi mi sono reso conto che la testata subisce una repentina impennata quando l’elastico arriva a fine corsa, esattamente quando l’ogiva è appena salita sul rialzo, fenomeno invisibile a occhio nudo. In questo momento il codolo dell’asta si trova ancora sul fucile, precisamente fra le due pulegge, e riceve uno “schiaffo” dalla testata che fa impennare il codolo e direziona tutta l’asta verso il basso. Questo spiega anche il perché un’asta leggera sia maggiormente influenzabile.

Come eliminare la deviazione? Avendo a disposizione una testata roller in plastica, ho preso un Dremel e qualche lima e ho scavato la testata nello spazio fra le due pulegge e ho accorciato il canale di uscita della testata fino ad arrivare quasi all’albero delle pulegge. In pratica bisogna evitare che la testata tocchi l’asta anche se incliniamo il fucile.

Risultato? Strabiliante, tutti i tiri escono perfettamente rettilinei anche con le aste leggere. Per confermare questa teoria ho effettuato la stessa modifica su un altro roller commerciale che era particolarmente soggetto al tiro basso, ho dovuto tagliare buona parte della testata per avere la stessa modifica, ed anche in questo caso sono riuscito ad avere finalmente il tiro rettilineo.

Grazie a queste modifiche ho rivalutato il roller, riuscendo ad effettuare anche tiri istintivi su piccole prede, la precisione che ho ottenuto è grandiosa e mi fa finalmente apprezzare questo tipo di fucile ad elastici anche nelle versioni più “umane”. Vi posto un video dimostrativo con un roller 80 realizzato da un kit modificato da me con asta da 6,5mm ed elastici da 14mm.

Ho battezzato questa modifica come “RollerUp”, ed è applicabile a qualsiasi roller o kit. Nei fucili in legno il solco è abbastanza facile da realizzare per qualsiasi falegname però bisogna trovare una soluzione alternativa al rialzo metallico, invece nei kit con testata plastica è sufficiente scavare e limare con accortezza fino al risultato ottimale. Purtroppo alcuni modelli di testata vanno necessariamente “operate” fino al taglio completo di un pezzo frontale.

Vi allego un disegnino con la modifica teorica, nulla però vieta l’inventiva personale nella realizzazione di una soluzione alternativa, il concetto è semplice: immaginate quando l’asta sta per uscire dalla testata dove circa gli ultimi 10 cm sono ancora poggiati sul fucile, dovete fare in modo che sollevando di un centimetro circa la testata questa non urti sull’asta. L’unico modo per far ciò è quindi di interrompere il guida-asta qualche centimetro prima delle pulegge e scavare il successivo percorso dell’asta.

roller-up

 

Probabilmente con questo articolo mi tirerò soprà le ire e le calunnie dei produttori, i quali ovviamente dichiareranno che i loro fucili sparano bene e non necessitano di modifiche, il che in molti casi è vero. Infatti alcuni produttori e utenti grazie ad un mix di accorgimenti sono riusciti a rendere il tiro abbastanza preciso e con una deviazione trascurabile, a patto però di non cambiare l’allestimento consigliato di serie.

Comunque sia se volete un roller davvero preciso con qualsiasi allestimento bisogna effetuare la modifica che vi ho suggerito. Sono convinto che nei prossimi mesi alcuni prodotti si adegueranno a questa modifica, che a tutt’oggi nessuno ha fatto ne in un prodotto artigianale ne in uno commerciale.

Avrei potuto tranquillamente “vendermi” lo studio e la modifica a qualche azienda ma chi mi conosce sa che per me la pesca sub è una passione senza scopi di lucro, quindi tutto ciò che ho l’occasione di provare e sperimentare lo condivido gratuitamente con voi lettori. Anzi se qualche produttore trova legittima e interessante la mia variante di roller è invitato a contattarmi per maggiori spiegazioni, l’unica cosa che chiedo in cambio è di non nascondere la paternità dell’applicazione.

Ovviamente prima di scrivere questo articolo ho effettuato decine di prove e su più modelli, inoltre ho condiviso questi test con alcuni amici fidati, in particolare ringrazio Giovanni Metafuni del gruppo  Salento Pescapnea che si è gentilmente offerto di testare tutti i miei roller modificati per una seconda opinione e con cui ha effettuato delle belle catture. Prossimamente, non so quando, realizzerò un roller in legno con la testata “RollerUp”. Ovviamente vi terrò aggiornati.