finalmente la primaveraQuest’anno il mio orologio subacqueo ha rilevato, per la prima volta in inverno, una temperatura dell’acqua nel mese di febbraio di 10°. Si tratta di una temperatura certo non piacevole, che tuttavia sono riuscito a sostenere per circa tre ore di pesca. Penso di avere una buona tolleranza al freddo, anche se le mie apnee risentono notevolmente delle temperature basse. Ovviamente, come tutti credo, preferisco di gran lunga stare al caldo, per questo motivo registro con piacere il lento e costante innalzamento della temperatura dell’acqua, che dalle mie parti è iniziato come al solito nel mese di marzo e che verso aprile si attesterà intorno ai 16°.
Questo un po’ contraddice la teoria generale secondo la quale proprio in marzo e aprile le temperature superficiali raggiungeranno il loro livello più basso. Non so se nel resto d’Italia la situazione sia analoga, tuttavia ho l’impressione che questa credenza derivi, almeno dalle mie parti, dallo sbalzo termico percepito tra temperatura esterna e temperatura dell’acqua. In inverno, pur con una temperatura dell’acqua molto bassa, può capitare di doversi immergere con una temperatura esterna addirittura inferiore, mentre in primavere l’opposto è la regola, con escursioni anche consistenti. Per tali motivi, prima dell’avvento dei computer da polso, le nostre percezioni potevano non corrispondere alla realtà della situazione.

Tra aprile e maggio potremo finalmente smettere di sbattere i denti, mettere da parte sottomuta e bermuda, se si usa la giacca da 7, e concederci spessori inferiori per guanti e calzari. Una buona giacca da 7 in liscio/spaccato o in spaccato/foderato e pantaloni da 5 in spaccato/foderato andranno bene per tutto il periodo. Chi ha una buona tolleranza per le basse temperature può utilizzare anche una giacca da 5, meglio se in liscio spaccato, e in questo caso si può tornare a valutare l’utilizzo di un paio di bermuda o di una sottomuta sottile.

Per guanti e calzari sarebbe bene non scendere ancora al di sotto dei 3 mm.

Riguardo alle tecniche di pesca, in questo periodo continuo a battere il basso e bassissimo fondo, dove provo ad insidiare cefali, spigole tardive e le prime orate interessanti. È proprio in questo periodo infatti, generalmente verso fine aprile, che le orate iniziano a frequentare con una certa costanza le baiette nel sottocosta. Per chi non le disdegna, e io sono tra questi, finalmente si iniziano a vedersi con una certa regolarità gli sciami di grosse salpe.

Prede di dimensioni maggiori possono essere insidiate tra i 5 e i 10 metri. Il dentice soprattutto, in primavera, è solito frequentare quote più “umane”, arrivando a lambire in casi eccezionali anche il bassissimo fondo. Aumenta considerevolmente la presenza di branchi numerosi di ricciolette, barracuda (in attività frenetica all’alba e al tramonto) e, in determinate aree, serra.

Aprile e maggio sono i mesi dei cefalopodi. Certo, non si tratta di una pesca particolarmente divertente o impegnativa, ma ogni volta che mi capita l’occasione seppie e polpi fanno parte del mio carniere. Alcuni purtroppo approfittano della relativa facilità con la quale queste prede si lasciano catturare, e commettono delle vere e proprie stragi. Comportamento sbagliato e da condannare. I cefalopodi possono essere catturati durante tutto l’anno, e riempirsi il freezer in una volta soltanto non ha molto senso, anche perché la legge ci impone di rimanere entro i cinque chili di pescato.

L’arma che ci accompagnerà nelle uscite di aprile, in condizioni meteo marine tranquille, non sarà troppo lunga. Un arbalete da 90 e un pneumatico da 100 possono coprire il 90% delle situazioni. Ovviamente scenderemo di dimensioni in presenza di torbido o nella pesca tra la schiuma. Sugli allestimenti preferisco tenermi abbastanza leggero. Un arbalete 90 doppia gomma da 14, o un 16/17,5 abbastanza tirato e con asta leggera (6,3) rappresenta l’ideale per il pesce bianco, mentre l’asta da 6,5 sarà d’obbligo se si pensa di poter insidiare qualcosa di più consistente.

Il pneumatico può utilizzare un’asta da 6,5 o 6,75, ed è consigliabile non esagerare nella precarica, specie se si utilizza un kit sottovuoto.

Rispetto all’estate e alla primavera inoltrata ho avuto modo di notare, per lo meno qui in Gallura, che le possibilità di effettuare catture sono ben distribuite lungo tutta la giornata. Alba e tramonto saranno sempre gli orari migliori, tuttavia la differenza rispetto alle ore centrali è meno marcata. Anzi, se devo dirla tutta, in aprile e maggio credo di aver effettuato il maggior numero di catture intorno a metà mattinata. Ovviamente non ho una spiegazione per questo, ed è concreta la possibilità che si tratti di banali coincidenze.

Infine, attenzione al meteo. Lo so, in teoria dovremmo andare in contro al bel tempo. Tuttavia, dopo i pessimi febbraio e marzo di questo infausto 2013, non mi aspetto niente di speciale da aprile. Oggi ad esempio (sto scrivendo l’articolo il 6 aprile), qui in Gallura piove e le temperature sono basse. Nelle ultime settimane ci sono stati un bel po’ di giorni di maestrale e qualche forte sciroccata, col risultato che gli amanti del mare forza olio, come il sottoscritto, spesso e volentieri sono rimasti a casa. Al caldo.