L’ispirazione per questo articolo mi è venuta a seguito di un piccolo problema nel quale mi sono imbattuto dopo l’ultima uscita, e che illustrerò più avanti.
Ho sempre utilizzato mute in spaccato/foderato. Comode, calde, resistenti, ma con lo spiacevole difetto di non poter essere indossate “all’asciutto”. Le mute in spaccato interno infatti si incollano letteralmente alla pelle, rendendo impossibile la vestizione.
Numerose sono le “ricette” adottate dai pescatori atte ad agevolare lo scivolamento del neoprene. Nessuna di queste purtroppo è, a mio modo di vedere, esente da difetti. Vediamole di seguito.
La saponata.
È sicuramente il sistema preferito dalla maggior parte dei pescatori. Normalmente si prende una comune bottiglia di plastica da due litri, la si riempe di acqua calda e si aggiunge un po’ di sapone. Nessuno però ci impedisce di abbondare. Io ad esempio uso uno o due bidoncini da quattro litri, conservati dentro una borsa frigo per il mare, la stessa che uso dopo per riporre il pescato (i ghiaccioli li metto in una borsa piccola per lattine). Con tale quantità di acqua è facile farsi una sorta di doccia dopo la pescata, utile soprattuto d’estate se si rimane in spiaggia, o ancora meglio d’inverno: in questo caso potersi versare acqua calda dentro la muta subito dopo la pescata è una vera e propria goduria (i più megalomani si sono attrezzati con una doccetta da campeggio da collegare all’accendi sigari).
La quantità esatta di sapone è, grossomodo, di due “dosi” per litro d’acqua, se si utilizzano i saponi liquidi con dispencer. Io utilizzo normalmente un sapone liquido neutro per bambini, di buona marca. Prima dell’ultima uscita tuttavia mi sono ritrovato senza questo “prezioso” ingrediente, e di conseguenza ho utilizzato un normale sapone per lavare le mani. Risultato: una vera e propria bruciatura (probabilmente una dermatite) larga cinque centimetri e lunga più di venti lungo il fianco destro, che a distanza di cinque giorni continua a darmi prurito e fastidio. Lo stesso tipo di problema si è verificato in altre parti piccole parti del corpo, soprattutto dietro le ginocchia e sulle natiche. Morale della favola: mai usare saponi aggressivi o bagno schiuma per fare la saponata. Vanno bene invece, come detto, quelli per bambini (specie se privi di coloranti) , quelli per l’igiene intima e alcuni sciampo molto delicati. Non si può escludere infine che le sostanze disciolte nei saponi, anche se per bambini, a lungo andare non possano creare problemi, anche gravi, alla pelle.
I Gel.
Esistono dei gel specifici, commercializzati da importanti aziende del nostro settore, che rendono la vestizione confortevole, assorbono parte dei cattivi odori, sono idrosolubili e si “asciugano” poco dopo aver indossato la muta. Sarebbero perfetti, se non fosse per un difetto di non poco conto: costano troppo.
Una confezione da 250 ml è infatti sufficiente, per mia esperienza, per due massimo tre vestizioni. E visto che costa dai sette ai dieci euro il suo utilizzo risulta decisamente antieconomico.
Gli olii.
Alcuni pescatori utilizzano un olio idratante per le pelli dei neonati (il più gettonato è l’olio Johnson). In base alla mia esperienza sconsiglio vivamente questo tipo di prodotti. A lungo andare le cellule di neoprene si “impregnano” di olio, il che comporta l’emissione di odori sgradevoli, impossibili da debellare. Ho dovuto buttare un paio di pantaloni per questo motivo. In più l’olio impedisce o quantomeno ostacola pesantemente l’applicazione di neoprene liquido in caso di riparazioni. Infine, l’olio non fa aderire la muta alla pelle, anche se ho avuto la sensazione di un maggior comfort termico.
Le creme.
E’ un sistema poco utilizzato. Dà il meglio di se in combinazione con l’acqua calda. La crema deve essere la classica crema per il corpo, ipoallergenica, possibilmente per bambini. Ci si spalma la crema addosso, si mette l’acqua calda nella muta e si procede con la vestizione. Come sistema rappresenta una via di mezzo tra la saponata e gli olii. Rispetto alla saponata è meno efficace nella vestizione, ma come per l’olio non dovrebbe far male alla pelle (le creme sono fatte apposta per essere assorbite). A lungo andare, in tempi più dilatati, anche la crema finisce per far puzzare la muta.
Il borotalco.
E’ l’unico sistema che non ho mai utilizzato, ma a quanto ne so è maggiormente efficace nelle mute in spalmato. Ho la sensazione che impastandosi con l’acqua possa dar fastidio durante la pescata o in fase di svestizione. E’ tuttavia l’unico sistema che funziona all’asciutto, anche se immagino sia poco efficace.
I peli…
Noi sardi ne siamo abbondantemente dotati (non sghignazzate, sapete bene che mi riferisco esclusivamente ai peli). Come disse la celebre cabarettista Geppy Cucciari: “Non siamo noi sardi ad avere molti peli, sono loro ad avere noi!”. I peli infatti danno non poco fastidio nella vestizione della muta, mentre su una pelle depilata il neoprene scivola alla perfezione. Per chi se la sente non resta che la rasatura. Certo bisogna avere un fisico decente, altrimenti la figura, specie in spiaggia, non è delle migliori. Ci sarebbe anche una sorta di soluzione di compromesso. Con l’apposita macchinetta per tagliare i capelli si può dare almeno una sfoltita ai peli del petto. Se non altro in questo modo si evitano gli aloni di sudore in mezzo ai pettorali, poco piacevoli da vedere nelle magliette o nelle camice indossate d’estate.
Fine della rassegna. Fin qui ho esposto i sistemi che conosco, ma vi invito a proseguire l’articolo con i vostri commenti. Magari salta fuori un metodo fenomenale di cui nessuno è al corrente. Ovviamente la digressione sui peli l’ho messa lì per fare un po’ di umorismo di bassa leva… più o meno 🙂
Related posts
61 Comments
Lascia un commento Annulla risposta
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Ciao Ivan,hai ragione sui saponi,io usavo un detergente intimo,dopo aver sofferto di eczema per aver usato la saponaria(che è come il borotalco) con mute in spalmato,lo spalmato non sembra ma è leggermente abrasivo;ora uso felicemente il gel che,è vero che costa,ma ho già fatto 6/7 uscite e sono solo a metà,tenendo conto che uso foderato/spaccato,quindi non ho bisogno di liquidi per la svestizione;mi è capitato le prime volte che ho usato il gel,che lo preparassi il giorno prima e il giorno dopo non servisse più a nulla,credevo fosse una bufala,invece il negoziante mi ha spiegato che va preparato al momento,infatti mi trovo benissimo anzi,dovrei trovare il modo di dosarlo con un misurino,così non tenderei ad abbondare,ne uso normalmente mezzo dito in una bottiglietta da mezzo litro e me ne avanza,parecchio,dovrei ridurre ancora.Un mio amico che si definisce “implume” d’inverno va benissimo con la saponario,che è meglio del borotalco,anche con lo spaccato,con i peli,autoctoni e non,non è consigliabile.
non sono Ivan… 🙂
Oops!!Galeotta fu l’ora tarda e la bonarda
Diciamo che il Gel mi piace molto di più se usato puro, senza acqua. Ma in questo modo bisogna usarne tanto, il che lo rende antieconomico.
Ciao Ivan, io invece al contrario di quanto detto in questa discussione non ho mai avuto problemi nell’indossare la muta in spaccato e non ho mai usato creme e saponi vari, in quanto d’estate la bagno direttamente con l’acqua di mare e scivola che è un piacere, mentre d’inverno la indosso direttamente nel bagno di casa con l’acqua calda del rubinetto, premetto che ho usato, nei miei 30 anni passati di pescasub, tantissimi tipi di mute e ho usato con successo sempre lo stesso sistema, chiaramente se la mia battuta di pesca invernale non inizia da terra ma dal gommone, mi basta solo una bottiglia di semplice acqua calda che verso all’interno della muta prima di indossarla e il gioco è fatto……
P.S.: devo precisare che per fortuna non sono molto peloso e sicuramente questo fatto agevola la vestizione, ma credo anche che se il neoprene della muta è buono e abbastanza morbido, scivola bene anche con la sola acqua senza bisogno di altro.
Idem… 🙂
Li ho fuorviati,pardon
L’articolo è stato scritto da Mytom, comunque voglio dare la mia ricetta alla preparazione di quello che un mio carissimo amico, michele, chiama scherzando il “bisborrato”.
Il contenitore è la classica bottiglia d’acqua che io riempio fino a circa 3/4 di acqua calda e aggiungo circa due cucchiai di sapone.
Il materiale lo recupero dai prodotti di discount che costano circa la metà di quelli di marca e te ne danno di più.
Il mio bisborrato è composto da un mix equo di due prodotti: shampoo per bambini e bagnoschiuma neutro (quello consigliato alle donne). Secondo me questa è la miscela perfetta perchè sono innocui per la pelle e messi insieme molto “scivolosi”.
Comunque la scelta all’acquisto cade sui quelli che fanno più schiuma, per esempio lo shampoo famoso (il johnson) non va bene, poca schiuma, meglio quello del discount.
Con la mia bottiglia riesco a usare metà per la vestizione e metà per una rapida lavatina dopo aver tolto la muta.
Certo che il nome fa un po’ senso…
Io coi saponi per bambini, qualunque essi siano, mi trovo bene. Magari la muta scivola un po’ meno, ma ho più o meno la garanzia di una minore tossicità (idem con i prodotti per l’igiene intima).
Però il gel mi intriga troppo. Quando l’ho usato mi è piaciuto più di ogni altra cosa. Devo trovare qualcosa di equivalente a prezzi contenuti.
Magari si potrebbe “allungare” il gel con la saponata per avere un effetto intermedio.
ci devo provare!
Stesso esperimento che ho intenzione di fare anch’io. Vedremo.
Essendo leggermente ingrassato la muta preferita m’è diventata piccola! Quest’anno ho intenzione di provare un gel usato dagli ecografisti, quello che ho qui davanti lo comprai anni fa per aumentare il contatto tra le placchette di un elettrostimolatore che mi ero autocostruito e la pelle, si chiama BRYGEL ULTRASOUND, l’etichetta recita:”Idrosolubile,senza sale,ipoallergenico.non unge non macchia, non contiene sostanze abrasive,uso esterno”
è un flacone da 260 ml. con beccuccio.Chissà forse potrebbe andare!?.E’ made in the republic of San Marino da Brymore s.a.
…gli olii per il sesso?… 😉
Complimenti a Mytom per l’articolo! Proprio recentemente, ho avuto una dermatosi da contatto (il giorno dopo che ero andato a pescare…). Sono dovuto andare dal dermatologo…ero rovinato con foruncoli allucinanti nel torace, schiena, braccia,gambe fino alle caviglie…ragazzi,non vi dico quello che ho passato. Premetto che ho la pelle delicata e ho sempre usato prodotti super-neutri per bambini e neonati. Questa volta non so che cosa è successo!?! Ora non vi nascondo che ho timore che questa dermatosi si possa ripresentare…una volta avevo provato come ha fatto Marcello,cioè solo con l’acqua, ma la muta si bloccava…Boh?!? Pure io non sò che fare…
Vi racconto un episodio riferito dal mio negoziante:un suo cliente,andato a pescare in Francia,ha tenuto per lungo periodo sempre la stessa acqua per la muta nella sua bottiglia,consumandone poca e rabboccandola,si parla di acqua di rubinetto,forse di cisterna;risultato dermatite batterica,muta impestata e buttata via.
Ora,non so ancora di che batterio o fungo si trattasse nè tutti i particolari precisi,sono sicuro della fonte,penso che un bel giro della muta col napisan sarebbe consigliabile ogni tanto,trattamento comunque utile quando si fa “rimessaggio” della muta a fine stagione,non è dannoso gran che per quanto ne so e se si hanno dubbi come per Fabio meglio disinfettarla a lungo e,in ogni caso,prima di riprovarci se son presenti foruncoli prima guarire poi pescare per non infiammarli e/o creare ferite lunghe da guarire;poi potrebbe anche essere colpa di qualche porcheria in mare,se incrociamo qualche residuo di fogna o di lavaggio sentine(c’è stato un episodio di contagio collettivo di bagnanti sullo Ionio e da depuratore rotto in Abruzzo nell’estate 2010)e ne rimane un minimo nella muta e prolifera anche dopo un lavaggio magari non accurato,lo spaccato diventa un brodo di fermentazione,cosa che già è normalmente,il sapone è un antibatterico,occorre tenerne conto,sarei curioso di sapere se lo è anche il gel.
Cambiando discorso aggiungo che anche il latte e la crema corpo,contenendo più o meno tutti vaselina e danno quindi lo stesso problema di difficoltà di riparazione del neoprene,confermato dal mio spacciamute Scelfo/Tecnoblù,lui usa una emulsione di acqua e latte corpo,ma poi se le aggiusta come gli pare le mute,lui!!
Gioacchino, sai che mi hai illuminato una lampadina?!? Ti premetto che, come giustamente suggerisci, la muta la lavo da anni ogni volta col napisan, però, anche io avevo l’acqua (di rubinetto)già miscelata con il bagno-doccia (per bambini) nella bottiglia da almeno una settimana…L’avevo preparata perchè dovevo andare a pesca, ma poi, per una serie di imprevisti ho dovuto rimandare…coincidono troppe cose con quello che ci hai raccontato…ora, è una coincidenza o,effettivamente, è sbagliato tenere a lungo l’acqua nella bottiglia? Io, invece, del contagio ai bagnanti, ero a conoscenza che era successo nel palermitano e trapanese (Tirreno). Io pesco nello Ionio, ma qui,nella mia zona, non mi risulta di persone contagiate…In ogni caso ti ringrazio del tuo intervento! Vediamo di evitare ste cose!!!
Come ho scritto nell’articolo, a me è capitato che un pantalone, nel periodo in cui usavo l’olio Johnson, non ne volesse più sapere di smettere di puzzare e procurarmi prurito, anche intenso. Non c’è stato verso. Ho provato il napisan, lo sgrassatore, la lavatrice…
Niente di niente. Pantaloni buttati.
Pantaloni puzzolenti e non va via?
Prima operazione lavaggio a mano con amuchina (abbondate), lasciatelo a bagno mezza giornata, teneteli appesi in luogo asciutto (magari nei paraggi di un termosifone) ad una sedia (o gruccia) per molto tempo, intendo giorni o anche settimane, questo per far “svaporare” un po’ di puzza. Seconda operazione, prendeteli e chiudeteli in una busta stagna, a questo punto riponeteli in congelatore e lasciateli per minimo tre giorni, in questo modo qualunque forma di vita viene disgregata. Dopo un giorno di scongelamento all’asciutto, rilavateli con l’amuchina e ammorbidente per capi delicati. A questo punto dovrebbe essere ritornato nelle normali condizioni olfattive.
Se poi vi rendete conto che le micro bolle del neoprene sono ormai sature, allora è da buttare.
Caro Ivan,
Intanto grazie infinite a tutti per la gentilezza con cui mettete a disposizione tutta la vostra esperienza. Per me (22 anni di amore per il mare ma solo 3 da pescatore) siete stati fonte di motivazione, curiosià e moooolto aiuto. In questo frangente sento finalmente di poter essere di qualche aiuto e quindi butto giù due righe.
Ti invierò per mail quando prima qualche riga che se riterrai utile pubblicare sarò felice di averti fornito. (Studio medicina e sono indirizzato a Medicina del Mare).
Ciao, ti rispondo io anche a nome di Ivan. Ti ringrazio per i complimenti, davvero graditi. E ti ringrazio anche per il tuo eventuale contributo. Approfitto nel frattempo per porti una domanda: mi sembra improbabile che i gel per la vestizione della muta siano stati sviluppati appositamente per quello scopo. Secondo te esiste qualche altro prodotto (penso ai gel ospedalieri) che presentino la stessa identica composizione chimica?
grazie busca.
Visto che per buttati intendo non nella spazzatura, ma nell’angolo più recondito della mia cantina, proverò a recuperarli e a provare l’operazione disperata…
Il problema di (sospetto)lavaggio sentine era avvenuto in una zona in cui era compresa Gallipoli,dove miei amici hanno una roulotte fissa tutto l’anno,una delle conseguenze è stata una rinite cronica da un cosococco(non oso specificare perchè c’è un medico…)tenace e resistente a tutte le cure,per ciò che rigurda il depuratore rotto,era a Villarosa di Martinsicuro,quell’anno per fortuna non ero lì,dei miei parenti hanno avuto enteriti a gogò insieme a un buon numero di bagnanti,in pieno ferragosto
Il congelamento è una bella idea,non avrei osato pensare all’amuchina,temendo l’immediata distruzione della muta,ma avendo anch’io qualche puzzola di neoprene con femmina che arriccia il naso al sentore non proprio di chanel,mi toccherà pensare out of the box come ha fatto Ivan.
Per Fabio,se metti acqua di rubinetto in una bottiglia di plastica,poi la tieni vuota e chiusa,ti accorgerai,soprattutto d’estate che puzzerà,come minimo sul collo,non parliamo poi se conteneva integratori,come maltodestrine,poi se ci sono circostanze”aggravanti”,un po’ di sfiga come condimento e la frittata è fatta,è ora di cena,ciao
non so se l’amuchina alla lunga crea problemi, la uso poco, ogni 4 o 5 pescate, per il resto solo acqua.
Il mio trucco principale è semplice, tengo la muta sempre stesa in veranda all’aperto ma al riparo dal sole, cioè tutta la settimana fino alla pescata successiva, la entro in casa solo il venerdì sera per non farli prendere l’umidità della notte e averla perfetta per il giorno successivo. Sicruamente questo contribuisce molto a non farla puzzare.
io ho un trucco tanto semplice quanto efficace…porto sempre la boccia di plastica con acqua calda e due spruzzate di sapone per bambini e una volta indossata la muta faccio entrare acqua calda senza sapone che ho portato in una tanica a parte a litri dal collo, nelle maniche e nei pantaloni.
L’ acqua “pulita” si porta via il sapone e non ho mai avuto problemi alla pelle anche dopo pescate di 4 ore, unico problemino bisogna impegnarsi a far uscire in po’ d’acqua che si accumula spesso sotto le ascelle o nelle caviglie ma ne vale veramente la pena.
Mi sembra una buona idea.
non ho letto i vostri commenti, quindi scusate se ripeto qualcosa gia detta.
io evito i saponi perchè spesso urinando nella muta durante la pescata,si crea una miscela davvero acida a tutte spese della pelle. preferisco una crema corpo spalmata sulla pelle prima di indossare la muta inumidita internamente con acqua calda in inverno. in estate invece mi vesto in acqua e mi basta bagnare muta e gambe con acqua marina senza additivi.
la crema corpo a differenza dei saponi idrata la pelle anzicchè farla seccare, è idrosolubile (almeno quella che uso io) quindi non rimane comunque a contatto con la pelle troppo a lungo.
quando usavo saponi, in seguito agli inconvenienti che ho prima detto, durante la svestizione i pantaloni odoravano di candeggina, e dopo ogni pescata avevo prurito alle gambe.
il gel non l’ho provato onestamente, ma bisogna vedere se c’è qualche sostanza reagente con l’urina. alcune creme corpo che ho individuato non possiedono alcuna sostanza che reagisce o aumenta le proprietà acide di questo liquido corporeo fastidioso(non so se posso elencare le marche ed i modelli, quindi non lo faccio). ma dopotutto un pisciarino risolverebbe ogni problema.
Devi fare i nomi per forza…
🙂
Magari anche quali sono le sostanze che,a contatto dell’urina,la rendono più acida,così da sapere da cosa guardarsi e,visto che sembri edotto,quali sono le sostanze dell’urina che reagiscono così maleducatamente con esse da crearmi il vuoto intorno!
Anche io usa la classica saponata con acqua calda e shampoo per capelli.
Non ho mai utilizzato il detergente intimo che mi sembra interessante.
Sicuramente da evitare sapone per le mani e bagno schiuma che hanno un ph aggressivo per la pelle 😉
@ivan e gioacchino
allora le creme che uso sono leocrema blu e nivea.
le sostanze reagenti le ho fatte studiare dal mio coinquilino che è un biologo, non appena si libera dagli impegni me li elenca perchè non si ricorda. vi riferirò.
usate il gel base acqua quello per gli ultra suoni non e abrasivo inodore e totalmente uguale al gel di una famosa marca con differenza di prezzo io lo compro 1.60 contro i 7.50 che ve ne pare stessi grammi
Avevo il sospetto, ma un tecnico che di mestiere lavora con apparecchi elettromedicali mi ha detto che risulta più colloso. Tu hai la certezza che la formulazione sia la stessa o si tratta di una sensazione in base all’aspetto?
Del gel per elettro stimolatori sportivi invece, che mi dite?
parlate del mezzo di contrasto per le ecografie per caso? attenti che c’è chi è allergico!
No, del gel.
Nel frattempo ho scoperto che la dermatite me la causa il neoprene liquido technisub usato per ripassare gli incollaggi in alcuni punti dei pantaloni della muta. Lo sfogo ha addirittura la stessa “forma” della striscia di neoprene liquido. Il fatto è che per un bel po’ di tempo non ho avuto problemi, che poi si sono presentati da quell’unica volta che ho usato il sapone per lavare le mani al posto di quello delicato per bambini. Deve essersi innescato qualche processo chimico, credo.
Se hai usato un sapone aggressivo la pelle è rimasta senza lo strato idrolipidico di difesa e forse è stata anche esfoliata e abrasa,il contatto con qualche sostanza o residuo di solvente può aver fatto il resto,d’altronde c’è chi mette della vaselina dove c’è pelle più delicata e maggiormente soggetta a sfregamento come il cavo popliteo,dietro il ginocchio,prova a far così,altrimenti passa a Svelto al limone verde e non avrai più problemi,mai più….
Si, mi si è esfoliata la pelle (si è fatta a squame, che poi si sono sbriciolate tipo forfora).
“Svelto” lo devo passare negli incollaggi che mi danno problemi?
E mi prendi pure sul serio?scherzavo,con Svelto non avresti più una pelle di cui preoccuparti;a parte gli scherzi il sapone lavamani è troppo sgrassante,peggio dello shampoo,il neoprene liquido se è quel filo sottile “di serie” in quella condizione di pelle potrebbe tagliarti come una sega da traforo,se si tratta di una superfice più larga è come passarti la gomma per cancellare,fai uno scrab di ore,anche se sembra liscio,come sai il neoprene liquido fa molto attrito visto che lo si mette anche sul palmo dei guanti per fare grip;usa vaselina sui punti irritabili,prova a coprire con del cotone il neoprene o la pelle,come ti viene più comodo nella vestizione e continua a utilizzare una crema grassa,meglio se dermatologicamente attiva sulle zone colpite,devono ricostruirsi perchè comunque devono fare i conti con l’acqua di mare,il movimento che allunga e accorcia la pelle e,anche senza abrasione,la pressione della muta;fosse il ginocchio,che è uno dei più frequenti,se hai un calzino sottile di cotone,togliendo il piede e tenendo la parte della caviglia potresti vedere se puoi inguainare il ginocchio senza stringerlo troppo,poi mettere la muta con gesti tipo calze femminili,so sexy,ciao
Ti potessero… 🙂
Mi sembrava strano, ma pensavo mi stessi rivelando un metodo per staccare chissà quale residuo incollato nel neoprene liquido.
Puoi usare la vaselina abbondante poi sopra mettere del cotone che resterà adeso,naturalmente la maschera meglio sputacchiarla e passarci il dito prima di fare questa operazione,altrimenti se la sporchi di vaselina lo Svelto occorrerà per pulirla
Domanda… ma gli oli specifici come vanno??? dicono un tappo per litro di acqua…
In conclusione qul’è il metodo che soddisfando tutti i requisiti è migliore per la vestizione???
ora sto usando prodotti per bambini ancora meno aggressivi, che a quanto pare non contengono saponi. Anche un prodotto per la doccia della neutrogena sembra molto buono.
ho fatto il sub da l’eta di 14 anni ne o 66 ma dal 2008 ho smesso perche’ la verita non la dice nessuno neanche i dottori clhe vi visitano il prche’ lo dice la con parola stessa dermatite da contatto le mute sono neoprene normali ebifoderate ma in quella immondizia che noi indossiamo sono gonfiate co
n il benzelene ed il calore che emanano proviene dalla formalina e non vi dico il resto di cosa provocano per il momento vi lascio +++++++
Grazie per la testimonianza. In concreto, a parte le dermatiti, hai avuto problemi più seri?
ho usato mute da9 mm e tute ha stagno’tutte fatte su misura fin quandoil 2008 sono cominciati iguai hofatto 8 ricoveri sin quando sono andato da un buon dermatologo a brindisi edho fatto anche itest contro i tumori ‘sembrava che avessi una febre da cavallo’ ed invece era il contatto che o avuto oh avuto il collo che appendeva con delle grosse piaghe tutto il corpo pieno di frungoletti rossi che diventavano neri e chiazze rosse sin quando il mare lo vedo ma non m’imergho piu’ poi ci sono le mani che sono rimaste gonfi come e questo dipende da tutto cio che tocchiamo in acqua che in parte contengono sostanze allergiche e cè anche l’ipordemia del caldo e del freddo e le mani rimangono sempre gonfie tuttora ma tuttora ho raccolto tante di quella documeti ci sono test cntro i mastici che altamenti calcerogini e non vi dico cosa provocano se no non andate piu a mare e poi te ne v0glio dire un altra se il nostro corpo mantiene il calore a 21 gradi ,il mastice a 35g emana con acqua o l’asciutto e calcerogeno pensa un po’che stando per 5–6 ore al giorno per tutto l’anno senza perdere una giornata quanta roba calgerogena ho assorbito se chiudendo la cerniera della stagna arriva a 65g per il momento mi fermo perche’ per me scrivere e pesate vi saluto peppe
Quindi se ho capito bene hai avuto una tremenda reazione allergica a dei componenti chimici delle mute che hai indossato, è iniziata nel 2008 oppure hai avuto avvisaglie anche prima? È cominciato quando hai messo una muta nuova, di una marca precisa o con una che già stavi usando? In quest’ultimo caso sarebbe stato un problema di saturazione di allergeni per l’esposizione continua, hai sentito di altri casi simili al tuo?
Non vorrei esserti parso un po’ riduttivo perla tua situazione definendola semplicemente una potente allergia, certo che la tua esposizione è stata massiccia, da quello che scrivi facevi il sub professionista? Se le componenti delle mute sono così nocive, potrebbero dare luogo anche a sintomi e problemi che ci possono sembrare trascurabili, magari solo dovuti alla fatica mentre invece è una reazione del corpo, che sia sulla pelle o internamente, stanchezza, fatica lunga da smaltire, ciao. G
MI DISPIACE CONTRADDIRTI SULLA FATICA AI LETTO UNA SCHEDA TECNICA DEI MATERIALI COMPONENTI DI MASTICI E NEOPRENE.SE TI SERVE TE LA SPEDISCO. NEL TEMPO LAVORATIVO OGNI ANNO HO CONSUMATO UNA MUTA E OGNI TRE ANNI UNA STAGNO.
IL LAVORO NON MI A MAI SPAVENTATO MA OGGI NE HO PAGATO LE CONSEGUENZA
Non mi sembra tu mi stia contraddicendo, io parlo di sintomi lievi che potremmo accusare tutti e che possono passare inosservati perché non abbiamo utilizzato le mute quanto te, io ho 61 anni e vivo a Milano, chiaramente non ho utilizzato le mute quanto te, anche se vado in mare dal ’74, una muta mi durava 3 anni, anche di più col superelastico, e quindi è comunque importante per tutti sapere cosa utilizziamo; la tua esposizione ai veleni è stata massiccia ed è durata decenni, poi se ci sono sensibilita individuali che hanno moltiplicato questo effetto peggio ancora, se hai delle informazioni qui è il posto giusto per condividerle,se preferisci mettile sul blog o mandale a Tommaso che ci pensa lui a postarle, ciao
gioacchino non riesco a mandare le schede tecniche-
io ho gia’ scritto al giornale pesca sub ma non ho mai avuto risposta nel 2008
Salve IVAN, oggi ho provato ad indossare la Seac Python 5 mm con il seguente prodotto e modalità e devo dire che è andata alla grande.
La Muta l’ho prima bagnata con semplice acqua, il sapone (in piccolissima quantità) l’ho messo sul palmo della mano bagnata, ho fatto la schiuma e me lo sono steso addosso su gambe, braccia e busto. La muta è entrata subito e di prodotto ne ho usato pochissimo. Se qualcuno vuole provare, ho usato BAGNO CREMA SUPERIDRATANTE WHITE AL LATTE DI RISO. E’ un prodotto VENUS che si trova ovunque (ph fisiologico) e costa poco.
Anche questo mi sembra un buon metodo.
Chiedo Scusa….Tommaso. L’errore è dovuto al fatto che ho letto molte volte gli articoli di Ivan sull’allestimento degli arbalete e ormai associo la pagina al suo nome in automatico. Scusa ancora 🙂
non ti preoccupare 😉
Salve, ho letto con interesse tutti i commenti e mi chiedevo se qualcuno di voi avesse mai provato ad usare bicarbonato di sodio al posto del borotalco.. In grandi quantità se miscelato con acqua diventa piuttosto scivoloso, (io lo uso per lavare i capelli lunghi, seguito da aceto come balsamo) a differenza di altri prodotti il bicarbonato ha proprietà purificanti, magari invece di procurare una dermatite la risolve..
Mai provato, ma più che scivoloso mi sembra abrasivo. E poi, benché purificante, non so se a lungo tempo a contatto con la pelle non possa creare problemi diversi.
Di sicuro è un po’ sgrassante in quanto basico, forse non farà danno quanto il sapone, deve diluirsi completamente al momento dell’uso, bisogna vedere se la diluizione è tale da non creare problemi e se è abbastanza scivoloso, però, andando fuori tema, come li lavi i capelli? Sembra interessante!
Esattamente intendevo diluito con acqua infatti.. I capelli per rispondere a Gioacchino li lavo facendo una mistura di bicarbonato e acqua, quel tanto da raggiungere una densità non troppo saponata 2/3 cucchiai in ca 1lt. d’acqua, metto tutto in uno spruzzino che poi uso per darlo sui capelli (un po’ come si fa con le piante), non lo uso tutto, ne spruzzo abbastanza da sentire i capelli scivolosi, friziono la testa con le mani come farei con un normale shampoo e risciacquo, poi uso un’altro spruzzino con aceto come balsamo lasciandolo agire per 5 o più minuti e risciacquo..
Con la mia ragazza spendevamo una fortuna per comprare shampoo biologici che non facessero male al capello, lo nutrissero etc. con questo metodo ci troviamo molto bene, per il momento non ho trovato controindicazioni..
Lo proverò a breve con la muta vi farò sapere..
PS Dimenticavo.. Cosa molto importante l’aceto dev’essere di mele..
Bè, evidentemente una delle tante proprietà dell’aceto di mele; tornando alle mute facci sapere, il bicarbonato in polvere è abrasivo, usato anche dai dentisti per togliere il tartaro, ma sciolto completamente in acqua ovviamente non lo é e, di sicuro, non lascerebbe residui sul corpo, resta da vedere se è abbastanza scivoloso e l’effetto sulla pelle, che però non credo sia peggiore di urina e/o detergenti di vario tipo, io uso il detergente intimo Roberts e…mi vergogno molto, volevo usare qualcosa tipo per l’uomo che non deve chiedere mai ma non c’era, pare che solo le donne si facciano il bidè e, in ogni caso, poi puzzo comunque di cane morto, per quello sono benvenute altre soluzioni, in mancanza di docce mi sono dotato di deodorante e acqua di colonia da strofinarmi addosso con una manopola, unico vantaggio come ho già accennato è che si libera subito il posto più appartato quando entro nelle trattorie dopo la pesca.