In alcune occasioni, vi siete mai chiesti come sia possibile che un fucile ottimo e allestito a dovere vi faccia sbagliare tanti tiri? Fino a poco tempo fa per me era un mistero, ma la cosa che mi fa più rabbia è che l’inconveniente accade proprio con i fucili più prestigiosi, tuttavia è solo un caso. A questo punto ho deciso di studiare il fenomeno, grazie anche all’arsenale che nel corso degli anni sono riuscito a racimolare.
La prova è stata molto semplice, ho preso due fucili di uguale lunghezza ma di marca e modello diversi, con uno di questi centro 9 su 10 tiri con l’altro invece a malapena 5 su 10, ho quindi usato la medesima asta ed elastici provando a pescare prima con uno e poi con l’altro.
I primi tiri sono stati effettuati su bersagli inermi, non ho usato il classico polistirolo ancorato come si vede in tanti video di prove, invece ho copiato la tecnica di un famoso produttore che prende un riccio lo lancia a circa 2/3 metri di distanza e prova colpirlo mentre cade lentamente sul fondo, diciamo che ho usato un piccolo bersaglio e per di più in movimento. Strano a dirsi ma con entrambi i fucili riuscivo a centrarlo o quasi, cioè non ho notato differenze di precisione. Invece all’atto pratico, la pesca, le differenze erano notevolissime.
Ad un certo punto è accaduto il fatto che mi ha aperto la mente sul problema, ero all’aspetto con il fucile che mi causava le padellate (un modello di assoluto prestigio e valore), si avvicina una mormora, tanto quasi da baciarmi la punta dell’asta, sparo e non la prendo, però questa volta invece di tenere a fuoco con lo sguardo la preda mi ero concentrato sulla punta dell’asta e ho notato che nell’istante di premere il grilletto ho causato un involontario impennamento del fucile. In pratica con questo fucile ogni volta sparavo muovevo il polso di pochi millimetri, che sulla punta dell’asta si trasformano in centimetri. Ecco perchè!!
Così ho analizzato tutto il sitema di presa, impugnatura e grilletto, cercando di capire le differenze fra i due fucili. Oltre ad avere sensibilità e corsa diversa, il fattore che nel mio caso è più incidente è la distanza fra grilletto e impugnatura, nel fucile con cui sono più micidiale il grilletto è arretrato quindi ho l’indice già piegato e pronto, invece nel fucile disgraziato il grilletto capita a metà della prima falange per cui al momento dello sparo sono involontariamente portato a muovere il polso per avvicinare l’indice.
Diciamo che se usassi esclusivamente questo arbalete con il tempo ci farei l’abitudine, ma in realtà cambio fucile spesso in base al luogo o al periodo.
Con questi presupposti ho analizzato tutto l’arsenale e ho infatti riscontrato che i fucili apparentemente meno precisi corrispondono a quelli che non impugno con naturalezza, o che hanno una corsa del grilletto troppo lunga. Scoperto questo piccolo ma importante dettaglio ora devo esaminare caso per caso il parco armi e valutare se ci sono i margini per intervenire con delle modifiche personali all’impugnatura o al grilletto.
Con questo non va castigato il produttore, perchè ogni utente ha le proprie particolarità fisiche, le nostre mani possono essere grandi, piccole, lunghe e corte, e i costruttori cercano di immettere sul mercato sempre una soluzione intermedia e fruibile ad ampio raggio. Siamo noi che al momento dell’acquisto dobbiamo prestare attenzione, scegliere oltre alla qualità e prezzo del fucile anche quello più comodo e funzionale per la nostra mano.
Di recente infatti molte aziende stanno realizzando fucili con il grilletto regolabile, che è un ottima soluzione, quindi facciamo attenzione e ricordiamoci anche che le prove vanno fatte con i guanti. Stiamo anche attenti ai meccanismi di scatto, potrebbero essere duri se vengono sottoposti ad un carico eccessivo, finendo quindi per farci sbagliare al momento del bisogno.
Related posts
14 Comments
Lascia un commento Annulla risposta
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Hai ragione Ivan! Per questo il 90% dei miei fucili sia oleo che arba, hanno tutti la stessa impugnatura e lo stesso grilletto (con l’identica sensibilità di sgancio e posizione dell’indice). In pratica, pur alternando diverse lunghezze, è come se avessi sempre lo stesso fucile. E, secondo me, questa prerogativa è fondamentale…
Ci sono diversi stili di pesca, io sono poco istintivo e molto riflessivo, quindi spesso scocco il tiro in ritardo.
Per questo ho bisogno di fucili con la corsa del grilletto cortissima, altrimenti padello tutto.
Anch’io: il tiro istintivo proprio non riesco a impararlo (immagino per la scarsa frequenza delle mie uscite)
Secondo me è una questione di carattere, il tiro istintivo ce l’hai oppure no.
Io no, infatti l’inverno è vero che prendo sempre una o due spigole, ma tante altre le perdo perchè scattano veloci improvvisamente da dietro l’angolo senza darmi il tempo di ragionare.
è fuori discussione che utilizzare armi della stessa azienda e quindi con le stesse caratteristiche di impugnatura risolve molto in fase di pesca….. l’abitudine all’arma è il primo fattore!!!! non per niente chi come me ha un buon feeling con le sue armi non le cambia più!!!!!!! sparo ormai con gli stessi fucili da circa 10 anni, forse di più e dal 75 al 115 sono tutti della stessa azienda……
nota particolare:
ho una mano molto grande….. tutti i miei fucili hanno l’impugnatura “imbottita” con guaina termorestringente e rivestita da nastro isolante obbligatoriamente bianco…… con 3 dei 4 sparavo alla grande, mentre con l’ultimo avevo delle difficoltà senza capirne il motivo….. impiegavo di più ad abituarmi a quell’arma…… poi un giorno ho capito…… l’imbottitura era più piccola in confronto agli altri 3!!!!! sistemata a dovere come le altre oggi ho solo l’imbarazzo della scelta nel portarli in mare.
ciao
Nelide
Ho solo fucili c4 (90,100,115,120 urukay),con i primi 3 sparo benissimo ma con il 120,comprato per ultimo,ho dei seri problemi di tiro.Alla distanza di circa 4metri scarta verso destra di 15 cm ed essendo mancino non riesco a capire il difetto.
Come prima prova cambia asta, magari quella attuale ha qualche difetto difficile da vedere a occhio nudo, prima di completare l’allestimento prova a fare un tiro senza sagola, cioè con l’asta nuda non inpiombata (attenzione a non perderla).
Già dopo queste prove restringi il campo di ricerca al 50%, se non è colpa dell’asta o della sagola, devi cercare imperfezioni sulla testata o sul meccanismo di sgancio.
ne ho fatte di prove(3 elastici da 16mm con asta da 7,con asta da otto.3elastici da 17,5 con le stesse aste,diminuiti ed aumentati gli spessori dell’impugnatura,sempre su un bersaglio fisso).Il risultato non cambia.Dopo aver sbagliato una cernia e un dentice,sono ritornato ad adoperare il 115,meno potente ma infallibile.Mi dispiace,anche perche’da adesso in poi è il momento dei pesci di mole.
Allora, se l’asta non è la causa devi osservare meglio il fucile, sicuramente c’è qualcosa di storto o dei giochi su qualche componente.
Comunque hai fatto tutte prove con configurazioni molto potenti, solo a scopo scientifico ti consiglio di provare con una semplice asta da 6,5mm e un monoelastico da 18mm. Giusto per capire se il difetto compare oltre un certo livello di potenza.
Magari alla fine si scopre che è solo una questione di abitudine. Comunque, avendo già un buon 115 (che è tanto) e volendo incrementare ulteriormente potenza e gittata al posto tuo mi sarei orientato su un pneumatico lungo (tipo 130).
non è cosi semplice,ho già scartato un omer airbalete da 110 poichè sparava in ritardo.Questo fucile è testato con triplo elastico circolare dalla casa(C4),con aste da 7,5 e 8.Purtroppo il nuovo modello(120 urukay)rispetto agli altri fucili che possiedo si differenzia nel calcio che è anatomico come nella foto di inizio pagina.Rispetto alla potenza dalle mie parti i pesci di mole sono sempre più profondi e lontani visto le esperienze passate,il 115 doppio elastico da 17,5 non basta più.Non dico che non se ne prendono ,ma a fine stagione ci si ricorda soltanto di quelli non sparati,anche perchè dopo 35 anni di pesca non sparo più ad un pesce di mole senon sono sicuro di catturarlo.
Non ho mai avuto la possibilità di testare un urukay quindi ho esaurito i consigli “standard”, mi sa che ti conviene sentirti con l’azienda ed esporre il tuo problema.
se parlassimo di armi da fuoco ti direi che normalmente uno strappa perchè impugna male l’arma, quindi anzichè poggiare la prima falange del dito indice il grilletto poggia la seconda o la piega trea la prima e la seconda…… inoltre la “”PAURA”” del rinculo nonchè la forza impressa sul grilletto tende a deviare il tiro dal lato opposto alla mano che impugna l’arma….. e ti garantisco che è così perchè vado in poligono spesso.
per quel che riguarda il fucile subacqueo devo dirti che come ho scritto sopra io ho avuto lo stesso problema con il monoscocca 115 per un problema di dimensioni dell’impugnatura risolta con il giusto riempimento dell’impugnatura stessa. se ovviamente hai già verificato l’impugnatura, sei certo che tiri bene con il grilletto, se l’arma non ti salta dalle mani per il troppo rinculo, bhè veramente non so più che dirti……
una mia considerazione…..
qualche anno fa qui in una piscina di lecce fecero la dimostrazione della C4 ho avuto la possibilità di provare diversi mrc e in quell’occasione anche un urakay…… bhè devo dirti che di quanti eravamo a provare quelle armi nessuno riusciva a tenere l’arma in mano al momento dello sparo!!!! a tutti ci saltava ruotando su se stesso causa rinculo ed automaticamente il bersaglio andava a farsi benedire
Grazie Nelide, ottimo intervento, anche giuseppe è un Fan della C4.
Sono più che convinto che un eventuale imprecisione è la somma fra l’elevata potenza e l’abitudine dell’utilizzatore. Magari provando allestimenti meno aggressivi si potrebbe capire meglio la causa.
secondo me…per avere cmq sia un fucile equivalemte magari tra inverno e primavera inoltrata,anche considerando il cambiamento dello spessore del guanto,sarebbe molto indicato avere un grilletto con la corsa regolabile,al mio c’è la possibilità di farlo,e di farlo indietreggiare di2-2,5 cm