L’articolo è rivolto a chi vuole cominciare questa affascinante disciplina, cito solo i punti salienti delle tecniche, attrezzature e delle regole di base per la pesca in apnea. Per descrivere e spiegare tutti i dettagli di ogni argomento bisognerebbe scrivere un libro intero, quindi mi limito a definire i concetti principali con la speranza che poi ogni lettore approfondisca per conto suo ogni tema trattato.
Norme
– E’ vietato pescare di notte, si può praticare l’attività nel periodo diurno dall’alba fino al tramonto.
– E’ vietato pescare con le bombole o qualsiasi altro sistema di autorespirazione.
– E’ vietato pescare in prossimità di luoghi balneari (spiagge, stabilimenti, ecc.) o nelle vicinanze dei passaggi di mezzi nautici (porto, darsena, ecc.).
– E’ obbligatorio l’uso della boa con la bandierina.
– E’ obbligatorio caricare, scaricare e usare il fucile esclusivamente in acqua e lontano da qualsiasi bagnante.
– L’età minima per l’uso di un fucile subacqueo è 16 anni.
– E’ vietato pescare pesci sotto la taglia minima, che è diversa da specie a specie (informatevi prima sulle circolari della capitaneria).
– E’ vietato pescare più di una cernia per volta, il limite massimo per ogni sessione di pesca è di 5Kg escludendo però una singola preda di peso maggiore.
– E’ vietato pescare crostacei (aragoste, cicale, ecc.) e un massimo di 50 ricci.
– E’ obbligatorio avere il permesso di pesca sportiva (da richiedere online presso il sito del ministero delle politiche agricole)
Ci sono altri divieti è particolarità, questi elencati sono i più eclatanti, vi invito a informarmi meglio prima di “prendere” qualcosa dal mare.
Sicurezza
– Non andate a pescare MAI da soli, fate in modo che ci sia sempre un compagno a vegliare sulle vostre apnee.
– Fra un’apnea e l’altra prendete sempre una pausa di riposo e respirazione pari al doppio del tempo che avete impiegato nell’ultima immersione, questo scongiurerà il rischio di sincope (svenimento) e altri disturbi che si possono manifestare anche successivamente. Non tirate MAI le apnee fino al limite, lasciatevi sempre una riserva per la risalita, questo vi salverà la vita in caso di intoppi durante l’apnea.
– State lontani da reti, lenze e nasse lasciate dai pescatori professionisti, sono gli oggetti più pericolosi in assoluto dove rimanere impigliati è facilissimo.
– Non tenete corde o fili attaccati al corpo, potrebbero impuntarsi e tenervi sotto. Ad esempio il filo della boa, meglio tenerlo collegato al fucile o ad un peso libero da tenere in mano durante gli spostamenti.
– Non utilizzate il retino porta pesci legato in vita.
– Fate in modo che qualunque accessorio (es. cintura) sia facilmente sganciabile con un solo e rapido gesto.
– Meglio concentrare tutti gli oggetti (torcia, coltello, pesi, ecc. ecc.) in cintura che è facilmente sganciabile.
– Pescate sempre a profondità naturali e che potete raggiungere e risalire senza fatica. Ricordate che scendere giù è facile, i problemi nascono sempre durante la risalita perchè abbiamo già bruciato la riserva di ossigeno.
– Evitate alcolici e farmaci (chiedete al medico quali) prima della pescata. In genere NON andate a mare se non vi sentite in perfetta forma, anche la sola stanchezza può essere la causa di eventuali problemi.
– Non tenere il fucile pneumatico vicino a fonti di calore o esposto alla luce diretta del sole (nel paiolo del gommone o nel bagagliaio della macchina, ad esempio)
Articoli di approfondimento: apnea e sicurezza , la boa di segnalazione
Galateo del pesca sub
Alcune regole non sono scritte ma vanno rispettate se si vuole diventare dei bravi pescatori. Il fucile anche se scarico desta paura agli estranei di questo sport quindi tenete sempre un gommino di protezione sulla punta ed evitate di entrare in acqua in un luogo affollato. Se vediamo la boa di un collega è meglio rispettare una distanza adeguata in modo da non interferire con l’azione altrui, lo stesso vale per i “cugini” con la canna da pesca. Se per caso incrociamo un collega abbassiamo il fucile.
Un po’ di buon senso è auspicabile anche nella scelta delle prede, se ne incontriamo una di taglia legale ma comunque di piccole dimensioni è preferibile lasciarla crescere, è molto più onorevole uscire dal mare con niente che con una collana di piccoli pesci. Oppure capita di incontrare un bel esemplare ma con il ventre più gonfio del normale, vuol dire che è una mamma in attesa di depositare le sue uova, i pescatori d’eccellenza (pochissimi) in questo caso rinunciano alla cattura.
Una volta ho assistito ad un personaggio che con aria soddisfatta esibiva la sua busta piena di minuscoli polpetti, con il plauso dei familiari si vantava di aver recuperato il pranzo fresco. Inutile dire quanto ignobile sia questo gesto che oltre ad impoverire ulteriormente il mare ha scongiurato sia la possibilità di farli crescere e recuperarli di mole adeguata che di riprodursi. Facciamo tutti così e fra qualche anno non avremo più nulla da pescare.
Muta
La muta è necessaria per diversi motivi, in genere una battuta di pesca può durare diverse ore quindi ci vuole questa protezione per evitare di perdere rapidamente il calore corporeo, inoltre la muta ci aiuta a occultarci fra il gioco di ombre e i colori del fondo. Le mute per i pescatori in apnea non hanno la cerniera perchè deve essere quanto più elastica possibile.
Ci sono diversi tipi e spessori di muta, 3mm è una misura estiva e per i mari caldi, 5mm per le stagioni intermedie quando l’acqua è sotto i 22° circa, 7mm invece per la pesca invernale sotto i 16°circa. L’esterno della muta può essere liscio o foderato, per i nuovi utenti è quasi sempre preferibile la muta esternamente foderata perchè è più resistente e non si rovina al contatto con gli scogli, invece la muta liscia (molto delicata) è usata da utenti esperti e che usano il gommone per entrare in mare.
L’interno della muta può essere liscio, spaccato o foderato. Il foderato interno migliora la vestibilità però rende la muta più dura e meno isolata termicamente, invece il liscio o spaccato interno (molto simili) aderiscono meglio alla pelle fornendo una maggiore protezione dal freddo però per essere indossate è necessario usare un po’ di acqua e sapone. Senza dubbio la muta più usata dalla maggior parte dei pescatori è la foderata/spaccata.
La muta può essere nera o con colori mimetici, fino ad oggi nessuno ha potuto stabilire con certezza matematica l’efficacia di avere una muta dal colore mimetico invece il nero è un “non colore” che va sempre bene. Se la muta riproduce con buona fedeltà i colori e le tonalità del luogo di pesca probabilmente avrà il suo beneficio, comunque nel dubbio vale sempre la pena di provare. Sicuro è che avere la muta mimetica e le pinne giallo canarino o la maschera fucsia non abbiamo realizzato l’occultamento desiderato, quindi se decidiamo di prendere la strada del mimetismo dovremo curare un po’ tutta l’attrezzatura.
Zavorra
La zavorra del pescatore in apnea è preferibile suddividerla in tre parti: schienalino, cintura e cavigliere. In precedenza si usava la sola cintura per contenere tutti i piombi, oggi invece grazie allo schienalino e alle cavigliere possiamo frazionare il peso e avere due benefici, il primo è di non aggravare la schiena e il secondo di raggiungere un assetto più equilibrato del corpo, questo ci consentira di raggiungere dei movimenti più fluidi e naturali.
Non esiste una regola fissa per la quantità di pesi da applicare, ogni pescatore deve trovare la sua formula mediante le prove personali cominciando da un numero minimo e procedendo ad aggiungere un chilo alla volta fino al raggiungimento dell’equilibrio. La fase di neutralità però non va configurata in superficie ma alla quota abituale di pesca, mi spiego meglio con un esempio, se pensiamo di pescare a circa 5 metri la nostra zavorra va ottimizzata per essere neutri a questa profondità (circa), quando avremo raggiunto questo risultato noteremo infatti che superati i 5 metri cominciamo lentamente a scedere senza pinneggiare, perchè oltre la soglia neutra diventiamo negativi e semplicemente “cadiamo” sul fondo. Per questo motivo la zavorra va regolata in modo da non diventare un freno in fase di risalita.
I grandi campioni che scendono oltre i 20 metri usano pochissima zavorra, al massimo 2 o 4 kg di piombo, invece un pescatore abitudinario del bassofondo arriva anche fino a 16kg.
Grazie allo schienalino possiamo portare dai 3 ai 4 kg di piombo sulla spalla, invece le cavagliere arrivano fino a 1kg e aiutano a tenere basse le pinne durante la tecnica dell’aspetto. Tutto il resto dei pesi si applica normalmente in cintura, anche se nel tempo sono state sperimentate soluzioni alternative.
Articoli di approfondimento: zavorra e pesi
Accessori
La cintura è molto importante per il pescatore in apnea, oltre a fornire la sicurezza di essere sganciata rapidamente in caso di pericolo, offre allogio ad una vasta serie di accessori. Ad esempio il coltello, che di recente è stato rivalutato in dimensioni e funzionalità. Oggi il coltello del pesca sub è diventato abbastanza piccolo, rispetto ai machete degli anni 70, in quanto serve quasi esclusivamente a finire una preda insagolata con il classico colpo in testa e per fortuna raramente a tagliare una sagola (o rete) che ci ha bloccato un’arto. I moderni coltelli da apnea sono molto affilati e abbastanza piccoli da essere predisposti per diversi luoghi d’aggancio, infatti molti preferiscono portarli al braccio.
La torcia è usata esclusivamente dai pescatori di tana per illuminare i spacchi profondi per vedere se nell’oscurità si è nascosta una cernia o un sarago. Normalmente è tenuta attaccata alla boa o plancetta, ma in commercio ci sono dei modelli da cintura. La torcia va scelta non potentissima, di norma 5 watt di lampada sono più che sufficienti e con i moderni LED anche 3 watt possono garantire l’illuminazione necessaria, invece della potenza è da prediligere la praticità perchè all’occorrenza dobbiamo azionarla semplicemente e con una mano.
La plancetta è una valida alternativa alla boa, ed è studiata per chi ha diversi accessori o più fucili da portare in acqua.
Articoli di approfondimento: come allestire la boa
Maschera e Tubo
La maschera e il tubo (snorkel) sono fondamentali per praticare la pesca. Il mio consiglio è di cercare il modello che sentite più comodo e non imbarca acqua durante l’apnea, le varie particolarità come volume interno e angolo di visualizzazione sono differenze minime da un modello all’altro, difficili da apprezzare senza la dovuta esperienza. Quasi tutte le nuove maschere hanno la tendenza ad appannarsi facilmente, per questo infatti ci sono molte tecniche come il lavaggio delle lenti con uno sgrassatore per i piatti o il dentifricio. A mare invece è necessario usare la tecnica della saliva o uno dei prodotti antiappannamento da spruzzare prima dell’ingresso in acqua.
Sia la maschera che il tubo può essere acquistato in versione mimetica con la medesima fantasia della muta scelta.
Pinne
Il mercato delle pinne è vastissimo, ce ne sono di tutti tipi, forme e colori. Senza aprire infinite discussioni ci limitiamo a dare dei pratici consigli sulla scelta. Le pinne da apnea sono più lunghe di quelle per lo snorkeling o l’ara, fino a 80 o 90 centimetri di pala, perchè devono spingere su è giù il pescatore con poco sforzo. In genere si parla di durezza della pala che può essere Soft, Medium e Hard da scegliere in base alle caratteristiche e allenamento dell’utilizzatore, la pala morbida spinge di meno ma è più riposante soprattutto negli spostamenti in superficie ed è consigliata a chi non ha gambe molto allenate, invece una pala più rigida viene normalmente scelta da utenti più sportivi e che effettuano tuffi più profondi.
Ad oggi il materiale di costruzione delle pinne si è standardizzato su tre versioni principali, la plastica (o tecnopolimero), vetroresina e carbonio. Rispettivamente con costi crescenti, il carbonio per ora è il materiale d’elite perchè mantiene invariate le sue caratteristiche nel tempo ed ha una ottima reattività di contro invece è un materiale delicato che potrebbe rompersi con un urto secco, la plastica costa poco ed è resitente agli urti, reagisce bene però soffre della durata nel tempo perdendo le caratteristiche nell’arco di un paio d’anni se viene usata con frequenza, la vetroresina è il giusto compromesso fra le due contendenti, ha una reattività ottima e dura nel tempo. Come per gli altri accessori di molti modelli esiste anche la versione mimetica.
Fucile
Qui si può affermare tutto e il contrario di tutto, partendo dalla prima regola che il fucile è solo uno strumento a cui non si deve assegnare la totale responsabilità della cattura di una preda, infatti il migliore strumento è sempre l’uomo, il suo ingegno e la tecnica.
I fucili subacquei si dividono i due categorie, i pneumatici (ad aria compressa) e gli arbalete (ad elastici). I fucili pneumatici sfruttano la pressione interna per spingere l’asta e possiamo regolare la potenza scegliendo il livello di carica interna dell’aria. I fucili arbalete hanno il medesimo principio di funzionamento di una comune fionda, e possiamo regolare la potenza variando il tipo, lunghezza o numero di elastici.
Fra i due non ci sono grandi differenze in termini di gittata o tiro utile, per lo più è una questione di gusti personali. Il parametro di scelta più significativo è la lunghezza del fucile, i modelli corti si rivolgono ai pescatori di tana o di pesce che vive a stretto contatto con il fondale, i medi sono fucili polivalenti che si prestano a più tecniche, invece i fucili lunghi si rivolgono ai tiri in acqua libera e ai grandi predatori del mare.
Di recente ha preso piede la moda del Roller, cioè un arbalete che grazie all’installazione di pulegge per gli elastici sfrutta tutta la corsa utile del fusto per spingere l’asta. Questo espediente trasforma un classico arbalete in un fucile più potente ma meno brandeggiabile, per cui è consigliato per i pesci di mole medio-grande.
Tutti i fucili scagliano un’asta in acciaio inossibile, di lunghezza proporzionale alla misura del fucile, la punta di questa freccia può essere singola (taithiana) oppure con fiocina (da 3 a 5 punte).
Articoli di approfondimento: arbalete o pneumatico? , usabilità dei fucili , scopriamo il roller
Tecniche
La prima forma di pesca è stata la “tana”, per cui il pescatore esplora qualsiasi buco e spacco per la ricerca di prede al riparo nella loro “casa”. Per effettuare questo tipo di tecnica si usa un fucile corto, armato sia con fiocina che con taithiana. In genere è la fiocina quella che garantisce la migliore cattura in tana, ovviamenente se la preda non è particolarmente corpulenta. I pesci più ricercati per la cattura in tana sono: sarago, orata, murena, gronco, cernia e corvina. Un accessorio molto utile in questi casi è la torcia.
La tecnica dell’agguato è la più usata, si può effettuare dalla superficie o in profondità, in questo caso il pescatore deve muoversi nel massimo silenzio e cercare di rimanere sempre occultato, in modo da sorprendere l’eventuale preda che intenta a cibarsi non ci ha sentito ne visto arrivare. Per questa tecnica il miglior fucile è quello medio, che ci permette di brandeggiarlo con estrema facilità pur corsenvando un tiro utile adeguato.
Con i fucili medio-lunghi possiamo invece provare la tecnica dell’aspetto, che consiste nello scendere sul fondo e nascondersi, rimanendo immobili in attesa che la preda si avvicini incuriosita. Probabilmente alcuni pesci percepiscono la nostra discesa sul fondo (se ben fatta) come una possibile risorsa alimentare, quindi si avvicinano alla nostra posizione per verificare da vicino. Ovviamente l’aspetto sul fondo fa effettuato prima di entrare in contatto visivo con il pesce, altrimenti non desteremo la curiosità voluta, solo con l’esperienza capiremo meglio come scegliere il luogo e le modalità della manovra.
Molti pescatori all’aspetto usano i “richiami” nel caso che nessuna preda si presenti in tempi brevi. Ce ne sono tanti, o meglio dire, ogni pescatore ha il suo personale richiamo, in genere si tratta di emettere delle vibrazioni gutturali senza però esagerare altrimenti avremo l’effetto contrario. Nessuno però fino ad oggi è stato in grado di provare con efficacia matematica l’uso dei richiami, anzi alcuni abili pescatori sono convinti del contrario.
Una tecnica utilizzata soprattutto per le cernie e a grandi profondità è la pesca in caduta, cioè mentre scendiamo silenziosi cerchiamo di avvistare la preda e a metterci sulla verticale del bersaglio, spesso è un punto cieco del pesce, appena arriviamo nel raggio di azione del nostro fucile facciamo partire il colpo sorprendendo la preda dall’alto.
Esistono poi tante varianti e complementari, ma la cosa più importante e che accomuna tutte le tecniche è la qualità dell’esecuzione, in ogni caso dovremo imparare ad essere discreti, silenziosi e immobili quando serve. I pesci hanno dei “sensori di movimento” molto sviluppati, un sesto senso che già prima di entrare in contatto visivo con il pescatore è in grado di fornire a loro una serie di informazioni, ed è su questo che il bravo pescatore deve agire, facendo cioè in modo di essere percepito con curiosità invece che con pericolo.
Articoli di approfondimento: l’agguato in superficie , la tana , l’aspetto
Conclusioni
Il migliore modo per approcciare è sempre seguire un amico o parente più esperto, ed è vivamente consigliato partecipare ad un corso di apnea o pesca subacquea. Gli istruttori sono quasi sempre dei campioni o comunque persone con molti anni di esperienza, che saranno in grado di insegnarvi tutte le tecniche per pescare ma soprattutto imparerete a migliorare di molto le vostre prestazioni.
Non fatevi abbindolare dalle pubblicità di prodotti presentati come miracolosi, oggi le migliori aziende sono arrivate ad un altissimo livello di qualità sia nella fattura che nei materiali, per cui le differenze di prestazioni e comfort sono veramente minime, spesso il riscontro pratico è quasi esclusivamente di tipo personale dove il medesimo prodotto può essere il top per un utente e considerato scarso per un’altro. Non è assolutamente necessario pensare di spendere grandi cifre per articoli sponsorizzati come se fossero l’unica strada percorribile per fare pesce, vi posso assicurare che è sempre l’uomo la chiave di svolta, saranno le vostre qualità di pazienza, tenacia ed esperienza a farvi tornare a casa con il pesce.
Ricordatevi sempre due concetti importanti, da ripetervi in testa in ogni occasione: che nessun pesce vale la vostra vita e il motivo principale per andare a pesca è divertirsi.
Related posts
57 Comments
Lascia un commento Annulla risposta
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
bell’articolo.Grazie
Ottimo articolo, grande Ivan!
Grazie di quest’articolo,sembra sempre di sapere già tutto ma ho trovato due o tre cosette che non sapevo e su cui riflettere
Un articolo davvero interessante,grazie Ivan. Saluti Fabio
Complimenti per gli articoli,molto chiari .Ma le domande purtroppo sono tantissime, propio come piu’ volte accennato, ogni situazione e senzazione e prettamente soggettiva. Ciao grazie.
si può pescare senza cintura con i piombi ?
si, però è più difficile scendere.
Caro Ivan,
mi sono avvicinato da pochissimo alla pesca in apnea e sto letteralmente divorando i tuoi articoli, molto chiari e molto assennati. Due domande da principiante assoluto: come allestire il cavetto portapesci nel modo migliore? E, più importante: come riesci a calcolare, anche approssimativamente, la profondità a cui ti trovi (anch’io non credo di scendere oltre i cinque-sei metri, ma vorrei sapere se ci sono sistemi anche empirici per capire più o meno quanto si è sotto, soprattutto per questioni di sicurezza).
Un cordiale saluto e grazie ancora,
Stefano
Ciao stefano, il cavetto portapesci può essere alloggiato in due posti: in cintura dietro la schiena o sotto la boa, a seconda dei gusti i pescatori si dividono principalmente in queste due varianti.
Io preferisco portarlo sulla cintura, la mia soluzione consiste in un monofilo di nylon da 140 lungo circa 50cm dove ad un lato c’è il moschettone in plastica e dall’altro il puntale. Attacco il moschettone su un anello in cintura che ho messo sul lato destro e il puntale nel suo fodero che ho sul lato sinistro della cintura.
Comunque ogni pescatore applica la sua personale variante per stare comodo e sicuro, cioè bisogna metterlo in modo che non si impigli con il fondo e se accade che sia facilmente sganciabile.
Per la seconda domanda, non c’è un sistema certo per capire la profondità, bisogna fare l’occhio, normalmente appena passati i 2mt si procede con la prima compensazione delle orecchie invece la seconda è necessaria dopo gli 8mt circa, questo potrebbe essere un parametro per capire più o meno quanto stai scendendo. In merito alla sicurezza, la cosa più importante è il riposo fra un’apnea e la successiva, prenditi sempre almeno tre minuti di pausa e non riscendere prima per nessun motivo al mondo.
Grazie, chiarissimo e gentilissimo.
A presto,
Stefano
Ciao sono un ragazzo che ha deciso di iniziare questo sport la guida è eccellente mi ha aperto gli occhi su cose che magari prima non sapevo.
Ho solo una domanda da fare essendo minorenne il fucile in casa non è un problema vero?!?
Per la legge devi avere almeno 16 anni, lo puoi tenere a casa ma sempre scarico e senza mai tentare di caricarlo. Purtroppo in passato sono accaduti incidenti gravi a gente che armeggiava in casa con i fucili da pesca.
Si si già lo so il fatto dell’età, ne ho 17 quindi.
Grazie tante, davvero disponibile.
Chiedo troppo forse però io ci provo, se puoi darmi dei consigli dato che incomincerò a breve, consigli più “profondi”… Grazie Mimmo!!!
alla tua età sarebbe perfetto un corso di apnea, i consigli sono di non andare mai oltre la tua quota abituale, che con l’esperienza e gli anni va man mano espandendosi. Cioè non avere fretta, oggi peschi a 5mt, il prossimo anno a 6mt, dopo ancora a 8mt e così via. Ricordati che tutti i pescatori hanno impiegato circa 10 anni per diventare bravi ed esperti.
Grazie tante Ivan, ancora complimenti per la guida davvero di grande aiuto…
Ciao Ivan !
Per prima cosa vivissimi complimenti per i tuoi chiarissimi e interessanti articoli dai quali si percepisce la tua passione per il mare.
Io non ho mai fatto pescasub in apnea però avrei una mezza idea di iniziare e quindi ho letto i tuoi articoli per farmi una cultura di base.
Vengo al punto e alla domanda: ho 37 anni, è troppo tardi per iniziare la pesca sub in apnea ?
Le uniche cose che posso dirti, per aiutarti a rispondere, è che amo e rispetto il mare, che da sempre pratico sport per mantenermi in forma e che il mio obiettivo sarebbe quello di pescare nel basso fondo (max 10m).
Grazie 1000,
Alessandro
La pesca non ha età, proprio un paio di giorni fa ammiravo un 70enne che usciva dal mare con la muta. Io ho iniziato a pescare con i fucili dopo i 30.
Non è indispensabile avere un fisico allenato, si può praticare senza problemi anche girovagando in superficie, io ho effettuato catture interessanti mentre ero a galla, sappi però che se vuoi pescare in modo più performante è consigliabile avere un minimo di allenamento ad esempio corsa, bicicletta, calcetto, ecc. un paio di volte alla settimana.
Nonostante i tuoi preziosi consigli continuo ad essere indeciso sull’attrezzatura da prendere, anche io come allessandro mi affaccio solo adesso a questo meraviglioso mondo (36 anni).
Per carattere so che non mi spingerò a quote impegnative, quindi l’indecisione su fucile, maschera, pinne, muta ed accessori vari mi preoccupa.
L’idea di acquistare direttamente qualcosa di più impegnativo mi fa pensare di non essere all’altezza, ma allo stesso tempo non vorrei pentirmi di aver comprato per dire un fucile piccolo che dopo un mese non mi soddisfa più…….aiuto
Trova un arbalete da 80 o 85 è perfetto per le prime esperienze e non è assolutamente corto, inoltre continuerai ad usarlo in diverse occasioni anche quando sarai un pescatore esperto.
Grazie ivan per il consiglio ma proprio tre giorni fà mi sono deciso acquistando un omer Cayman 2000 da 75…….senza troppe pretese…..
Pensando alla testata chiusa che a quanto ho capito dovrebbe agevolare la ricarica soprattutto per i neofiti…….poi ho comprato una maschera omer zero che a parte il design da special force mi calzava a pennello….mancano ancora le pinne la muta il pallone etc. etc.
Insomma non ce la faro mai!!!!
Grazie comunque per la tua disponibilità
Il 75 ti servirà sempre ed è un acquisto azzeccato e la testata chiusa,soprattutto per un neofita,ti permette di sostituire gli elastici con quelli imboccolati standard spaziando tra i vari diametri senza ingarbugliarti con percentuali e legature;per le pinne prendi un modello in plastica provandole indossando un calzare da 3 mm che va bene sempre,se il negoziante è esperto saprà guidarti verso il modello che ti calza meglio,non deve stringere troppo il collo piede nè scappare fuori dal tallone facilmente,io mi trovo con le seatec,ma anche le omer hanno buone calzate;il pallone a sfera(non enorme altrimenti non finisci più di gonfiarlo) va bene se non ci attacchi nulla a parte un filo portapesci aggiuntivo per prede scomode come scorfani,polpi o squali tigre,con un moschettone sotto come contrappeso e nel caso volessi appenderci la torcia o il fucile per qualsivoglia necessità momentanea;la boa tonda ti servirà sempre anche quando vorrai andare in acqua con mare mosso con solo un fucile perchè non fa resistenza al nuoto mentre quando vorrai il fucile di scorta meglio un siluro di quelli foderati anti buco oppure una plancetta che,se la arrederai all’Ikea come ho fatto io,qualche resistenza al nuoto te la darà,ma ogni cosa a suo tempo,mò pesca che che il 75 è versatilissimo.
Grazie Gioacchino, sono partito con l’idea di comprare l’impossibile e partire subito a razzo…. Ma fortunatamente l’onestà del rivenditore mi ha spindo a riflettere.
Fosse stato un altro, a quest’ora avrei speso un capitale e mi sarei ritrovato con un attrezzatura si valida ma che difficilmente avrei sfruttato!!!!
Comunque grazie per i consigli, ne farò buon uso!!!
Ciao
Il 75 va benissimo, sono sicuro che dopo le prime esperienze ti cambi la testata con una aperta guadagnando una linea di mira più pulita e un paio di centimetri di elastico. Inoltre il 75 è un evergreen, cioè anche quando avrai molti fucili il 75 sarà sempre ottimo come scorta per la tana o il torbido.
La omer zero a me non va bene, le lenti sono troppo vicine e mi distorce molto la visuale, è una maschera ideata per chi pesca profondo, io preferisco quelle più tradizionali come la omer aries o alien.
Una pinna buona ed economica potrebbe essere la omer stingray.
Grazie ivan, sempre buoni consigli!!!!
Io non ho ancora 16 anni e sono un appassionato di pesca sub.
Grazie a te ho scoperto tante cose !!!!
TI RINGRAZIO DI CUORE !!!
Ciao Ivan ho letto con cura i tuoi consigli ma ho da farti una domanda. Un metodo per indossare la muta senza alcun aiuto. Premetto che sono nuovo in questo sport. Grazie in anticipo
Acqua e sapone!! Fai una bella saponata, bagna la muta internamente e anche il corpo, vedrai come sgusci dentro!
Complimenti articolo molto istruttivo ed interessante…
In poco si è sintetizzato un’argomento a dir poco infinito…
Ottimo il finale e le regole del buon senso!!!
ciao ivan siccome ho seguito un corso di apnea vorrei cimentarmi nella pesca… ho le idee chiare su tutto cio che mi serve ad eccezione del fucile quindi volevo sapere che fucile mi consiglieresti per iniziare. dai commenti precedenti penso di aver capito che dovrei utilizzare un arbalete ma che modello mi consiglieresti possibilmente adatto sia per la pesca nelle tane che per gli agguati? considerà che posso spendere massimo 100 euro. e poi se non chiedo troppo del modello che mi indicherai puoi dirmi se l’assetto originale del fucile va bene o devo cambiare qualcosa tipo elastici o altro. grazie in anticipo
Per tana/agguato non andare oltre il 75. Per iniziare puoi lasciare l’allestimento originale. Il fucile migliore è quello che, una volta impugnato in negozio (trovati un negoziante onesto, però) ti trasmette le sensazioni migliori.
Se perfavore potete riapondermi,perché lo dovrei andare a comperare..grazie
Ho comprato il tubo cosa mettendo cn l acqua??
No, non andrebbe bene.
Una cosa molto importante da sottilineare come molto pericolosa, che magari un nrofita potrebbe pensare come utile e comoda, è di NON le legarsi addosso il fucile per nessuna ragione..
Hai ragione. Un tempo capitava di vedere qualcuno con il cortissimo da tana legato alla gamba tramite una fodera, per giunta carico.
Scusate, posso sapere se c’è un momento o un tipo di giornata in cui il pesce preferisce la tana? Grazie
E’ molto soggettiva la cosa, nel senso che dipende sostanzialmente dal pesce, che, a seconda della specie, ha abitudini differente, poi dipende anche da molti altri fattori, tra cui la zona di pesca, o le correnti, la stagione, il traffico nautico o di pescatori…
Diciamo che la “regola empirica”, se vogliamo chiamarla così, è che, generalmenti, i pesci che siamo “soliti” insidiare prediliggono andare a procacciarsi i pasti nelle prime ore dell’alba, o in prossimità del tramonto, e poi, se hai avuto occasione di fare immersioni “ARA” in notturna, avrai notati come molti pesci sono più attivi proprio in queste ore…
Il resto del tempo, generalmente, preferiscono oziare in tana.
Ovviamente, come ho già scritto sù, questa “regola” è da prendere seriamente con le pinze, i fattori da considerare sono molteplici…
Salve, ho un dubbio riguardo la liceità sull’utilizzo del coltello da sub: sono un ex nuotatore agonista ed ho l’abitudine, senza muta, senza galleggiante e senza pinne di allontanarmi ad almeno un chilometro dalla costa (a volte per questo motivo ho qualche rogna con gli assistente bagnanti, ma va beh); ho nuotato del resto nelle baie australiane e delle filippine (durante la stagione dei monsoni) e non ho mai avuto difficoltà, anche con correnti molto forti; desideravo sapere se è consentito recarsi in spiaggia con un coltello da sud, dove la mia finalità non sarebbe la pesca, ma semplici ragioni di sicurezza (qualche rete, aggressione di qualche grosso pesce: può sembrare assurdo, ma una volta ho avvistato una verdesca a circa una ventina di metri da me) visto che mi allontano moltissimo dalla costa e nuoto in mare aperto, raggiungendo navi, motoscafi, ecc
Ringrazio in anticipo per la risposta,
Claudio
Chi ti impedisce, ad esempio, di fare pesca al polpo in freediving armato di coltello? Se ti dovesse controllare qualcuno, hai la risposta pronta…
Salve, sono un neofita della pesca sub con fucile 50/75, siccome a me non piace indossare le pinne, esse sono indispensabili?
La muta che ho in dotazione è a mezza gamba e a mezza manica, non mi piace sentirmi troppo costretto, va bene?
Grazie
Si, le pinne sono decisamente indispensabili, e la muta deve essere intera.
Salve ho 17 anni e questo è il mio secondo anno di pescasub(amatoriale),volevo sapere se per voi posso farmi per la prima volta delle pescate in solitario.
È troppo pericoloso? Oppure ce la posso fare?
Andrea
Direi che è sempre preferibile uscire in coppia. Nel caso uscissi da solo, mantieniti nel bassofondo, usa sempre il pallone/boa, e non allontanarti troppo dalla costa.
Grazie mille, vorrei porti un’altra domanda.
per portare la mia attrezzatura da pesca in traghetto serve qualche permesso speciale?
Andrea
Ti rispondo anche io.
Per trasportare l’attrezzatura in traghetto non serve alcun permesso, o quantomeno non mi risulta che al momento, lungo le coste italiane, serva qualcosa di particolare, d’altronde si tratta pur sempre di attrezzatura da pesca.
Però, e probabilmente lo sai già, ti devi munire del tesserino (in corso di validità) che rilascia l’associazione FIPIA, che riguarda i pescatori in apnea ricreativi, pena multa.
Si mi sono informato, ma non mi è chiaro il prezzo
Andrea
Se non ricordo male sono 9/10 € per il formato stampabile (nel senso che ti inviano un tesserino sul tuo indirizzo mail e poi puoi stampartelo), e mi pare attorno ai 15/16 € per farti spedire un tesserino vero e proprio (ovviamente plastificato). La validità comunque è sempre di un anno, sempre da gennaio a dicembre, indipendentemente da quando lo fai.
Ciao Ivan ,questo forum è davvero utile per chi vuole sapere di pescasub e di chi come me ama il mare e lo rispetta..
Ti chiedo ho comprato un apache 75, gli altri anni d’estate giravo in acqua solo con pinne e maschera ,
la mia domanda posso praticare la pesca non allontanandomi troppo e non avventurandomi solo col fucile nei bassifondi ?
ti chiedo senza muta riesco a caricare l’arbalete 75 .
Grazie
Per intenderci come prede ,andavo per saraghi, polipi,oratine ,scorfani , non ho pretese mirando sempre a taglie medio grandi ,massimo rispetto per il mare e chi lo popola…
Con maschera pinne arbalete 75 guanti e pallone+rete riesco a praticare ciò che chiedo?
Grazie
Buena Vida!!
Ti dico 2 cose io; nella notte dei tempi anch’io ho pescato senza muta, però per caricare l’arba conviene che ti porti dietro qualcosa di morbido e spesso per quando appoggi il fucile allo sterno e non scorticarti: un pezzo di neoprene o la suola di una ciabatta vanno bene, basta che non scivolino sulla pelle bagnata nè scivoli il fucile, deve avere uno spessore che elimini il fastidio dell’appoggio; non so se parli dell’ultimo tipo di apache o di quello vecchio che, salvo negli ultimi modelli, non aveva appoggio sternale, col quale faciliti le cose; non se quanti anni hai ma mi sembra che hai poca esperienza, mi permetto solo di raccomandarti di stare attento alle rocce dietro i pesci, se son troppo vicine rischi di rovinare l’asta e perdere il pesce nel rimbalzo, e questo è il meno ma, soprattutto, che il rimbalzo potrebbe rimandarti l’asta in faccia, esperienza diretta di due miei amici finite per fortuna con maschera rotta e poco danno, quindi prudenza, poi la boa non deve essere vincolata al tuo corpo senza uno sgancio rapido, un moschettone non è uno sgancio rapido in caso d’emergenza, se hai o avrai una cintura ci sono vari sistemi compreso lo sgancio della cintura stessa, altrimenti lega la boa al fucile oppure, se usi i calzari, puoi mettere un piccolo piombo piatto nel calzare, che uscirà alla trazione; dico questo perché fare un cappio e legarsi la sagola addosso è un rischio mortale, queste cose magari le sai già ma repetitia juvant, meglio annoiati, ciao
Grazie Gioacchino ,ho 40 anni ma non ho esperienza con fucile
ho comprato il nuovo apache 75 che volevo corredare solo con pallone rete porta pesci e guanti naturalmente con pinne…
Non volevo comprare la muta in primis proprio perchè è la prima volta che mi cimento in questa attività e poi riesco a farla quindici giorni all’anno,il mare e distante da dove abito..
La mia idea e di trascorrere 2/3 orette in mare con quello che ti ho elencato non ho intenzione di comprare muta e zavorra proprio per questo motivo..se posso farne a meno..
In ogni caso
GRAZIE!!
Se resisti 2-3 ore senza muta bravo, io l’ho fatto solo in Salento col mare torrido di queste ultime 2 estati; per essere più composti in acqua comunque, secondo la tua galleggiabilità, 2-3kg di zavorra sarebbero meglio, verificherai, poi meglio avere un coltello, magari adattandone uno da cucina con lama robusta, se non vuoi spendere, per finire il pesce ed eviscerarlo, perché soprattutto le salpe, se non son pulite subito diventano amare, ma anche per sicurezza, che è il primo motivo, puoi incontrare nylon e lenze varie, ci sono coltellini da braccio anche poco costosi, devi solo controllare che siano velocemente estraibili; avendo visto il fucile che dovresti aver preso tu, è scomodo da caricare perché l’appoggio sternale è troppo avanzato rispetto all’impugnatura, quindi attento che non scivoli quando carichi, gli elastici sono quelli sottili, vanno bene per fare le prime esperienze, dopo l’uso invecchiano più rapidamente e,dato anche lo spessore, la prossima estate saranno forse da eliminare, allora passa a quelli da 16mm di spessore ma, a parte questo dettaglio tecnico, l’ogiva ossia quella V che agganci alle tacche dell’asta, quando carichi allarga poco gli elastici per non rischiare di romperla prematuramente,in questo malaugurato caso un paio di buoni guanti ti eviteranno ferite alle mani, se e quando potrai e vorrai metti un’ogiva snodata, più robusta, sempre indossando guanti, sia per la presa sugli elastici sia perché, comunque potresti aggangiare male e beccarti una botta sulle dita. Scusa la lungaggine ma quando ho cominciato io ho rischiato di fiocinarmi il mento caricando uno sten 90, preferisco annoiare i neofiti, potrebbe non andare sempre bene come a me
ciao, io ho 15 anni, e ho sempre avuto la passione di scendere sott’acqua (2m.) al lago, visto che io non abito dove c’è il mare, pero ogni volta che vado in vacanza a capo palinuro mi diverto a prendere i polipi con la fiocina a mano, ovviamente li lascio andare quando sono piccoli, e mi sto sempre piu appassionando; e curiosando su internet o visto questa tua recensione e l’ho trovata molto interessante anche perchè io fino ad ora andavo a pescare con pinne maschera e fiocina mano e molte cose non le sapevo.. grazie a te mi sono venute in mente un paio di cose da fare, per esempio fare un plancetta fai da te visto che è una cosa che mi da sicurezza e mi può dare una mano.. ti volevo chiedere se mi potevi dare qualche altro consiglio sull’apnea visto che sono alle primissime armi.. grazie mille
Grandissimi, mai visto una spiegazione cosi esaustiva. Grazie!
Grazie.
Salve!Vorrei fare la mia prima esperienza con la pesca in apnea, mi risulta difficile però stare vicino alla costa, cosa che preferirei, con l’ordinanza di restare oltre i 500 m dalle spiagge. Purtroppo in Veneto, dove abito, è quasi tutta una spiaggia. Qualche consiglio?
Intanto puoi sentire la capitaneria per sondare il livello di “tolleranza”. A volte una norma impossibile da rispettare, se non addirittura pericolosa, può essere superata dalla prassi.