Finalmente dopo il torbido inverno arriva il sole e le belle giornate dove il mare, blu intenso, comincia a risplendere. Come un effetto ipnotico ci porta la mente a vagare sui passati incontri e sulle future prede, dove spesso le aspettative superano la realtà ma a volte accade il miracolo e l’esatto opposto, e ritorniamo a casa con il dentice dell’anno.
A primavera tutto il mondo animale (in generale) si sveglia e comincia la ricerca sia del cibo che dell’accoppiamento, ma soprattutto una specie in particolare diventa maggiormente attiva, scatenando tutta la sua vera natura di cacciatore. Con un’istinto feroce questo eterno predatore riccore a qualunque mezzo o attrezzo pur di ritornare alla sua tana con una o più prede. Stiamo parlando dell’uomo, che dopo aver conquistato il pollice opponibile si è evoluto all’indice sul grilletto.
Alcuni pescatori non hanno fatto la pausa invernale, la maggior parte invece comincia adesso a rispolverare l’attrezzatura, esaminiamo quindi tutto l’occorrente per effettuare le prime pescate dell’anno. In questo periodo l’acqua comincia pian piano a diventare sempre più limpida, più o meno a seconda delle caratteristiche della vostra zona.
La caratteristica principale è il riscaldamento dell’acqua, grazie al sole e a delle correnti più calde, la temperatura comincia a salire sopra i 12-14 gradi ed è principalmente questo fenomeno a far risvegliare alcune prede. Tipico di questo periodo è la numerosa presenza di meduse, alghe e altre minutaglie che arrivano sottocosta portate dalle varie correnti.
Una giacca da 7mm è consigliata per le prime pescate, invece i pantaloni o salopette da 5mm vanno bene, guanti e calzari da 3,5mm. Se nella vostra zona la temperatura è al di sopra della media vi potete permettere anche la giacca da 5mm.
Molto importante è fare il tagliando al vostro fucile, consiglio quindi di rifare l’impiombatura all’asta, lavare il congegno di scatto e magari anche una spruzzatina di lubrificante/antiossidante. Per i fucili ad elastico bisogna verificare l’integrità delle gomme e dell’ogiva, per i pneumatici invece è necessario controllare se c’è sporcizia all’interno della canna e comunque lavare bene il tutto con acqua. Nei casi più estremi invece è necessario “sgonfiare” la pressione e provare il meccanismo di sgancio, in ogni caso è sempre meglio farli dare un’occhiata da un negoziante esperto.
L’arbalete consigliato in questo periodo è un 85 / 90, allestito in maniera da essere universale e pronto contemporaneamente sia per l’agguato che per l’aspetto, tuttavia è d’obbligo portarsi attacato al pallone un secondo fucile corto per la tana e torcia.
In questo periodo noterete molti piccoli pesci a zonzo e in un primo momento nessuna preda di rispetto si mostrerà al vostro cospetto, abbiate pazienza, perchè in questo periodo transitorio il pesce non ha abitudini consolidate quindi rimane in tana o è in giro dove nussuno può prevedere. Il periodo della spigola è già passato ma se siete fortunati potrete ancora incontrare qualche esemplare ritardatario, al contrario è possibile invece incontrare i primi dentici dell’anno, a patto però di frequentare delle quote più impegnative oltre i 10mt.
Nell’immediato sottocosta possiamo provare l’aspetto e l’agguato a saraghi e orate, questo infatti è il periodo in cui questi sparidi cominciano ad abbandorane la tana e ad andare in giro alla ricerca di cibo. La pesca in tana è quella che comunque offre le migliori occasioni di cattura perchè in primavera saraghi e orate occupano le tane meno profonde. Comunque se non prendete niente di tutto ciò non disperate, notoriamente la primavera non è il periodo dei grandi carnieri.
La salpa e il cefalo invece sono le due specie di ripiego sempre presenti, infatti non conoscono stagioni, e quando altro non c’è possiamo sempre finire la giornata catturando queste specie meno nobili ma che possono comunque essere valorizzate da diverse ricette. Salpe e cefali tuttavia non sono facilissimi da prendere, quindi rappresentano sempre un’ottima palestra sia per la mira che per la tecnica.
Tipico dell’inizio primavera è l’incontro con seppie, calamari e polpi. Marzo e Aprile sono infatti i mesi di accoppiamento di queste specie ed è quindi facilissimo incontrare dei cefalopodi di mole. A primavera inoltrata diventerà raro incontrare la seppia o il calamaro, il polpo invece rimarrà una costante fino all’estate.
Agli amanti del sugo la primavera regala i tordi più grossi, alcuni pescatori mi raccontano di catture fino al Kg, personalmente non ho mai visto ne preso un tordo superiore ai 400gr (che è gia tanto).
Concludendo, vi consiglio di andare a mare e cominciare ad esplorare il sottocosta entro i primi 10mt, lasciando i fondali più impegnativi ai pescatori esperti, portiamoci appresso uno o due fucili non esagerati e dedichiamoci al razzolo puro, guardando sia sotto che avanti. A primavera tutto è possibile, non mancheremo di tornare a casa a mani vuote, magari con una bella orata o un grande polpo, male che va ci sono tordi, salpe e cefali a salvare il “cappotto”.
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Spero di guarire quanto prima dal problema alla spalla… l’anno scorso avevo altri problemi, mentre quest’anno la salute mi frena. Insomma, non riesco mai a sfruttare come si deve l’inizio della buona stagione…