Con l’arrivo delle pescate di settembre e ottobre, sognando l’avventura con la grossa ricciola, ho deciso di attrezzarmi per l’aspetto puro con un’arma adeguata. Per questo tipo di tecnica e di prede ci voleva un fucile lungo, dal 100 in su, che mi permettesse di allestirlo come piace a me, ovvero con una gittata medio-lunga, veloce e facile da caricare. In realtà tutti i fucili ad elastici possono essere allestiti in questo modo, quindi i miei parametri di scelta si sono spostasti sia sul piano economico che estetico.

Dopo la felice esperienza con il 75 FV sono stato ben contento di comprare anche il Mares Phantom 110 FV, quindi non il modello in carbonio ma il classico in fibra di vetro. Intanto parliamo del prezzo, poco più di 100 euro per un 110 fatto bene. Del Mares Phantom poi mi piace tutto, il materiale nero opaco e ruvido al tatto, la testata semplice e comoda da impiombare, la forma futuristica e sopratutto la silenziosità. Forse il nome phantom (fantasma) viene proprio da questa caratteristica, la silenziosità, infatti grazie al materiale utilizzato il fucile non emette il fastidioso tonfo metallico quando lo urtiamo sugli scogli, importante quindi mentre ci stiamo appostando sul fondo per non spaventare preventivamente le nostre eventuali prede.

Non capirò mai a fondo il “perchè” della Mares nei suoi allestimenti di serie, infatti come tutti i Phantom, anche il 110 FV viene fornito con asta da 6mm (150cm) ed elastico da 19mm (70cm). L’asta leggera da 6mm è il top per la velocità del tiro ma non per la gittata, infatti ha un senso sul 75 a caccia di spigole ma non sul 110 che dovrebbe avere altre prede. Magari l’asta da 6,5mm è pesante e lenta, ma una bella 6,3mm ci stava benissimo come miglior rapporto fra velocità e gittata.

L’elastico di serie è da 19mm quindi abbastanza potente, a mio parere anche troppo per quell’asta leggera, comunque provando a secco in negozio sono riuscito a caricarlo senza particolare sforzo. Una volta a casa ho misurato la lunghezza, 70cm, secondo i miei calcoli hanno dotato il 110 di un elastico più lungo del dovuto, probabilmente per facilitare il caricamento. L’ogiva è ovviamente di tipo economico, cambiata immediatamente con una migliore.

A questo punto già mi venivano in mente mille spunti di allestimento ma per curiosità ho deciso comunque di provarlo così comè, quindi subito a mare per la prova pratica.

In acqua il Phantom 110 è molto equilibrato, nonostante le generose dimensioni il brandeggio è agevole quanto basta per seguire a dovuta distanza qualsiasi pesce, purchè non sia in fuga. Anzi, sarà l’effetto maschera, ma in acqua mi sembra più corto che fuori. Tuttavia basta poco per capire che è impensabile usare quest’arma per prede sotto il chilo o per sorprendere un sarago sottocosta. Purtroppo oggi non c’è la preda che vorrei e mi devo accontentare di fare dei test sui cefali di passaggio.

Caricarlo è più semplice di quanto immaginavo, con questo elastico si arriva subito alla prima tacca e con un rapido gesto si innesta anche la seconda. Ho volutamente inpiombato l’asta con due passate di monofilo per vedere fino a dove arriva il tiro. Passa il primo cefaletto e sparo, raccolgo una gran padellata ma almeno ho l’opportunità di valutare il tiro, che mi pare veloce ma un po’ fiacco cioè la prima passata va via ma la seconda no. Dopo i primi 3mt vedo l’asta cadere, però apprezzo il contenutissimo rinculo dello sparo e la notevole velocità iniziale dell’asta. Questo mi fa capire che le mie osservazioni erano giuste, l’asta è troppo leggera e l’elastico troppo lungo.

Particolare da annotare è lo sgancio, dolce e sensibile, anzi troppo sensibile infatti un colpo non voluto mi è partito semplicemente urtando il grilletto con il pollice durante il riarmo della sagola, questo è una particolarità ricercata per i pescatori più esperti ma pericolosa per i principianti, ricordo infatti che molti smanettoni intervengono sui perni per aumentare la sensibilità, con questo fucile saranno soddisfatti.

Comunque concludo con successo la pescata, quasi completamente con tuffi all’aspetto dove il Phantom 110 ha dato il meglio di se, ovvero una buona gestione e una notevole silenziosità. Dopo i primi tiri di aggiustamento riesco a mirare e centrare un paio di cefali di modeste dimensioni e una piccola ricciola. Il fucile è bello e può regalare diverse emozioni ma devo assolutamente allestirlo secondo il mio istinto.

Come seconda prova sostituisco l’elastico originale con uno uguale mares però da 65cm (quindi più corto di 5cm di quello di serie), adesso è più impegnativo da caricare ma dopo un paio di prove acquisisco la pratica necessaria per continuare la mia giornata di pesca. Neanche oggi ci sono le prede che vorrei però 2 povere salpe panciute e intante a cibarsi subiranno la mia devozione a questo fantastico sport. Ora i tiri sono molto più “violenti” e precisi, ancora le due passate non vengono stese a fondo (ma questo è colpa dell’asta leggera), tuttavia a occhio credo di aver guadagnato un bel po in gittata utile. Ora mi sento soddisfatto come capacità di “propulsione”  del Phatom 110.

Terza prova, grazie a GimanSub allestisco il Phantom 110 con doppia gomma da 14mm (uno a 65cm e uno a 60cm), ora caricarlo è facilissimo. All’elastico da 65cm monto un’ogiva a filo d’acciaio tipo la SigalSub Wire in modo da tenere gli elastici più larghi, all’altro invece applico la classica ogiva in dyneema. In questo modo, a fucile carico, i due elastici non si urtano e scorrono liberi e paralleli per tutta la lunghezza. Come asta ho usato una devoto di 140cm con 3 pinnette, però sempre da 6mm di diametro. Devo ammettere che ora il Phantom suona una musica diversa, i tiri sono velocissimi e micidiali a media distanza, rinculo prossimo allo zero e ho guadagnato anche un bel po in gittata. La prova è stata fatta su una spigoletta da 300gr, era così lontana che vedevo solo la sagoma, a più di 3mt nuotava tranquilla ed è stato facile metterla a tiro, parte il colpo e… sbam! insagolata completamente in una frazione di secondo, ne io ne lei ci credevamo a un tiro così lungo e preciso. Dopo di lei anche una salpa di simili misure ha sperimentato l’isagolatura a distanza, la freccia è così veloce che trovo i pesci direttamente nel monofilo lasciandoli un buchetto chirurgico, merito anche della buona asta Devoto.

Ora sono convinto, terrò per sempre il fucile in questa configurazione, almeno fino a quando riuscirò a procurarmi l’asta da 6,3mm.