L'impungatura del mio fucile
L’impugnatura del mio fucile

Ammesso e non concesso che delle modifiche al mio fucile può anche non fregare niente a nessuno, in questa terza parte parlerò dell’impugnatura personalizzata del mio Spark Mimetic 85 (in questo momento spostata sul 98). Impugnatura per la quale ho ricevuto un bel po’ di complimenti nei forum dove ho postato le foto.

Normalmente sono abbastanza critico nei confronti delle mie realizzazioni, in questo caso tuttavia devo dire che dal punto di vista estetico il lavoro mi è venuto davvero bene. Dal punto di vista pratico invece …

Diciamo che con la nuova impugnatura il fucile lo sento più stabile e faccio meno fatica a tenerlo fermo. Ciò comporta risvolti positivi sul brandeggio. Non ho notato invece miglioramenti sostanziali nella gestione del rinculo. Dovessi rifare oggi l’impugnatura saprei come porre parziale rimedio a tale lacuna, tuttavia il tempo è quello che è, pertanto mi tengo l’impugnatura così come la vedete in foto. Più avanti si vedrà.

Ma veniamo alla lavorazione.

Il primo passo consiste nel rimuovere dal fucile l’impugnatura originale, realizzata in plastica bianca, sfilando l’apposita spina nera che la tiene in sede. A tal proposito è sufficiente usare un cacciavite e dare qualche colpo leggero sulla spina per far si che questa venga via tranquillamente.

Fatto questo si da un leggera carteggiata alla superficie di plastica dell’impugnatura e si rimuove la polvere e lo sporco con un panno imbevuto di alcool o trielina.

Impugnatura personalizzata
Impugnatura personalizzata

Ora inizia il difficile (si fa per dire…). Si prende della vetroresina in pasta, si miscela con l’apposito indurente (un grano per una porzione grande quanto un mandarino) e si applica sull’impugnatura. Siccome tra i miei obiettivi c’era quello di inclinare maggiormente il calcio, gran parte della vetroresina l’ho applicata immediatamente sotto il grilletto e sul retro del tallone, nella parte bassa. Un po’ di vetroresina ho fatto in modo che servisse da appoggio per il pollice. Bisogna cercare di non far trascorrere troppo tempo nel fare questa operazione, in quanto l’indurente agisce abbastanza in fretta, rendendo difficile la lavorazione della vetroresina.

Il passo successivo consiste nell’applicare un foglio di pellicola trasparente (tipo Domopak) intorno alla vetroresina posiziona sul calcio. Dopodiché si afferra l’impugnatura con la mano, senza serrare troppo le dita e possibilmente con un guanto aderente e non troppo spesso (2/3 mm. sono l’ideale), e le si da la forma anatomica. Nel fare questo bisogna cercare di agire abbastanza delicatamente, per non far scivolare la vetroresina da tutte le parti.

A questo punto, senza rimuovere la pellicola, si lascia asciugare e indurire il tutto per qualche ora.

Il passo successivo consiste nel rimuovere la pellicola e rifinire il tutto con carta vetrata fine. Per migliorare l’aspetto estetico ho voluto applicare uno strato di stucco per carrozzieri, che una volta carteggiato con carta superfine assume una finitura a specchio. Non resta che colorare il tutto con una bomboletta spray. Io ho usato il nero perché a casa avevo quello, tuttavia sarebbe preferibile dipingere l’impugnatura di bianco, per renderla più visibile in caso di abbandono temporaneo del fucile sul fondo.

Per quanto riguarda il grip, se si hanno dei guanti con il palmo rivestito in gomma antiscivolo il problema non si pone. Diversamente, potrebbe essere utile rivestire l’impugnatura con nastro autoamalgamante, disponendolo a spire semisovrapposte. La presa diventa ottima, anche se in tal modo si sacrifica l’estetica.