Non sono uno che cambia spesso la propria maschera subacquea. Generalmente appena ne trovo una che riesca a soddisfarmi la uso per almeno un anno, e devo dire che non ho avuto fino ad ora particolari problemi. Fortunatamente mi vanno quasi tutte bene. Ciononostante la maschera perfetta non l’ho ancora trovata. Ognuna presenta le proprie peculiarità, i propri punti di forza e, aimè, alcuni difetti.

A parte questo, l’ultima volta che ho utilizzato una maschera mono lente ero ancora ragazzino, verso la fine degli anni ottanta, primi anni novanta, con la mitica Pinocchio della Cressi, tutt’ora in produzione. Siccome la maggior parte delle mie uscite si svolgono su bassofondo, e di conseguenza non mi è particolarmente indispensabile compensare lo schiacciamento della maschera durante le discese, ho deciso di provare un mono lente con l’obiettivo di massimizzare il campo visivo.

Grazie a una promozione rintracciata su eBay, ho potuto acquistare questa maschera nuova a un prezzo particolarmente competitivo. Si tratta comunque di una maschera economica, e anche in negozio è possibile trovarla a un prezzo non superiore ai 30 €.

Le peculiarità di questo prodotto non si limitano alla caratteristica di avere una lente in vetro particolarmente in ampia e dalla forma ottimizzata. È infatti una cosiddetta frameless, ossia una maschera priva del caratteristico telaio in materiale plastico, ma con il silicone del facciale saldato direttamente sul vetro. Anche le fibbie basculanti a loro volta, anziché sul telaio sono saldate al silicone. La regolazione di queste ultime è piuttosto precisa, ma bisogna avere l’accortezza di arretrare i due fermi in plastica per la cinghiolo, altrimenti la manovra può risultare un po’ scomoda.

Nella confezione, insieme al classico cinghiolo in silicone, viene fornita una fascia in neoprene che rende la machera galleggiante e più comoda da indossare. Purtroppo è bianca e con scritte piuttosto evidenti, quindi non adatta per le normali battute di pesca.

Veniamo alla prova vera e propria. A casa ho indossato una maschera doppio vetro, appoggiato la testa al muro e, facendo ruotare gli occhi, ho inquadrato i limiti del mio campo visivo. Tolta la “vecchia” maschera e indossato la Narvalo. Ho constatato piacevolmente quanto il campo visivo sia aumentato. Volendolo quantificare posso dire che quello laterale è aumentato grossomodo di un buon 15/20%.

Ho effettuato uno dei “soliti” trattamenti per limitare il fenomeno dell’appannamento, strofinando accuratamente il vetro con bicarbonato e acqua, e lavandolo bene con dello sgrassatore.

Una volta in acqua, dopo aver sputacchiato e risciacquato per bene il vetro, indosso la maschera e lavoro un po’ per capire come posizionarla al meglio. Lo spazio tra il vetro e gli occhi è davvero esiguo. Ho regolato il cinghiolo e mi sono immerso. Inizialmente ho qualche difficoltà a capire se la maschera è posizionata bene. Stringo un po’ gli occhi e muovo gli zigomi, ed in effetti sento entrare qualche schizzo d’acqua. In più il vetro risulta appannato in alcuni punti. Oltre a questo, sento la maschera premere eccessivamente sulla fronte, procurandomi un certo fastidio.

Riemergo. Regolo nuovamente il cinghiolo, allentandolo un po’, sputacchio ancora una volta il vetro e, questa volta, cerco di porre maggiore attenzione nel posizionamento. Ora le cose vanno molto meglio. Il vetro cessa di appannarsi, e nella maschera non entra acqua. Sul volto la sento abbastanza comoda, anche se avrei preferito un cinghiolo leggermente più largo sul retro del capo. Il campo visivo si conferma ottimo.
Chino il capo e controllo dalle parti della cintura, e anche in questo caso riesco a vederne una porzione ben più ampia, sia verso il ventre, che nei fianchi.

Lo spazio per le dita intorno al naso è buono, e non si rischia di far entrare acqua durante la Manovra di Valsalva.

La prova dura in tutto due ore, durante le quali non ho più avvertito la necessità di svuotare la maschera dall’acqua. Non ho effettuato tuffi particolarmente fondi, spingendomi al massimo fino a poco più di quattro metri, e per questo motivo non ho mai avuto necessità di compensare insufflando dell’aria all’interno della maschera. Probabilmente i profondisti continueranno a preferire le doppio vetro di piccole dimensioni, anche se l’esigua distanza tra vetro e volto della Narvalo non dovrebbe richiedere grossi sacrifici per evitare lo schiacciamento a quote medie.

Tolta la maschera il mio volto non risulta segnato dal facciale, e questa per me è un’ottima cosa. Ho iniziato quest’anno a concedermi qualche breve pescata prima di andare al lavoro, e entrare in ufficio con il volto segnato non è proprio il massimo. Bisognerebbe tuttavia verificare questa caratteristica dopo un periodo di utilizzo ben più lungo.

Insomma, tirando le somme non posso che dirmi soddisfatto dell’acquisto. Sicuramente si tratta di una maschera con un buon rapporto qualità / prezzo, e in più soddisfa pienamente la caratteristica per la quale ho deciso di acquistarla, ossia l’ampio campo visivo che riesce a garantire.